Popran

Film 2022 | Commedia 96 min.

Anno2022
GenereCommedia
ProduzioneGiappone
Durata96 minuti
Regia diShuichiro Ueda
AttoriYôji Minagawa, Hidenobu Abera, Eri Tokunaga .
TagDa vedere 2022
MYmonetro 2,92 su 5 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

Regia di Shuichiro Ueda. Un film Da vedere 2022 con Yôji Minagawa, Hidenobu Abera, Eri Tokunaga. Genere Commedia - Giappone, 2022, durata 96 minuti. - MYmonetro 2,92 su 5 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento sabato 23 aprile 2022

Il risveglio traumatico di un ragazzo che ha "perso" nella notte una parte del suo corpo.

Consigliato sì!
2,92/5
MYMOVIES 3,00
CRITICA 2,83
PUBBLICO
CONSIGLIATO SÌ
Una storia buffa e un po' folle che mette in crisi la mascolinità senza però umiliarla.
Recensione di Roberto Manassero
domenica 24 aprile 2022
Recensione di Roberto Manassero
domenica 24 aprile 2022

Tagami Akira dirige una app di manga di straordinario successo: bello, ricco, famoso, intervistato dalle tv e con uno stuolo di dipendenti, nella vita ha messo l'ambizione davanti agli affetti. Una mattina, però, Akira si sveglia e scopre che il suo pene - anzi, il suo popran - è sparito. Scioccato dalla scoperta, grazie a un misterioso gruppo d'aiuto scopre di non essere solo e soprattutto che il suo membro si è ribellato ed è diventato un oggetto volante che solca i cieli ai centocinquanta all'ora. Akira ha sei giorni di tempo per catturare il popran fuggito e per farlo deve tornare dalle persone che in passato ha ferito: l'ex socio in affari, la moglie e la figlia abbandonate e i genitori, con cui ha tagliato i ponti.

La nuova commedia del regista di Zombie contro zombie, horror che cinque anni fa conquistò il pubblico del Far East Film Festival, parte da premesse surreali per poi raccontare il bilancio esistenziale di un nuovo ricco che ha dimenticato le proprie origini.

Il simbolo che in Popran riunisce gli uomini colpiti dalla medesima sventura capitata al protagonista - il giovane rampante Akira, che da uomo d'affari altezzoso è costretto a diventare un uomo insicuro di tutto - è significativamente un disegno stilizzato del corpo maschile con un Qrcode al posto del pene mancante. La metafora non potrebbe essere più chiara, è del resto non è certo ai toni sfumati che la sceneggiatura dello stesso Shin'ichirô Ueda aspira: nel mondo contemporaneo, la virilità è stata sostituita da congegni elettronici, o più in generale da linguaggi, codici e forme di comunicazione che non sono quelli del cuore, e a guardar bene nemmeno quelli dei genitali, dunque del sesso. 

L'idea più bella di Popran, che come tutte le commedie nasconde dietro l'iniziale assurdità una visione malinconica dell'esistenza, è quella d'intendere la virilità non come espressione di una mascolinità aggressiva, ma come primo passo di un'identità maschile che non ha nulla da rivendicare o conquistare, se non il diritto a vivere e ad amare nel modo corretto.

Shin'ichirô Ueda gioca talvolta con l'orgoglio ferito del suo personaggio - ad esempio quando non capendo ancora come fare pipì è costretto a sedersi come una donna - ma la direzione dello sberleffo e della confusione di genere è presto abbandonata. Con il passare dei minuti, diventa sempre più chiaro come Popran sia soprattutto il racconto di un rito d'espiazione e di come la menomazione del protagonista serva a ricordargli tutto ciò che nella vita ha perduto e tutto ciò di cui ha privato gli altri.

Lo stesso cambio di scenario del film, che passa dalla metropoli alla tranquilla campagna giapponese, sottolinea il ritorno alle origini di Akira, mentre gli incontri progressivi con l'ex socio, l'ex moglie e la figlia e infine la madre e il padre vanno a formare le tappe di una via crucis inevitabile e nemmeno troppo dolorosa. La soluzione al problema di Akira sta nel suo passato, e dunque nei suoi amatissimi manga letti e collezionati fin da bambino, a dire il vero senza nemmeno troppo dolore, a parte quello provato ogni volta che il popran, creatura autonoma che sfreccia a velocità folle e per difendersi spruzza liquido bollente (urina?), va a sbattere contro un ostacolo.

La morale è semplice e chiara (come la fotografia chiara e definita delle immagini), e nonostante le premesse il film non è per nulla immorale o scorretto. Popran ha però l'intuizione di mettere in crisi la mascolinità senza umiliarla, offrendo semplicemente, attraverso una storia buffa e un po' folle (proprio come quelle dei manga distribuiti da Akira), la possibilità di rimediare ai propri errori e rimettere le cose a posto. Compreso il pene.

Sei d'accordo con Roberto Manassero?
Un risveglio scioccante.
Overview di a cura della redazione
venerdì 4 marzo 2022

Tagami Akira è un pessimo padre, pessimo marito e pessimo amico. Una mattina si sveglia e si rende conto di aver perso il suo organo maschile. Ma non è l'unica cosa bizzarra: nei cieli del Giappone è tutto uno sfrecciare di oggetti volanti aggressivi e velocissimi. Come fare per riportare la situatione alla normalità?

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PUBBLICO
RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
lunedì 2 maggio 2022
laurence316

Alla ricerca del "popran" perduto. Giovani manager arrivisti, vanesi e senza scrupoli si ritrovano privati degli attributi. L'Odissea più esilarante della storia del cinema? La nuova “boiatina” (detto affettuosamente, s’intende) partorita dalla “fervidissima” mente di quel Ueda che, come tutti sanno, fece il botto al FEFF 2018 con quell’altra [...] Vai alla recensione »

FOCUS
MYMOVIESONE
domenica 24 aprile 2022
Roberto Manassero

Una mattina Akira si sveglia e scopre che il suo pene – anzi, il suo popran – è sparito. Scioccato dalla scoperta, grazie a un misterioso gruppo d’aiuto scopre di non essere solo e soprattutto che il suo membro si è ribellato ed è diventato un oggetto volante che solca i cieli ai centocinquanta all’ora. Akira ha sei giorni di tempo per catturare il popran fuggito e per farlo deve tornare dalle persone che in passato ha ferito: l’ex socio in affari, la moglie e la figlia abbandonate e i genitori, con cui ha tagliato i ponti.

L’idea più bella di Popran, che come tutte le commedie nasconde dietro l’iniziale assurdità una visione malinconica dell’esistenza, è quella d’intendere la virilità non come espressione di una mascolinità aggressiva, ma come primo passo di un’identità maschile che non ha nulla da rivendicare o conquistare, se non il diritto a vivere e ad amare nel modo corretto.

La morale è semplice e chiara (come la fotografia chiara e definita delle immagini), e nonostante le premesse il film non è per nulla immorale o scorretto.

Il film ha l’intuizione di mettere in crisi la mascolinità senza umiliarla, offrendo semplicemente, attraverso una storia buffa e un po’ folle, la possibilità di rimediare ai propri errori e rimettere le cose a posto. Compreso il pene.

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STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
lunedì 23 maggio 2022
Michela Aloisi
Cineclandestino

Assurdo, ironico, assolutamente esilarante ma non privo di spessore, Popran del giapponese Ueda Shinichiro, in concorso alla 24ma edizione del Far East Film Festival, rappresenta la vena più folle del Paese del Sol Levante, l'originalità del nonsense in un mondo perlopiù preciso ed ordinato. D'altronde, il regista già ci aveva conquistato con l'irresistibile, farsesco horror One Cut of the Dead (tradotto [...] Vai alla recensione »

mercoledì 27 aprile 2022
Giovanni Stigliano Messuti
NonSoloCinema

Forte del successo planetario riscosso dal suo One Cut of the Dead (2017), il cui remake a opera di Michel Hazanavicius avrà l'onore di aprire le danze sulla croisette il prossimo maggio, Ueda Shin'ichiro torna sugli schermi del festival che per primo riconobbe il suo talento con Popran, una commedia dell'assurdo caratterizzata dal consueto gusto per l'osceno e la corporeità che, pur senza impostare [...] Vai alla recensione »

martedì 26 aprile 2022
Raffaele Meale
Quinlan

Almeno un tratto in comune con Tatsuya Tatami, protagonista di Popran, il regista Shinichiro Ueda ce l'ha: entrambi quasi di colpo si sono trovati costretti a fronteggiare successo e relativa fama. Quando nel 2018 approdò al Far East Film Festival di Udine con One Cut of the Dead, programmato a mezzanotte, Ueda era un nome completamente sconosciuto anche ai cultori del cinema giapponese a basso costo, [...] Vai alla recensione »

NEWS
MYMOVIESONE
domenica 24 aprile 2022
Roberto Manassero

L'assurda vicenda di uomo che perde il proprio pene. Presentato al FEFF e disponibile in streaming fino a mezzanotte. Vai al filmVai all'articolo »

FAR EAST FILM FESTIVAL
venerdì 4 marzo 2022
 

Il festival, al via il 22 aprile, accoglierà l’atteso ritorno del regista giapponese. Vai all’articolo »

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