Anno | 2022 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Bolivia, Uruguay, Francia |
Durata | 87 minuti |
Regia di | Alejandro Loayza Grisi |
Attori | José Calcina, Luisa Quispe, Candelaria Quispe, Placide Ali, Félix Ticona Santos Choque, René Calcina, Jorge Yucra Nogales. |
Uscita | giovedì 20 ottobre 2022 |
Tag | Da vedere 2022 |
Distribuzione | Officine Ubu |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,83 su 13 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 19 ottobre 2022
Una coppia dell'altopiano boliviano è indecisa se lasciare o meno la propria terra. Il film ha ottenuto 1 candidatura a Goya, In Italia al Box Office Utama - Le Terre Dimenticate ha incassato 69,7 mila euro .
CONSIGLIATO SÌ
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Virginio e Sisa sono un'anziana coppia quechua che vive sull'Altipiano boliviano devastato dalla siccità. Lui è un allevatore di lama che ogni giorno deve compiere un percorso di diversi chilometri per poter trovare qualche stentato ciuffo d'erba e un po'd'acqua per gli animali. Un giorno arriva il nipote Clever con una proposta: i nonni potrebbero andare a vivere in città dove sia lui che suo padre abitano.
Il vincitore del Gran Premio della Giuria al Sundance lancia un forte grido di allarme sui mutamenti climatici senza fare proclami ma con empatia umana.
Alejandro Loayza-Grisi ci porta in una terra poco frequentata dal cinema per raccontarci una piccola storia che si situa in grandi spazi spettacolari che ricordano il cinema di Sergio Leone o di John Ford per la potenza che amanano dal punto di vista visivo. Non siamo però di fronte a vicende cariche di azione anche se la tensione non manca. Perché fin dalla prima inquadratura di un uomo che cammina da solo in una terra arida veniamo collocati in una dimensione in cui l'essere umano e la Natura non vivono più in comunione.
Questo non è però colpa di Virginio, l'anziano allevatore di lama, infiocchettati per riconoscerne la proprietà, che ogni giorno lascia la sua taciturna vita di coppia per affrontare sterminati spazi ormai privi di qualsiasi forma di vita. La colpa sta altrove ma le ricadute sono tanto sulla collettività globale quanto sui singoli.
È di una storia di persone che questo film ci parla mostrando come i mondi si facciano sempre più lontani. La città a cui Clever vorrebbe, con tutte le migliori intenzioni, condurre i nonni è una realtà a cui Virginio, che nasconde un segreto relativo alla sua salute, non intende adattarsi. Loayza-Grisi riesce con grande delicatezza a mostrarci il rapporto tra le due generazioni sul versante maschile mediato da una anziana donna, Sisa, che comprende le ragioni di entrambe le parti ma resta legata al marito. In un misto di antiche credenze rituali e di duro confronto con la realtà quotidiana assistiamo a un progressivo avvicinamento tra nonno e nipote che però non può portare a cedimenti sulla impossibilità di mutare modalità di vita.
La città, secondo Virginio, non potrebbe essere altro che un luogo dove mendicare o farsi mantenere e questo non è accettabile. Allora ad ogni alba si parte con la mandria di animali inquadrati con tanta attenzione (non solo dal punto di vista della tecnica di ripresa) da far percepire al contempo la loro bellezza e la tristezza di una condizione che sembra irreversibile.
I film che ci mettono in allarme sui mutamenti climatici sono ormai numerosi. Pochi però hanno la forza mite e quasi silenziosa di Utama che ci ricorda che il futuro è purtroppo già presente e lo fa attraverso i volti scavati di un uomo e di una donna che resistono nonostante tutto.
UTAMA - LE TERRE DIMENTICATE disponibile in DVD o BluRay |
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Film ruffiano. Cartolina pittoresca ad uso del pubblico europeo, occidentale. La critica di presentazione di G. Zappoli riflette questo miraggio, ripetendo inoltre cose già scritte da alcuni critici d'oltreoceano...ricordando Sergio Leone No Zappoli. Nessun Sergio Leone. Utama non esiste. L’altipiano andino è oramai da un paio di decenni il centro di gigantesche operazioni [...] Vai alla recensione »
Una terra lontana sull’altipiano boliviano a 3500 metri sul livello del mare. Un’anziana coppia che non vuole abbandonare la loro casa perché ha sempre vissuto lì anche se gli altri abitanti del luogo si stanno spostando verso la città a causa della siccità. Utama - Le terre dimenticate ha già avuto numerosi riconoscimenti nei festival internazionali tra cui il Gran Premio della Giuria al Sundance Film Festival e rappresenterà la Bolivia agli Oscar 2023.
Ecco le sei ragioni per cui vi consigliamo di vederlo. In sala dal 20 ottobre.
E' senza dubbio un debutto di qualità, di grande coerenza tematica e visiva quello del 37enne regista e fotografo boliviano Alejandro Loayza Grisi, che in Utama - Le terre dimenticate affronta le condizioni di vita impossibili, sul piano materiale e psicologico, della popolazione andina del suo paese, e al tempo stesso il dramma dell'abbandono delle proprie radici e delle proprie terre.
La siccità che Paolo Virzì immagina a Roma in una distopia del presente sull'Altipiano boliviano è già realtà. Utama cambia le coordinate ma come Lunana, ambientato in Tibet, inscena un villaggio alla fine del mondo, un ultimo avamposto, un punto di resistenza senza alcun eroismo bensì scritto nell'ordine naturale delle cose. Il film di esordio di Alejandro Loayza Grisi, Gran premio della giuria al [...] Vai alla recensione »
Le asperità della vita rurale a così alte quote. L'antica pratica della masticazione delle foglie di coca. Le condizioni di vita non meno dure dei minatori. La sfortunata sortita militare di Che Guevara, il quale sognava di innescare con pochi uomini al seguito un processo rivoluzionario, proprio laddove i mutamenti sociali sembrano avvenire con una tempistica ben più rilassata.
Prima ancora di mettere in scena un mondo lontano come l'altipiano boliviano inquadrato in tutta la sua maestosità e asprezza, Utama è un film che illumina un modo di stare al mondo, di concepire l'esistenza. Tra una presenza temuta e un'assenza invocata, i suoi personaggi, Virginio e Sisa, sono figure in cammino che hanno scelto di vivere così, distanti da altri e da altro, vicini alle proprie radici, [...] Vai alla recensione »
Virginio e sua moglie Sisa allevano un branco di lama sugli altopiani della Bolivia. Questo settantenne quechua non vuole lasciare la terra in cui è nato e cresciuto, nonostante una terribile siccità che dura da più di un anno. All'improvviso dalla città arriva il nipote Clever per provare a convincerlo ad abbandonare il suo stile di vita ancestrale.
C'è un piccolo mondo antico, bruciato. Sarà il nostro, è il loro. Terra crepata dalla mancanza di pianto e che l'unico pianto lo ha per mezzo di un serpente d'acqua che la taglia a metà. Attorno a esso, un mondo fatto di vestiti dai colori sgargianti, flauti di pan soffiati, lama a zonzo e quechua piegati in due dalla sete. UTAMA - Le terre dimenticate, per la regia di Alejandro Loayza Grisi, racconta [...] Vai alla recensione »
Virginio ha capito di essere in prossimità della fine. Il ciclo della sua vita sta per esaurirsi. È possibile che il punto di partenza e quello d'arrivo non coincidano affatto, che non vi sia circolarità e complementarità tra il prima e il dopo. L'unica certezza è che a quel percorso non sia imposta alcuna deviazione. Nella terra degli altopiani boliviani ha condotto la propria esistenza e in quei [...] Vai alla recensione »
La quotidianità di Virginio e Sisa, un'anziana coppia quechua, scorre lentamente nella loro umile casa immersa nell'Altopiano boliviano. Routine scandita da gesti e azioni rodate in cui ognuno dei due svolge caparbiamente le singole mansioni: allevatore di lama lui, gestrice delle attività casalinghe lei e insieme contribuiscono al fluire armonico dell'amata quanto silenziosa normalità, vissuta di [...] Vai alla recensione »
Utama. Le terre dimenticate, primo lungometraggio di Alejandro Loayza Grisi, dopo la vittoria del Gran Premio della Giuria al Sundance Film Festival, rappresenterà la Bolivia agli Oscar per il miglior film straniero. I protagonisti del film sono Virginio (José Calcina), un pastore che vive in un territorio remoto della Bolivia e sua moglie, Sisa (Luisa Quispe), che si dedica alla casa ed alla ricerca [...] Vai alla recensione »
Bolivia. Una coppia di anziani allevatori di lama è costretta dalla siccità a razionare i consumi e non solo. Il nipote, preoccupato, tenta di portarli in città, dove saranno curati e protetti. Il film descrive una realtà distante e ormai prossima all'estinzione utilizzando un taglio di tipo documentaristico. La trama è pulita, semplice e lascia spazio a interpreti tanto genuini da sembrare «veri». [...] Vai alla recensione »
Dopo la vittoria del Gran Premio della Giuria al Sundance Film Festival 2022, e la selezione per rappresentare la Bolivia nella corsa ai prossimi Oscar, il film d'esordio del regista Alejandro Loayza Grisi, Utama - Le terre dimenticate, giunge finalmente anche nei cinema italiani. Un lavoro di una certa rilevanza, quello del cineasta boliviano - già direttore della fotografia per vari corti e documentari [...] Vai alla recensione »
Quechua non è una marca di abbigliamento sportivo ma un popolo andino composto da etnie anche diverse con in comune la stessa lingua, il quechua appunto. Su un altopiano andino vivono Virginio e la sua sposa Sisa, due quechua boliviani molto anziani. Lui alleva lama ma l'attività è diventata difficile, si trova sempre meno acqua e bisogna camminare chilometri per raggiungere sparuti pascoli.