Anno | 2022 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Italia |
Regia di | Giancarlo Fontana, Giuseppe Stasi |
Attori | Luigi Lo Cascio, Stefano Accorsi, Claudia Pandolfi, Selene Caramazza, Fabrizio Ferracane Vincenzo Pirrotta, Giulia Maenza, Souleymane Seye Ndiaye, Vittorio Magazzù, Vincenzo Alfieri, Antonio Catania, Alfio Sorbello, Antonio Zavatteri, Frank Matano, Tess Masazza, Cristiano Piacenti. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 7 marzo 2024
L'incredibile storia di Nino Scotellaro, pubblico ministero siciliano che ha dedicato tutta la sua vita alla lotta contro la mafia e che improvvisamente viene accusato di essere uno di coloro che ha sempre combattuto: un mafioso.
CONSIGLIATO N.D.
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Nino Scotellaro è un pubblico ministero siciliano che ha dedicato tutta la sua vita alla lotta contro la mafia. Ma all'improvviso tutto viene stravolto quando viene accusato da un mafioso e finisce condannato senza aver potuto provare la sua innocenza. Resosi conto di non aver più nulla da perdere, l'ex pm decide di mettere in atto un piano di vendetta e di diventare quel bad guy in cui le circostanze lo hanno trasformato.
La seconda stagione della serie
Recensione di a cura della redazione
La seconda stagione di The Bad Guy ricomincia dal punto esatto in cui abbiamo lasciato i nostri protagonisti.?E li segue nella loro lenta discesa in quella voragine in cui Bene e Male, Buoni e Cattivi si mescolano tra loro al punto da apparire indistinguibili. Il sapore giocoso e ironico della prima stagione persiste, ma nel lavoro di scrittura fatto assieme abbiamo deciso di virarlo gradualmente su una tonalità più intimista, emotiva e tragica.
Un'ottima serie che riscrive con successo il genere mafioso. Da guardare tutta d'un fiato
Recensione
di Gabriele Prosperi
Il ponte sullo Stretto di Messina è divenuto realtà... ovviamente con l'intercessione della malavita e avendo ancora ben attive le trattative Stato-Mafia. In questa Italia dell'immediato futuro il magistrato Nino Scotellaro (Luigi Lo Cascio), vuoi per la sua indole irosa e i suoi modi imprevedibili, viene accusato ingiustamente di essere colluso con il boss di Cosa Nostra Mariano Suro, responsabile della morte di un suo collega e padre di sua moglie Luvi Bray (Claudia Pandolfi). Dopo un'imprevista fuga dalla detenzione, il magistrato deciderà di trovare giustizia passando per un'altra strada, non potendo più esercitare ed essendo dichiarato morto: quella della vendetta di sangue.
Sin dalla trama la serie presenta molti elementi potenzialmente innovativi per una mafia-story all'italiana: aleggiano infatti le possibili letture auto-critiche nei confronti di una giustizia non ben applicata e che rincorre costantemente i malavitosi.
Molti recenti articoli hanno fatto perno sulla similitudine del racconto a "Il conte di Montecristo", a Face Off, passando per Sciascia e "L'Odissea", ed effettivamente nella serie creata da Giuseppe G. Stasi e Giancarlo Fontana per Prime Video, prodotta da Indigo Film, possiamo rintracciare questi riferimenti; ciononostante è forse un altro prodotto recente, e proveniente dalla serialità americana, che indirizza il racconto maggiormente: parliamo di Breaking Bad. La parabola verso il basso, verso una redenzione e al contempo la ricerca di "ciò che ci meritiamo" è assai simile, in potenza, a quella del nostro amato Walter White e, benché Lo Cascio presenti un individuo più razionale e moderato di Bryan Cranston, la discesa all'inferno - almeno nei primi tre episodi - è assai vicina.
The Bad Guy è un'ottima serie sotto moltissimi punti di vista: a livello formale non sbaglia di una virgola, l'ottima fotografia e le scelte registiche sono molto interessanti, il montaggio serrato e la giusta, attenta, congiunzione musicale che spazia da Mina agli Swans, passando per Battiato e Santana, offrono un buon esempio di cosa la produzione italiana - se messa nelle giuste condizioni di lavoro - può offrire anche nel mercato locale. Sorprendente inoltre è il lavoro di Pandolfi, che ci dona forse una delle sue migliori interpretazioni e alcuni spaccati psicologici di un'avvocata dura, razionale e al contempo ferita e vulnerabile.
È però il ruolo di Scotellaro al centro della storia e la sua parabola discendente stimola moltissimo il nostro palato nei primi episodi: un magistrato che, apparentemente, si muove al confine della legalità e che, proprio per questa sua capacità di essere borderline (tanto nei rapporti coi colleghi quanto nelle scelte operative) viene incastrato da Cosa Nostra. È proprio su questo margine che i primi tre episodi si muovono e che, però, viene abbandonato negli ultimi tre. Purtroppo! Perché la necessità di prolungare la serie a una seconda stagione - molto sensibile al cambio di volta temporale di metà stagione, segnato anche dalla distribuzione degli ultimi tre episodi successivamente - comporta un rallentamento narrativo fin troppo percepibile, abbandonando quella doppia natura del personaggio che viene anticipata a inizio stagione da un flashforward.
Sappiamo che Scotellaro - dopo aver preso i panni di Balduccio Remora, cugino di una delle famiglie siciliane - finirà per essere circondato dagli agenti del ROS (dove troviamo la linea narrativa LGBT grazie alla sorella di Scotellaro, Leonarda, interpretata da una bravissima Selene Caramazza).
Questo "allungamento" narrativo non impedisce però alla serie di rimanere sul pezzo e di raccontare una storia di mafia in una modalità decisamente nuova e non appesantita dalla testimonianza, dalla retorica e da intermezzi di romanticismo molto spesso gratuiti o poco interconnessi, come spesso accade nel genere italiano. Nel suo complesso, The Bad Guy raggiunge con successo il suo intento: quello di raccontare una storia di mafia come se fosse un dramma, potremmo dire shakesperiano, con una buona dose di cinismo che spinge il racconto verso la satira. Una serie da guardare tutta d'un fiato e che si proietta con successo alla seconda stagione.
Dopo una vita trascorsa a combattere la mafia il magistrato Nino Scotellaro viene accusato di essere membro di cosa nostra ed è incarcerato all’Ucciardone al termine di un processo fatto di accuse infamanti. Da quel momento Nino progetta la propria vendetta decidendo di diventare quello di cui è accusato. La serie firmata da Fontana e Stasi e scritta assieme a Ludovica Rampoldi [...] Vai alla recensione »
La serie firmata da Fontana e Stasi e scritta assieme a Ludovica Rampoldi e Davide Serino, sigla un cambio di registro del genere thriller a sfondo mafioso divenendo fonte innovativa per una narrazione un tempo appannaggio di uomini dello stato dediti alla lotta a cosa nostra. Le vicende di Nino Scotellaro, Luigi Lo Cascio, in una delle sue performance migliori e intrisa delle proprie radici enfatizzate [...] Vai alla recensione »
Grottesca, ironica, surreale, black comedy all’italiana in sei episodi. Il soggetto prende spunto da fatti reali per la messa in scena di una storia completamente romanzata. A meno che non si voglia fare cinema verità (ma ne nascono ancora di Petri e di Rosi?) è un approccio corretto per trattare argomenti seri in modo divertente, già sperimentato, sebbene in forme diverse ma analoghe, da Pif nel [...] Vai alla recensione »
Dopo tutto il rumore su "finalmente una serie italiana all'altezza delle migliori", le aspettative erano alte. Purtroppo deluse già dopo i primi due episodi. I difetti delle serie e del cinema nazionali sfortunatamente rimangono, e in forte evidenza: scrittura in bilico tra grottesco e implausibile, con personaggi privi di profondità psicologica e il costante sottotesto [...] Vai alla recensione »
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