Anno | 2020 |
Genere | Sociologico |
Durata | 68 minuti |
Regia di | Alessandro Padovani |
MYmonetro | Valutazione: 3,00 Stelle, sulla base di 3 recensioni. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 29 ottobre 2020
La storia del bellunese, una provincia che si sta spopolando.
CONSIGLIATO SÌ
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Montagne del Bellunese. Mentre una giovane donna nata nella Natura attraversa spazi a lei sconosciuti e dei bambini giocano alla guerra in un bosco, gli adolescenti Tommaso e Riccardo assemblano un triciclo a motore. Lorenzo, loro coetaneo, deve decidere se essere pastore come il padre o aspirare ad un futuro diverso.
Alessandro Padovani, regista diplomato al Centro Sperimentale con questo film non solo è stato premiato al SalinaDocFest ma ha dimostrato che talvolta la cosiddetta 'giusta distanza' da ciò che si vuol raccontare non è necessaria, anzi potrebbe nuocere all'esito finale.
Perché Padovani invece conosce bene quella provincia, quelle montagne e, soprattutto, quei bambini e giovani che porta sullo schermo. Può addirittura permettersi l'immagine evocativa di una ragazza che, nuda, si alza neonata dalla terra per iniziare a conoscere quegli stessi luoghi. La provincia si presenta ormai sempre più come una terra in cui si sta in attesa, in cui i richiami della città attraggono ma in cui si può ancora godere di una libertà che solo il contatto con la Natura può offrire. Allora vengono messi al bando console e videogiochi per giocare alla guerra facendo 'bang' con la bocca tutti insieme, senza distinzioni di sesso. Oppure si possono mettere insieme più competenze per vincere la possibile noia e costruire un mototriciclo.
La 'movida' del titolo non è solo l'attrazione da luna park che viene mostrata o l'attività urbana comunemente intesa. È il bisogno di stare insieme e di affrontare il futuro. Magari per interrogarsi sulla propria condizione esistenziale dando risposte evasive a un genitore preoccupato mentre una pecora bela e un cane corre intorno.
Il fatto poi che il documentario sia stato realizzato da una troupe di giovani sotto i trent'anni e che ci sia stata la collaborazione di un liceo all'interno di un'iniziativa del MIUR apporta ulteriore valore a questa ricerca sul campo in cui lo sguardo della telecamera è libero da sovrastrutture lasciando allo spettatore ampia libertà di riflessione.
Tra i cinque film della selezione Fuori Concorso di Alice Nella Città di quest'anno è presente Movida, vincitore del premio Tasca d'Oro per il miglior documentario nella 14esima edizione del SalinaDocFest, esordio dietro la macchina da presa del 27enne Alessandro Padovani. Un titolo emblematico, un titolo che potrebbe portare fuori strada e far pensare ad un film completamente differente.
Mai come in questo periodo alla ribalta, il termine "movida" nacque nella Spagna post-franchista per indicare la vitalità sociale e il clima culturale della nuova vita democratica: da allora, per estensione, lo utilizziamo per riferirci alla vita notturna, in particolare giovanile. Nell'opera prima di Alessandro Padovani (classe 1993), presentato fuori concorso ad Alice nella Città, Movida è il nome [...] Vai alla recensione »