Titolo originale | Tiger's Nest |
Anno | 2021 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Svezia, Italia, Danimarca |
Durata | 116 minuti |
Regia di | Ronnie Sandahl |
Attori | Erik Enge, Alfred Enoch, Frida Gustavsson, Maurizio Lombardi, Lino Musella Liv Mjönes, Johannes Kuhnke, Henrik Rafaelsen, Gianluca Di Gennaro, Antonio Zavatteri, Daniele La Leggia, Antonio Bannò. |
Uscita | giovedì 22 luglio 2021 |
Distribuzione | Adler Entertainment |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 2,65 su 8 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 15 luglio 2021
Un film basato sull'esperienza di Martin Bengtsson, ex prodigio del calcio dell'Inter, nell'affrontare la malattia mentale, raccontata nella sua autobiografia. Il film è stato premiato a Roma Film Festival, In Italia al Box Office Tigers ha incassato 2,9 mila euro .
CONSIGLIATO NÌ
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Martin Bengtsson è un giovane calciatore svedese che all'età di 16 anni viene acquistato dall'Inter per farlo giocare nella squadra Primavera. È il sogno che aveva dall'età di tre anni quando con suo padre, che ora si è fatto una nuova famiglia, vedeva le partite del campionato italiano. Ma la vita con i compagni di squadra e lo spaesamento causato dal non conoscere una parola di italiano lo fanno progressivamente entrare in una depressione da cui fatica a trovare una via d'uscita.
A leggere un'intervista che risale al 2017 l'ex calciatore che ha scritto un'autobiografia sulla sua esperienza in Italia non sembra aver conservato solo brutti ricordi di quei giorni ormai lontani (era il 2003).
Sicuramente sia lui sia lo staff dell'Inter non riuscirono subito a capire e ad intervenire su quello che nei titoli di coda del film viene definito come un problema di salute mentale e poteva risultare interessante una lettura dell'ambiente calcistico giovanile letta da chi arriva da un paese straniero come accade a tante speranze del football.
Il problema qui è che Martin, soprattutto nella prima parte del film, sembra essere capitato in un covo di vipere (i compagni) tutti coalizzati, con un'eccezione, contro di lui e pronti ad umiliarlo e non passargli la palla tutte le volte che è possibile. L'allenatore e lo staff tecnico non sembrano accorgersi di nulla o, peggio, sembrano considerare 'normale' lo status quo. La situazione viene un po' edulcorata grazie alla figura di un dirigente che sembra avere più chiari gli obiettivi ma per il resto viene rappresentata la Primavera come una gabbia in cui le vipere iniziali (gli 'italiani') si trasformano progressivamente in tigri pronte a sbranarsi, capaci magari di qualche sporadica solidarietà verso chi perde il controllo salvo poi abbandonarlo al suo destino.
Erik Enge offre una prestazione di tutto rispetto se si accoglie la linea di lettura di un Bengtsson vittima di un'emarginazione scientemente architettata. La regia la fa propria senza mai metterla in discussione e questo rende monodimensionale un film che si tenta di riaprire con le informazioni in chiusura. Che non sono però sufficienti.
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Agli inizi del secondo millennio il sedicenne svedese MartinBengtsson venne acquistato dall’Inter che riuscì a bruciare sul tempo Ajax e Chelsea. Martin arriva a Milano convinto di poter coronare il proprio sogno ma quello che l’attende è qualche cosa che va oltre il calcio giocato e che nel volgere di pochi anni gli cambierà la vita.
Ronnie Sandahl, il regista e sceneggiatore di Tigers - da oggi disponibile in digital streaming - si è imbattuto per caso nella storia del calciatore svedese Martin Bengtsson, promessa del calcio europeo ingaggiato dall’Inter a soli 16 anni. Lo scrittore, sceneggiatore e regista svedese, classe 1984, ha subito intravisto in quella storia il potenziale per una trasposizione cinematografica che approfondisse un tema a lui caro: la crudeltà dell’ambiente agonistico gonfiato da incassi stratosferici e caratterizzato da un clima ferocemente competitivo.
Ammirato in Europa e conteso da Hollywood, Sandahl ha firmato il copione di Borg McEnroe (guarda la video recensione) e quello di Perfect, il prossimo film diretto da Olivia Wilde che vedrà al centro la figura della campionessa olimpica di ginnastica artistica Kerri Strug, interpretata da Thomasin McKenzie.
Come è venuto a conoscenza della storia di Bengtsson?
Ho incontrato l’ex calciatore durante il tour di promozione di un mio libro: anche lui stava promuovendo la sua autobiografia, “All’ombra di San Siro”, ed entrambi eravamo poco più che ventenni. Abbiamo fatto amicizia, io stavo per esordire nel cinema con il primo cortometraggio e lui mi ha promesso che se avessi voluto dirigere la sua storia mi avrebbe concesso i diritti dell’autobiografia. È bastata una stretta di mano, e Martin ha mantenuto la parola, rifiutando ogni altra offerta!
Come ha scelto Erik Enge per il ruolo del protagonista?
Erik era giovanissimo e quasi del tutto sconosciuto, ma aveva quel che cercavo: a dispetto della sua giovane età sapeva sostenere lo sguardo della cinepresa, il che era indispensabile in un film dove il protagonista appare in ogni singola inquadratura. Si è sottoposto a una preparazione anche fisica durata più di un anno, perché era molto esile e invece Bengtsson doveva essere molto muscoloso e atletico. Dopo l’anteprima svedese di Tigers Erik è stato contattato da registi e produttori, anche americani: scommetto che sarà il nostro prossimo divo d’esportazione a Hollywood!
La ragazza di Bengtsson nel film, diversamente dal libro e dalla realtà, è una modella. Come mai questo cambiamento?
Volevo mettere a confronto due ragazzi che vivono in mondi paralleli che usano i giovani come merce, in un mercato in cui i loro corpi creano valore economico per altri: il calcio fa questo prevalentemente con i maschi, la moda con le femmine. Per me era importante che il film si espandesse fuori dei confini ristretti del calcio per diventare la storia di formazione di un ragazzo che deve diventare adulto, al di là del contesto specifico in cui si trova.
Quali altre libertà si è preso nell’adattare la storia di Bengtsson per il grande schermo?
Mi prendo sempre molte libertà quando realizzo una sceneggiatura o un film di finzione basato su eventi e personaggi reali, perché ho bisogno di inserire elementi metaforici e simbolici. Credo che l’unica cosa importante sia restare aderenti all’essenza di quella storia e all’esperienza vissuta dai suoi protagonisti. Naturalmente ho chiesto il permesso a Martin, e lui mi ha risposto “Fai ciò che vuoi, purché tu resti autentico”.
Il film gli è piaciuto?
Molto, il che per me è un grande sollievo! In un’intervista televisiva ha persino detto che era più vicino alla sua esperienza del suo stesso libro, forse perché l’immedesimazione che consentono le immagini cinematografiche è superiore a quella delle parole in un testo scritto.
E' la storia di Martin Bengtsson, giovane calciatore svedese che, nel 2003, all'età di 16 anni, venne acquistato dall'Inter, per la squadra Primavera. Il suo sogno, però, si infranse dopo nove mesi, a causa di una depressione che lo fece smettere di giocare a pallone. Il film racconta quei mesi, evidenziando le difficoltà incontrate, calcando molto la mano (lo spogliatoio sembra un covo di vipere) [...] Vai alla recensione »
Dall' autobiografia di Martin Bengtsson, "All' ombra di San Siro". La storia di un sedicenne campioncino svedese, ancora con l' apparecchio ai denti, costato parecchio alla squadra italiana che lo arruola nel suo vivaio. Quanti soldi esattamente non viene detto, né viene rivelato il bonus d' ingaggio: ci fidiamo del compagno di allenamenti con cui fa amicizia, che ricava l' ammontare senza precedenti [...] Vai alla recensione »
Anche il calcio ha i suoi antidivi. Martin Bengtsson voleva diventare un campione. Acquistato dall' Inter, entra in un fatato mondo fatto di fama, denaro e... invidia, odio, ripicche per un maglia da titolare. Scopre che quel sogno non è il suo e a 19 anni si ritira, caduto in profonda depressione. Interessante biopic su un adolescente che deve fare i conti con il prezzo delle ambizioni.
In questi giorni di esaltazione calcistica non ci sta male un film come Tigers, coproduzione italo-svedese che sfronda gli allori agli dèi dello stadio sulla base del libro autobiografico Nell'ombra di San Siro. Il sedicenne svedese Martin Bengtsson, grande promessa del pallone, è acquistato dall'Inter e arriva in Italia convinto di realizzare il sogno della vita.
Tigers, presentato nel 2020 alla Festa del cinema di Roma, racconta una storia esemplare, forse poco nota a chi non è appassionato di calcio. Nel 2004 l'Inter acquistò un giovanissimo giocatore svedese, non ancora maggiorenne, Martin Bengtsson, da tutti considerato un talento vero. Dopo meno di nove mesi dalla firma del contratto, Martin, schiacciato dalle pressioni degli altri e dalla depressione [...] Vai alla recensione »
All'origine di Tigers c'è All'ombra di San Siro, l'autobiografia di Martin Bengtsson, astro nascente del calcio che, dopo aver entusiasmato i talent scout di mezza Europa, nel 2003 approdò all'Inter. Sembrava l'inizio di una carriera folgorante, punto d'arrivo di un percorso fatto di rinunce e sacrifici: invece, all'improvviso, qualcosa si ruppe e un giorno, sulle note di David Bowie, tentò il suicidio [...] Vai alla recensione »
Tigers non è un film sul calcio, ma un film con il calcio. Al centro del film c'è la vicenda umana e vera di Martin Bengtsson, talentuoso ragazzo svedese, acquistato a soli sedici anni e portato in Italia dall'Inter. Il cuore di Tigers non è nel calcio, quanto nella solitudine di un ragazzo lontano da casa per inseguire ossessivamente il suo sogno. Un sogno che per essere realizzato non richiede solo [...] Vai alla recensione »