Anno | 2022 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Corea del sud |
Durata | 117 minuti |
Regia di | Dong-hoon Park |
Attori | Choi Min-sik, Park Hae-Joon, Byeong-eun Park, Yoon Seo, Dong-hwi Kim . |
Tag | Da vedere 2022 |
MYmonetro | Valutazione: 4,00 Stelle, sulla base di 1 recensione. |
|
Ultimo aggiornamento domenica 2 aprile 2023
Ji-woo, studente spiantato in difficoltà nel prestigioso liceo che frequenta, incontra Hak-sung, la guardia di sicurezza della scuola, e gli chiede di insegnargli matematica e diventare amico, ma la loro amicizia è a rischio dopo un incidente a scuola.
ASSOLUTAMENTE SÌ
|
In Our Prime è la storia di un incontro inaspettato. L'incontro tra Ji Woo, uno studente spiantato che per merito finisce in un liceo privato iper-competitivo e frequentato solo dai rampolli delle famiglie più facoltose di Seoul e Hak Sung, e un disertore nord-coreano che lavora come sorvegliante notturno della scuola. Per le sue difficoltà in matematica Ji Woo rischia di dover abbandonare l'istituto, ma per fortuna gli viene in aiuto Hak Sung che si rivela essere un matematico di incredibile abilità. Che altri misteriosi segreti custodirà Hak Sung nel suo oscuro passato?
Per quanto possa sembrare superficialmente solo un film di formazione, una specie di versione coreana di Will Hunting (operazione che già detta così sembrerebbe encomiabile), In Our Prime rivela invece un mosaico di tematiche importanti oltre che a un materiale emotivo non indifferente.
La prima cosa che colpisce della seconda opera di Dong-Hoon Park è l'efferata critica che il regista rivolge al sistema scolastico coreano e in generale al perbenismo tossico che permea la società sudcoreana. Non dimentichiamo che, secondo gli ultimi dati, il suicidio in Corea del Sud è la prima causa di morte tra i 10 e i 30 anni: insomma stiamo pur sempre parlando del dodicesimo paese al mondo per tasso di suicidi. I sociologi e gli statistici coreani sono concordi nell'individuare come causa prima di questo triste fenomeno il sistema scolastico coreano e gli insostenibili livelli di stress a cui sottopone gli studenti.
Dong-Hoon Park a questo proposito ci immerge abilmente in questo habitat intollerabile, in cui la vita del nostro protagonista, il giovane Ji Woo, è oppressa non solo dalla severità quasi malefica dei professori, ma anche e soprattutto dal classismo plenario che permea questi ambienti. Ji Woo non può permettersi i corsi di potenziamento e questa lo getta sempre più in basso nelle gerarchie scolastico-sociali, mentre lo stress e le aspettative familiari (totalmente auto-proiettate, per giunta) lo divorano.
Altro tema che Dong-Hoon Park si permette di toccare, un vero e proprio nervo scoperto se parliamo della società coreana, è la questione dei disertori nord-coreani e dei problemi di integrazione annessi. Il regista ci mostra come perfino ad un matematico di chiara fama, che si appresta a dare dopo 160 anni una dimostrazione all'ipotesi di Reimann, non vengano dati i mezzi per integrarsi e sia dunque costretto a lavorare come guardiano notturno. Questo è tuttavia solo uno dei modi con cui Dong-Hoon Park ci mostra il razzismo endemico nei confronti dei profughi nord-coreani.
Uno dei pregi di In Our Prime, dunque, è quello di saper conciliare questi aspetti di critica sociale, che donano spessore e profondità al film, a una storia emozionante, coinvolgente e, come avrebbe detto Calvino, anche molto leggera.
Esclamativa la performance di Choi Min Sik, che ricordiamo sicuramente per le sue indimenticabili interpretazioni nei film di Park Chan-wook (Oldboy e Lady vendetta su tutti), che uscendo dalla sua zona di comfort si conferma sempre più come uno dei migliori attori coreani di sempre.
Ancora, In Our Prime è una meravigliosa dichiarazione d'amore alla matematica, forse una delle più belle e delle più sentite per quanto riguarda la storia del cinema; nemmeno i cuori degli umanisti più convinti possono restare indifferenti davanti alla maniera e al sentimento con cui Dong-Hoon Park unisce matematica e poesia.
Insomma, siamo davanti a un film estremamente semplice, nel senso buono del termine, che senza peccare di complessità e profondità sa arrivare come una stilettata dritto al cuore dello spettatore.
In Our Prime è la storia di un incontro inaspettato. Quello tra Ji Woo, uno studente spiantato che per merito finisce in un liceo privato iper-competitivo e frequentato solo dai rampolli delle famiglie più facoltose di Seoul e Hak Sung, un disertore nord-coreano che lavora come sorvegliante notturno della scuola. Per le sue difficoltà in matematica Ji Woo rischia di dover abbandonare l’istituto, ma per fortuna gli viene in aiuto Hak Sung che si rivela essere un matematico di incredibile abilità. Che altri misteriosi segreti custodirà Hak Sung nel suo oscuro passato?
Per quanto possa sembrare superficialmente solo un film di formazione, una specie di versione coreana di Will Hunting (operazione che già detta così sembrerebbe encomiabile), In Our Prime rivela invece un mosaico di tematiche importanti, capace di conciliare aspetti di critica sociale, che donano spessore e profondità al film, a una storia emozionante, coinvolgente e, come avrebbe detto Calvino, anche molto leggera.
Esclamativa la performance di Choi Min Sik, che ricordiamo sicuramente per le sue indimenticabili interpretazioni nei film di Park Chan-wook (Oldboy e Lady vendetta su tutti), che uscendo dalla sua zona di comfort si conferma sempre più come uno dei migliori attori coreani di sempre.