Anno | 2021 |
Genere | Thriller, |
Produzione | Italia |
Durata | 101 minuti |
Regia di | Vincenzo Alfieri |
Attori | Edoardo Pesce, Massimo Popolizio, Roberta Caronia, Chiara Bassermann, Luka Zunic Nicola Rignanese, Gianmarco Vettori. |
Distribuzione | Vision Distribution |
MYmonetro | 3,03 su 6 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 20 maggio 2024
Nel paesino di Velianova cominciano a scomparire dei ragazzi e la comunità rivive l'incubo di dieci anni prima quando un "mostro" aveva ucciso alcuni giovani. I carabinieri cominciano ad indagare.
CONSIGLIATO SÌ
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Nel paesino di Velianova scompaiono due ragazzi di buona famiglia, e subito la comunità rivive l'incubo di dieci anni prima, quando un "mostro" mai identificato aveva rapito, torturato e ucciso alcuni giovani. Questa volta però uno dei due ragazzi scomparsi è il figlio del Capitano dei Carabinieri Rio, che non ha intenzione di restare a guardare. Della stessa caserma fa parte anche il tenente Meda, che ha perso moglie e figlio e non se ne fa una ragione. Soprannominato Cane Pazzo, Meda tiene malamente a bada una violenza repressa e frequenta prostitute, una delle quali gli chiede aiuto per trovare sua figlia Irina, scomparsa da giorni. E forse c'è un nesso fra la scomparsa di Irina e quella dei due ragazzi per cui si sono mobilitate l'Arma e l'opinione pubblica.
Tratto dal romanzo "Il confine" di Giorgio Glaviano, cosceneggiatore insieme a Fabrizio Bettelli e al regista e montatore Vincenzo Alfieri, Ai confini del male è un thriller dall'impianto tradizionale, realizzato secondo tecniche cinematografiche contemporanee.
La sceneggiatura è un gioco ad incastro e funziona piuttosto bene, anche se le sottolineature sono pesanti e incessanti, e la regia d'azione è buona, molto ben coadiuvata anche dalla notevole abilità di montaggio di Alfieri. Ma il film risente di un eccesso di finzione: è tutto troppo costruito, ogni inquadratura è studiata più per ambizione autoriale che per necessità narrativa, e l'atmosfera, che in un thriller è tutto, manca di rarefazione e ambiguità. Sarebbe opportuno ricordare che l'originalità dello stile nasce dalla capacità di dare corpo e cuore alla propria urgenza narrativa, non dalla compulsione ad evidenziare la propria abilità tecnica e professionale. A salvare la storia sono le interpretazioni di Massimo Popolizio e soprattutto di Edoardo Pesce, che invece conoscono bene il valore del lavorare "in levare" e dunque affrontano dialoghi spesso retorici togliendo loro letterarietà e aggiungendo spessore: del resto lo dice una battuta stessa del copione: "Il dolore non è quello che dici, è quello che taci". Dunque i momenti più gratificanti sono i duetti fra i due attori, che vorremmo rivedere come coppia recitativa in un film meno ridondante e impostato, e alle prese con dialoghi dotati di una maggiore ironia dark. Gli altri attori invece scontano la tendenza registica all'eccesso, che inevitabilmente dà al film più forma che sostanza. Ai confini del male si lascia seguire grazie ad una trama comunque ben congegnata e alle interpretazioni dei due protagonisti principali, al netto delle esagerazioni è confezionato con una certa perizia cinematografica, ma perde l'occasione di trattare con più autenticità e rilevanza temi come la paternità, il senso di colpa e la ribellione a "come vanno le cose rispetto a come dovrebbero andare".
“Se sparisce la figlia di un’ex prostituta non frega un cazzo a nessuno, invece se spariscono due ragazzi ricchi tutti perdono la testa”. Oggi voglio parlarvi di un bel thriller, classe 2021, ambientato nella zona della Maremma tra Siena e Grosseto, Ai Confini del Male, del salernitano Vincenzo Alfieri, molto più conosciuto come attore che come regista, e che qui è [...] Vai alla recensione »
Nell' ultimo biennio si è assistito al tentativo realizzativo di una manciata di film riecheggianti il genere "poliziottesco", spesso per le piattaforme televisive Sky Original o Prime Video. I risultati sono ben poco positivi, uno su tutti il seguito di "Milano Calibro 9", " Calibro 9". In un Lazio rurale, anche ben fotografato, i carabinieri danno la [...] Vai alla recensione »
A volte hai come la sensazione di esserti infilato dentro un incubo di William Friedkin o di David Fincher: stessa luce malata, stessi colori sporchi, analoga percezione di un mondo insidiato irrimediabilmente dal male. Ambientato nell'immaginario paesino di Velianova, fra il bosco e il fiume, Ai confini del male di Vincenzo Alfieri è un thriller italiano che si confronta senza complessi di inferiorità [...] Vai alla recensione »
Da Army of the Dead ad Army of Thieves. Sembra una battuta, invece è il passo successivo nel worldbuilding attorno allo zombie movie con rapina di Zack Snyder distribuito da Netflix nel 2021. Non l'unico, tra l'altro, perché c'è pure una serie animata in arrivo. Army of Thieves, come Army of the Dead, del quale è un prequel, mescola e ibrida, però non tanto lo zombie movie (alluso, intravisto sullo [...] Vai alla recensione »
Adattamento molto libero del romanzo di Giorgio Glaviano "Il confine", Ai confini del male è un thriller psicologico con due attori in stato di grazia ed uno stile visivo degno dei prodotti di oltreoceano. Ispirazione evidenziata già dai titoli di testa, incredibilmente simili, seppur con le debite differenze, a quelli di Westworld. Non a caso Alfieri ha infatti citato tra i suoi riferimenti Prisoners [...] Vai alla recensione »
Opera terza del trentacinquenne Vincenzo Alfieri, Ai confini del male (Sky Original) traduce in immagini il romanzo Il confine di Giorgio Glaviano e guarda esplicitamente a modelli d'oltreoceano (il regista, anche sceneggiatore con Glaviano e Fabrizio Bettelli, cita Seven e Prisoners). Se sul piano dei personaggi c'è una chiara referenza alla tridimensionalità e all'ambiguità dei protagonisti di quelle [...] Vai alla recensione »
Durante un rave party in un bosco, scompaiono due giovani. Uno è il figlio di un capitano dei Carabinieri, Rio (Massimo Popolizio), uomo fin troppo rigoroso, che si mette sulle tracce dei due ragazzi spariti. Lo aiuta Meda (Edoardo Pesce), dal passato tormentato, degradato, «cane pazzo». Un'altra ragazza non torna a casa e il pensiero va subito ad un mostro che aveva già colpito in passato.