Titolo originale | The English |
Anno | 2022 |
Genere | Western, Drammatico |
Produzione | Gran Bretagna, USA |
Regia di | Hugo Blick |
Attori | Emily Blunt, Nicholas Aaron, Miguel Alvarez, Ciarán Hinds, Tom Hughes Toby Jones, Nichola McAuliffe, Valerie Pachner, Stephen Rea, Sule Rimi. |
Tag | Da vedere 2022 |
MYmonetro | Valutazione: 3,50 Stelle, sulla base di 1 recensione. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 6 marzo 2023
La serie prende i temi centrali dell'identità e della vendetta per raccontare una parabola unica e avvincente sulla razza, il potere e l'amore. La serie ha ottenuto 1 candidatura a SAG Awards,
CONSIGLIATO SÌ
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Lady Cornelia giunge nel selvaggio West nel 1890, in cerca di vendetta sull'uomo responsabile della morte di suo figlio. Il suo arrivo però non è passato inosservato e la donna finisce prigioniera di un albergatore senza scrupoli, che cattura anche un nativo americano di passaggio. Questi si chiama Eli Whipp ed è un sergente che ha da poco lasciato l'esercito per andare a reclamare in Nebraska le terre che avrebbe guadagnato con il proprio servizio - anche se tutti gli dicono che nessuno le darà mai a uno della sua razza. Lady Cornelia ed Eli dovranno aiutarsi a vicenda per liberarsi dell'albergatore e passo passo scopriranno di avere un destino comune...
Quella di The English è un'odissea in un Far West popolato di figure grottesche e iperviolente, dipinte da colori sgargianti che ne magnificano tanto la bellezza quanto l'orrore.
Il direttore della fotografia è il catalano Arnau Valls Colomer, e la sua provenienza non è casuale: la miniserie di sei episodi è infatti stata girata in Spagna come uno Spaghetti Western. Del resto con i film di quel periodo ha in comune il gusto per l'iperviolenza e le figure tanto orribili da essere quasi caricaturali - qui spicca in particolare una vendicativa vedova con gli occhiali neri, che le coprono interamente gli occhi a cui sono state tagliate le palpebre. L'uso della luce di Colomer crea un'atmosfera a tratti persino patinata che gioca di contrasto con un mondo polveroso e crepuscolare. Si sposa quindi perfettamente allo stile dai molti ricercati campi lunghi dell'autore assoluto di The English, l'inglese Hugo Blick che come suo solito scrive, dirige e produce tutti gli episodi.
Noto in Italia soprattutto per The Honourable Woman con Maggie Gyllenhaal, Blick ha realizzato anche una miniserie intitolata Black Earth Rising, con Micaela Coel e John Goodman, da noi arrivata su Netflix. Così, dopo la questione palestinese e il genocidio ruandese, Blick continua a sfidare gli steccati della Tv inglese e sfida la Storia americana, raccontata da due prospettive relativamente insolite: quella di una donna inglese e quella di un nativo che ha servito per anni nelle file del nemico. Due anime scardinate dal proprio mondo di provenienza, che scopriranno di avere entrambe nel proprio passato un legame con il villain della serie, insolitamente interpretato da Rafe Spall. L'attore inglese, noto per lo più per i suoi ruoli nella commedia, si lancia qui in una sorta di imitazione di Tom Hardy e, se pur risulta più derivativo che originale, è anche pressoché irriconoscibile e genuinamente spiazzante, con i suoi modi affettati e le sue esplosioni psicopatiche.
I due protagonisti hanno invece il volto della star Emily Blunt e del meno noto Chaske Spencer, che si ricorda per il ruolo del lupo mannaro alpha Sam Uley nella The Twilight Saga. Decisamente maturato, Spencer regge bene la parte del pistolero stoico e letale ma pure umanissimo per sentimenti e contraddizioni. C'è poi spazio per il belloccio Tom Hughes, qui utilizzato più o meno come imberbe che vuole apparire duro ma rimane ingenuo, e per Stephen Rea, che veste i panni di uno sceriffo insolitamente diplomatico.
Blick scompone, come ama fare, la narrazione e incastra diversi flashback, svelando solo a pezzi il mosaico del passato dei protagonisti. Allo stesso modo i suoi lunghi dialoghi risultano tanto virtuosi quanto artificiosi, spesso reticenti nel loro rifiuto di scoprire le carte. È dunque facile perdersi in The English, che all'epicità più o meno lineare del western preferisce una costante riscrittura. Se è efficace la sua critica culturale, con un ruolo costante e importante dei nativi, lo stile eccede invece nel maniersimo postmoderno e diventa il principale limite di una serie, a cui avrebbero invece giovato maggior semplicità e sintesi.
The English rimane però affascinante grazie alla curatissima messa in scena, alla profondità delle interpretazioni, all'originalità di alcuni personaggi e alle esplosioni di violenza che bucano lo schermo. Le scene più memorabili sono spesso "rubate" dai comprimari della serie, interpretati da un'ottima galleria di caratteristi. Su tutti spiccano, oltre alla vedova in nero, anche un mostruoso pistolero sfigurato dalla sifilide e una donna indiana che si riappropria della sua identità culturale e affronta la morte con un grido di sfida.