Anno | 2021 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Svizzera, Francia, Russia, Germania |
Durata | 145 minuti |
Regia di | Kirill Serebrennikov |
Attori | Semyon Serzin, Chulpan Khamatova, Aleksandr Ilin (II), Nikolai Kolyada, Yuri Kolokolnikov Yuriy Borisov, Yuliya Peresild, Aleksandra Revenko, Timofey Tribuntsev, Georgiy Kudrenko, Sergey Dreyden. |
Tag | Da vedere 2021 |
Distribuzione | I Wonder Pictures |
MYmonetro | 2,54 su 14 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento martedì 22 febbraio 2022
Un giorno nella vita di un fumettista nella Russia post-sovietica. Il film ha ottenuto 1 candidatura a Lumiere Awards,
CONSIGLIATO NÌ
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Ekaterinburg, cuore della Russia contemporanea. Il trentenne Petrov lavora come meccanico di giorno e fumettista di notte. È la fine dell'anno, Petrov ha l'influenza; sull'autobus tossisce e nella calca di gente entra in un delirio in cui realtà, visioni e fantasie si confondono. Anche sua moglie Petrova, bibliotecaria, si sente poco bene e nella noia del lavoro si perde in fantasie di sesso e vendetta. Petrov contagia suo figlio, che deve partecipare alla festa di capodanno della scuola, e nell'accompagnarlo ripensa a quando, nell'Urss degli anni '70, anche lui partecipò a una festa scolastica. Un ricordo rimasto impresso nella sua memoria e rivissuto in un flusso di passato e presente, morte e vita.
Da un romanzo di Alexey Salnikov, "The Petrovs in and Around the Flu", Serebrennikov ha realizzato un film allucinato e virtuosistico, confuso ma ipnotizzante, che riassume in un vortice spazio-temporale la condizione del popolo russo.
Come probabilmente molti sanno, il regista russo Kirill Serebrennikov, aperto oppositore di Vladimir Putin, è stato arrestato durante le riprese del suo film precedente, Summer (2017), per una storia poco chiara di finanziamenti illeciti al suo teatro Gogol di Mosca. Oggi è un uomo libero, ma non può ancora lasciare il suo paese, e per la seconda volta consecutiva non ha potuto accompagnare a Cannes un suo film invitato in concorso. Viste le premesse, Petrov's Flu, cioè l'influenza di Petrov, è inevitabilmente immerso in un clima d'oppressione e di prigionia (fisica e spirituale), e nonostante sia stato girato prima della pandemia rimanda in modo preveggente alla questione sanitaria e, in generale, al destino di una nazione coinvolta in un evento collettivo.
Nel film l'influenza fa da filo narrativo del racconto, si trasmette da un componente all'altro della famiglia protagonista creando una sorta di connessione che supera le barriere spaziotemporali e sovrappone nella stessa inquadratura realtà e desiderio. Il protagonista Petrov è una sorta di uomo comune russo, un Ulisse che attraversa la sua città come il protagonista di Joyce attraversava Dublino, vivendo esperienze che lo coinvolgono direttamente, che lo vedono come testimone o lo mettono di fronte alle visioni distorte di sé stesso (un cadavere trasportato nel retro di un furgone, un amico che gli chiede di ucciderlo, i suoi ricordi di bambino che coincidono con quelli del figlio...).
Il cognome Petrov in Russia è comunissimo e secondo consuetudine passa dal marito alla moglie, la quale diventa semplicemente Petrova e come il marito si perde anche lei in sogni e visioni. Come in un cinecomic o in un horror, gli occhi della donna si tingono improvvisamente di nero e la trasformano senza soluzione di continuità in una regina del sesso o in una vendicatrice assassina.
È tutto realtà o sogno? È cronaca o delirio? Secondo un procedimento narrativo e stilistico che ha il proprio padre nobile in Aleksey German, regista anch'egli osteggiato dal potere (sovietico, in quel caso), Serebrennikov gestisce il suo film con un registro eccessivo e confusionario, dando vita a uno zibaldone di immagini e di suoni, di parole e pensieri, di piani sequenza e scene agghiaccianti riprese in continuità (un suicidio, un'esplosione, un rapimento alieno), che rende bene la confusione di un mondo, ma al tempo stesso ne offre la superficie corrotta e putrescente, risultando alla lungo compiaciuto e stancante.
L'approccio del film rimanda al cinema di altri registi est-europei altrettanto innamorati della tecnica come modo di svelare le complessità del reale (ad esempio, Kornél Mundruczó); i riferimenti culturali risalgono addirittura a Gogol, al suo senso dell'iperbole e del grottesco, e alla tradizione popolare russa, con il ricordo di un capodanno del 1976 - nel momento più bello del film, raccontato da punti di vista differenti, uno a colori, l'altro in bianco e nero - che funziona da innesco del destino di Petrov, e dunque del popolo di cui lui è la sintesi.
L'influenza è il male di una nazione, la sua condanna, il suo cammino senza direzione. In un circolo in cui le estremità temporali si toccano, gli uomini e le donne di Serebrennikov restano soli col proprio dolore. E vivere è una malattia cui nemmeno la morte può mettere fine.
Forse il film più controverso ed inintelligibile della 74esima edizione del Festival di Cannes. Pur essendo basato sul romanzo The Petrovs In And Around The Flu (2016) di Alexei Salnikov, una vera e propria linea narrativa non l'ha. Più che altro, è un flusso di coscienza per immagini che accompagna il peregrinare (spesso notturno) nella Russia dei nostri giorni del protagonista (fumettista e garagista), [...] Vai alla recensione »
Forse vale la pena di spendere qualche parola su Kirill Serebrennikov, attivo regista di cinema e teatro, coinvolto di recente in una vicenda in cui il suo studio di produzione è stato accusato di frode nei confronti dello Stato russo per l'appropriazione di fondi statali. Figlio di madre ucraina e padre ebreo, Serebrennikov è un difensore dei diritti in Russia e della comunità LGBT e non pochi problemi [...] Vai alla recensione »
Il titolo originale è ??????? ? ??????, Petrovy v grippe, dove "v" (?) significa "in": perché in russo si è in una malattia, e la traduzione letterale suonerebbe pressapoco I Petrov nell'influenza, anche se giustamente i francesi l'hanno tradotto Les Petrovs et la grippe, perché invece noi neolatini le malattie le abbiamo, o ce le portiamo appresso per via di paratassi.
Tratto dal romanzo di Alexei Salnikov, il film diretto da Kirill Serebrennikov, ambientato nella Russia post sovietica contemporanea, mette in scena un topos russo per eccellenza: il peregrinare in stato di ebbrezza immortalato in tanti libri noto come zapoj. Nel film di Kirill Serebrennikov, Petrov (Semyon Serzin), un disegnatore di fumetti spossato da una febbre alta che non accenna a calare, si [...] Vai alla recensione »
Ci sono i fantasmi della Russia di oggi nel nuovo film di Kirill Serebrennikov. Ma anche gli spettri dello stesso cineasta che, come era già avvenuto con il suo precedente Summer (Leto), non ha potuto presentare Petrov's Flu allo scorso 74° Festival di Cannes (dove è stato presentato in concorso) perché è agli arresti domiciliari con l'accusa di aver indebitamente sottratto fondi pubblici per la sua [...] Vai alla recensione »
Davanti a Petrov, il malconcio Ulisse di un'allucinata e febbricitante Ekaterinburg anni '2000, ci sentiamo un po' ammalati anche noi. Tratto dal romanzo di Alexey Salnikov (pubblicato in Italia per i tipi della Brioschi Editore, 2020, con il titolo La febbre dei Petrov e altri accidenti) e proiettato per la prima volta nelle sale di Cannes 2021 (in cui il regista non è potuto essere presente), l'ultimo [...] Vai alla recensione »
Il caos come coscienza collettiva, un mondo chiuso in autobus, in appartamenti soffocanti, le strade in mano alla follia: la Russia è uno scenario tellurico, mentre il tempo scorre indecifrabile, c'è un'influenza che ammorba l'aria e i corpi, l'allucinazione cattura l'istinto. Tratto dal romanzo di Salnikov e diretto da Kirill Serebrennikov, costretto a restare "prigioniero" in patria, è un'orgia di [...] Vai alla recensione »
In lizza per la Palma d'oro anche il russo «Petrov's Flu» di Kirill Serebrennikov, regista che non ha potuto essere presente a Cannes perché non può lasciare la Russia a causa di una condanna penale a seguito di un processo per frode al ministero della cultura.Protagonista è Petrov, un uomo debilitato da una febbre alta, causata da un'influenza. Quando il suo amico Igor gli fa visita, decide di portare [...] Vai alla recensione »
Un film nel quale un' epidemia di influenza attraversa una città arriva con uno strano effetto, nel festival di Cannes attraversato da voci su possibili contagi in corso. Ma in realtà in Petrov' s Flu ( La febbre di Petrov, appunto) di Kirill Serebrennikov, tratto da un romanzo di Alexei Salnikov del 2016, il tema si mescola a tanti altri, componendo un ritratto della Russia di oggi e del passato prossimo. [...] Vai alla recensione »
«Questo film è arrivato in un momento difficile della mia vita, come una gioia e forse persino un' ancora di salvezza» diceva alle agenzie stampa Kirill Serebrennikov nel giorno in cui veniva ufficializzata l' impossibilità del suo arrivo sulla Croisette. Il regista, che è in concorso con Petrov' s Flu (L' influenza di Petrov) non può infatti lasciare la Russia dopo la condanna a tre anni di carcere [...] Vai alla recensione »
Con Anderson ti fai una sveltina ma non ti affezioni mai mentre Petrov' s Flu di Serebrennikov è incomprensibile e basta. Non bastano due ore e mezza per riannodare sconclusionate vicende di virus pandemico nella Russia post-sovietica concernenti uomo perennemente raffreddato incline a sbattere sempre la testa sui lampadari, bibliotecaria dai superpoteri e bimbo fissato con il riccio blu Sonic dei [...] Vai alla recensione »
In una Russia dominata dal caos, un giorno (un giorno?) nella vita di Petrov (e della moglie), mentre si aggira una strana influenza, che colpisce anche Petrov stesso. Un film debordante, instabile, bulimico e magmaticamente esplosivo, che Serebrennikov conduce esasperando claustrofobici spazi e affastellando storie, corpi, generi. In mezzo a tanta tellurica rappresentazione, c'è anche spazio per la [...] Vai alla recensione »
Un fumettista, Petrov ((Semyon Serzin), e la sua famiglia, la moglie bibliotecaria Petrova (ulpan Nailevna Chamatova) e il figlio, nella Russia post-sovietica. Colpito da un'influenza debilitante, il giovane uomo viene condotto dal suo amico Igor in una lunga passeggiata, che si rivelerà erranza tra fantasia e realtà, incubo e paranoia, istinto e sbornia, furore e omicidio.