Giuramento

Film 1982 | Drammatico 94 min.

Regia di Alfonso Brescia. Un film con Ida Di Benedetto, Nino D'Angelo, Mario Merola, Regina Bianchi, Enzo Cannavale, Lucio Rosato. Cast completo Genere Drammatico - Italia, 1982, durata 94 minuti. - MYmonetro 2,46 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento lunedì 30 marzo 2015

Consigliato nì!
2,46/5
MYMOVIES 2,00
CRITICA
PUBBLICO 2,92
CONSIGLIATO NÌ
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Mario Merola mette a punto una delle sue cine-sceneggiate più riuscite e gradite ai fan del genere.
Recensione di Marco Chiani
Recensione di Marco Chiani

A Napoli, Salvatore e Concetta non possono sposarsi a causa delle precarie condizioni economiche delle loro famiglie. Prima di partire alla volta dell'America, insieme al fratello Nino, per far operare l'anziana madre agli occhi, la donna giurerà eterna fedeltà all'amato davanti al Crocefisso. Quando Salvatore, che non ha più ricevuto sue notizie, sceglierà di andarla a cercare, la scoprirà sposata con un boss mafioso.
Con la complicità del fidato Alfonso Brescia, Mario Merola mette a punto una delle sue cine-sceneggiate più riuscite e gradite ai fan del genere. Prima di ogni cosa, l'accoppiata con Nino D'Angelo, ripetuta nello stesso anno e con lo stesso regista anche in Tradimento, segna se non un passaggio di testimone, una sorta di chiara benedizione impartita al più giovane collega: in più di un'occasione, in un gioco non sottile, ma divertente, il personaggio di Nino si dichiara "debitore" del personaggio di Salvatore in un'equivalenza, fuori dagli schemi narrativi, in cui D'angelo sta a Merola.
Inoltre, la scelta della cornice americana dà ancora una spinta in più ai toni melodrammatici dove la lontananza da Napoli accresce la condizione di lacrimevole disagio in cui si muovono cuori e ugole. Il torto subito dalla malavita, luogo fondante del genere, assume qui una dimensione più apertamente cinematografica e meno legata al Vesuvio, dando nerbo ad alcune sequenze, esagerate, ma spassose, è il caso di Concetta che fa da scudo all'amato che sta per essere freddato da un tirapiedi del boss oppure del rutilante finale. Da antologia dell'esagerazione, la sequenza dell'arrivo di Salvatore a Little Italy dove incontra più di un paisa' disposto ad aiutarlo e, soprattutto, il giocattolaio-Pulcinella di Enzo Cannavale, difeso in extremis dagli attacchi di un clan di irlandesi che credono San Patrizio più importante di San Gennaro.
Come nella maggior parte dei titoli di Merola, digeribili solo a patto di accettare i forti codici del tradizionalismo, dei sentimenti portati all'estremo e della religiosità popolare, la durata è nemica dello spettatore: due ore sono eccessive per chiunque, anche per il più devoto degli ammiratori.
Cinque le canzoni cantate da Merola (Serenata, Santa Lucia luntana, Tu ca nun chiagne, Vierno e Giuramento) contro le tre (Vattenne va, Stasera sì chiu bella e Palummella) di D'angelo. È uno dei due film, insieme al coevo Tradimento, in cui Ida Di Benedetto recita al fianco del re della cine-sceneggiata.

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