Anno | 2022 |
Genere | Commedia, Thriller, |
Produzione | USA |
Durata | 94 minuti |
Regia di | B.J. Novak |
Attori | Isabella Amara, Nathaniel Augustson, Grayson Berry, Dove Cameron, Sean Dillingham Boyd Holbrook, Ashton Kutcher, Mike Miller, Sarah Minnich, B.J. Novak, Clint Obenchain, Issa Rae, J. Nathan Simmons, J. Smith-Cameron, Analeigh Tipton, Zach Villa. |
Uscita | giovedì 8 settembre 2022 |
Tag | Da vedere 2022 |
Distribuzione | Universal Pictures |
MYmonetro | 3,28 su 4 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 8 settembre 2022
Un conduttore radiofonico di New York tenta di risolvere l'omicidio di una ragazza con cui ha avuto rapporti e si reca nel sud per indagare sulle circostanze della sua morte e scoprire cosa le è successo. In Italia al Box Office Vengeance ha incassato nelle prime 4 settimane di programmazione 10,1 mila euro e 7,6 mila euro nel primo weekend.
CONSIGLIATO SÌ
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Nella New York della "hook-up culture" si passa da un appuntamento all'altro senza stringere legami. Vive così il giornalista Ben Manalowitz ma la sua routine viene stravolta quando riceve la chiamata di Ty, il fratello di Abby, una delle sue molte ragazze occasionali. Ty gli comunica della morte di lei, convincendolo a recarsi in Texas per il funerale. La famiglia infatti è convinta che Ben fosse il ragazzo stabile di Abby e Ty gli confessa che, secondo lui, Abby in realtà è stata uccisa. Questo fa scattare la scintilla in Ben, che ha finalmente una storia da proporre per un proprio podcast alla editor Eloise. Ma svolgere un'indagine in Texas per un giornalista di New York non sarà una passeggiata.
Commedia nera dal finale piuttosto sorprendente, Vengeance affronta il tema della vendetta ma soprattutto quello della fratturata identità americana, come più volte per altro esplicita.
Che un film sia auto-riflessivo al punto da raccontare di cosa vorrebbe parlare non è di solito un buon segno, ma l'autore e attore B.J. Novak - noto soprattutto per la versione americana di The Office - non è l'ultimo venuto e sa gestire perfettamente il registro post-moderno con autoironia. In un film intellettuale interpreta infatti un finto intellettuale, paternalista verso gli zotici texani anche quando ne sanno chiaramente più di lui, pure su temi di cultura alta come le opere di Cechov. Rifiuta le armi da fuoco e le risse, che sono comuni come la polvere nel deserto intorno alla cittadina di Abilene, ma non ha niente di meglio da proporre e in ultima analisi è lì prima di tutto per sfruttare la famiglia di Abby e arrivare al successo.
Siamo ben lontani dai cittadini della Hollywood di una volta, che ritrovavano uno spirito bucolico nella campagna. Ma allo stesso tempo c'è un marcato cinismo pure nel raccontare l'intellighenzia borghese metropolitana, ossessionata dall'effimera popolarità digitale.
Tra i personaggi più sorprendenti in cui Ben si imbatte, c'è il discografico Quinten Sellers, interpretato da un insolito Ashton Kutcher, che filosofeggia spiazzando Ben e affascinandolo. Nella sua visione del mondo gli uomini non creano niente, piuttosto traducono, e soprattutto la verità stessa è evanescente nella polarizzazione tra fazioni e nel complottismo dei social. Questo disfattismo colpirà Ben tanto al cuore da lasciarlo senza le armi della cultura e da costringerlo a cercarne altre...
Il film del resto vuole mettere a confronto le due anime dell'America, dileggiandole entrambe ma cercando una sorta di sintesi nella giustizia, anche se poi fa calare il sipario prima di mostrare eventuali conseguenze su quello che propugna. In tal senso sceglie una strada inattesa e originale, ma rischia anche di spostarsi troppo verso una delle due parti in causa - come se in fondo davvero si fosse acclimatato nella cultura che inizialmente disprezza.
Al di là di queste ambiguità finali, Novak esordisce qui nella regia e nella scrittura cinematografica con un ottimo piglio nel tenere il ritmo delle battute e nel dirigere gli attori. Oltre al già citato Kutcher, lo affiancano Boyd Holbrook (Narcos e The Sandman) nelle vesti del fratello della vittima, Ty, e una comica di razza come Issa Rae (Insecure) in quelli della editor Eloise. Per se stesso Novak si ritaglia panni da intellettuale che fa il pesce fuor d'acqua, una sorta di Woody Allen aggiornato alla Tinder generation e in fondo più disperato, perché sogna di essere Truman Capote ma chi lo incontra lo paragona al massimo a Joe Rogan. Lui del resto non è né l'uno né l'altro, ma una sorta di eterno ragazzino destinato a incontrare la durezza della vita solo ora, in un Texas bello e terribile, ospitale e minaccioso al tempo stesso.
Attenzione! Contiene spoiler Mi limiterò ancora una volta a proporre qualche riflessione stimolata dalla visione del film che non ho trovato poi così brutto proprio perché ha il pregio di far riflettere al di là della bontà dell’opera in sé (ed è questo che ne fa un buon film, a prescindere direbbe Totò, per quanto mi riguarda).
Ben, un giornalista di New York, viene inaspettatamente chiamato dal Texas per il funerale di una ragazza che aveva frequentato per alcune settimane. Accetta di andare e capisce che quella potrebbe essere la storia giusta per il suo primo podcast. Quello che non sa è che la sua vita cambierà per sempre L'OPINIONE - B.J. Novak è un ottimo stand-up comedian e scrittore, noto in Italia soprattutto per [...] Vai alla recensione »
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