Titolo originale | Ensilumi |
Anno | 2020 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Finlandia |
Durata | 82 minuti |
Regia di | Hamy Ramezan |
Attori | Niilo Airas, Toni Airas, Lumi Barrois, Laura Birn, Muhammed Cangore Pezhman Escandari, Kimiya Eskandari, Shabnam Ghorbani, Christian Godenhjelm. |
MYmonetro | Valutazione: 3,00 Stelle, sulla base di 1 recensione. |
|
Ultimo aggiornamento martedì 2 aprile 2024
La storia di una famiglia di rifugiati iraniani in Finlandia in attesa di sapere se gli verrà concesso o meno lo status ufficiale di asilo.
CONSIGLIATO SÌ
|
Il tredicenne Ramin vive provvisoriamente in una cittadina della Finlandia, dove la famiglia si è rifugiata scappando dal nativo Iran. Con lui c'è la sorellina Donya, ed entrambi si affidano a papà Bahman e a mamma Mahtab per cercare di ricreare la tranquillità e la routine domestica di una vita precedente. La famiglia rimane però in attesa, nell'incertezza di sapere se la domanda di asilo permanente per restare in Finlandia verrà accettata. Nel frattempo, il ragazzo affronta le difficoltà dell'adolescenza con un'inquietudine latente che minaccia sempre di arrivare in superficie.
Come i suoi personaggi, Hamy Ramezan è nato in Iran ma alle porte dell'adolescenza si è ritrovato in Finlandia, dove la famiglia si era rifugiata.
Ed è naturale che, dopo una serie di corti di buon successo e un'esplorazione del genere documentario, per il suo primo lungometraggio di finzione si sia rivolto a una delle esperienze che più hanno segnato la sua vita. È questo calore, che viene inequivocabilmente dal vissuto, a infondere Any Day Now di un pathos tangibile, meno cronachistico rispetto a opere simili che affrontano il tema di immigrazione e accoglienza. C'è molto di sfumato nel film, a partire dal passato in Iran, perché lo sguardo di Ramezan è fisso sulla prospettiva di Ramin. Verso di lui lo spettatore non può che provare una struggente empatia, memore di quanto è difficile esplorare la vita "dei grandi" anche senza l'ostacolo ulteriore di dover affrontare la scuola, la prima cotta e le amicizie adolescenziali in un mondo completamente nuovo e per giunta sotto minaccia di doverlo abbandonare.
Il ragazzo - e dietro di lui il regista - è guidato da una tensione alla normalità nonostante tutto, alla ricomposizione di un'esperienza personale e familiare il più possibile piena. In una storia che rifiuta i grandi gesti drammatici e le convenzioni abituali, si trova quindi la passione dei piccoli gesti e l'importanza dei valori umani anche quando non sono risolutivi. Generosi e sinceri al punto da saper essere sorprendenti, i personaggi di Ramezan sono pacatamente ben recitati, con una particolare menzione che si deve a Shahab Hosseini (volto molto noto del cinema iraniano già presente nei maggiori successi di Asghar Farhadi) nel ruolo del padre.
Il tredicenne Ramin vive provvisoriamente in una cittadina della Finlandia, dove la famiglia si è rifugiata scappando dal nativo Iran. La famiglia rimane però in attesa, nell’incertezza di sapere se la domanda di asilo permanente per restare in Finlandia verrà accettata. Nel frattempo, il ragazzo affronta le difficoltà dell’adolescenza.
Come i suoi personaggi, Hamy Ramezan è nato in Iran ma alle porte dell’adolescenza si è ritrovato in Finlandia. Ed è naturale che per il suo primo lungometraggio di finzione si sia rivolto a una delle esperienze che più hanno segnato la sua vita. È questo calore, che viene inequivocabilmente dal vissuto, a infondere Any Day Now di un pathos tangibile, meno cronachistico rispetto a opere simili che affrontano il tema di immigrazione e accoglienza. In una storia che rifiuta i grandi gesti drammatici e le convenzioni abituali, si trova la passione dei piccoli gesti e l’importanza dei valori umani anche quando non sono risolutivi.