Titolo internazionale | The Craft: Legacy |
Anno | 2020 |
Genere | Drammatico, Fantasy, Horror, |
Produzione | USA |
Durata | 97 minuti |
Regia di | Zoe Lister-Jones |
Attori | Michelle Monaghan, Cailee Spaeny, David Duchovny, Gideon Adlon, Nicholas Galitzine Lovie Simone, Charles Vandervaart, Donald MacLean Jr., Hannah Gordon (II), Zoey Luna. |
Distribuzione | Warner Bros Italia |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | Valutazione: 3,00 Stelle, sulla base di 3 recensioni. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 23 ottobre 2020
Un gruppo di ragazze liceali acquisce degli immensi poteri grazie a un rituale.
CONSIGLIATO SÌ
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Per Lily, adolescente introversa, non è facile trasferirsi in un'altra città e nella casa del nuovo compagno della madre. Soprattutto se l'uomo ha tre figli maschi, una risposta a tutto e una maniera di educare che non prevede repliche. A rallegrarle il trasferimento ci pensano Tabby, Frankie e Lourdes, streghe apprendiste alla ricerca del loro Ovest. Perché ciascuna di loro incarna un elemento e una direzione, un punto cardinale per orientarsi nella vita e chiudere il cerchio. Un cerchio in cui praticare finalmente la magia e migliorare quel piccolo mondo che va dalla porta di casa all'aula di scuola. Ma il loro entusiasmo e la loro seta di giustizia conducono rapidamente in territori pericolosi, per loro e per gli altri.
Non è la strega cattiva dell'Ovest, Lily. Non ancora almeno e certamente non nel film di Zoé Lister-Jones, più teen movie sfumato col fantastico che produzione Blumhouse.
Pensato a uso e consumo delle nuove generazioni, Il rito delle streghe fa un tour delle tematiche sessuali ed esistenziali dell'età postpuberale. Il libro di magia è in fondo un manuale di educazione per adolescenti che combattono con la loro inesperienza, si scontrano coi migliori amici, cedono allo charme del bullo di turno, che piace sia alle ragazze che ai ragazzi. La bisessualità è una delle carte giocate dal film e il nuovo limite in un mondo dove l'omosessualità è accettata.
Le streghe sono cresciute e il mondo con loro. I sortilegi non fanno più male ma riequilibrano l'accesso al potere, volgendo un liceale misogino in un uomo cosciente delle disparità di genere. Convinte di essere nel giusto, le nostre eroine convertono il gradasso del liceo con gocce di rosa e 'liquido organico'. Il nemico quotidiano diventa 'per magia' un alleato, un soldatino che sostiene i loro valori e perde la propria identità. Non è più questione di dibattere e convincere ma di schiacciare l'altro per farne una copia che usa le stesse parole e ascolta la stessa musica.
Certo il sortilegio è la risposta al comportamento odioso del ragazzo ma mostra bene le possibili derive dei dibattiti attuali, donando al film una modernità inattesa e un carattere smaliziato e insinuante. E pazienza se a mancare sono il terrore e la follia visiva. Applicata all'adolescenza, la magia procura qualche sorpresa e celebra il femminile, a cominciare da un cast pirotecnico di attrici in erba (Cailee Spaeny, Zoey Luna, Lovie Simone, Gideon Adlon), a cui fanno corona i senior David Duchovny e Michelle Monaghan.
In principio erano le streghe di Andrew Fleming (Giovani streghe), che a metà degli anni Novanta perdevano la bussola e finivano per combinarne di tutti i colori. Il rito delle streghe conserva dell'originale gli accenti femministi, aggiornandoli al post #metoo e facendo (letteralmente) un falò del patriarcato. Ma incenerire le sue norme non è sufficiente se i personaggi al cuore della critica sono unidimensionali. È un problema di scrittura, non di performance. Lily e compagne sono disincarnate, uniformizzate, difficile distinguerle al di là del look, lucidate fino a splendore. Splendore che toglie qualsiasi complessità. La posta in gioco scivola come acqua su di loro senza metterle mai davvero in pericolo. Un problema per un film horror dove l'empatia è il motore del brivido.
Diversamente dalla versione di Fleming, la sorellanza è potente e le eroine decisamente più consapevoli dei propri diritti e dei loro poteri. A immagine del loro coetaneo britannico, il giovane Otis di Sex Education, i loro incantesimi 'fanno parlare' i compagni di problemi intimi, di orientamento sessuale, di sesso consensuale, di scoperta del desiderio.
Senza pretendere l'esaustività né la pedagogia, Il rito delle streghe imbriglia il soggetto (l'iniziazione) alla sua forma (esoterica), registrando la sofferenza delle ragazze davanti alla mascolinità tossica e alle violenze familiari. Ragazze che vogliono soltanto essere amate e i cui scacchi sono sovente più numerosi degli orgasmi.
Adottando il partito preso risolutamente inclusivo, il film di Zoé Lister-Jones ingaggia una battaglia contro le 'manifestazioni' del patriarcato e tratta la magia come un ormone folle, gravitante intorno a un gruppo di liceali che rivisitano gli archetipi abituali: la bella stronza, il bullo (s)gonfiato, l'omosessuale (s)confessato, l'intellettuale inibito, il geek bizzarro.
Il rito delle streghe esplora una stagione magica dell'esistenza che naviga a vista tra forze bianche e nere prima di approdare su una nuova sponda. È tutta una storia di risveglio dei sensi e addestramento di corpi nascenti. Serve solo un po' di pratica, quella che infine permetterà di 'esistere' alle streghe di Lister-Jones. Di esistere in un modo altro e in posti altri, dove Lily trova una risposta e i fan di Giovani streghe, una grande soddisfazione.
IL RITO DELLE STREGHE disponibile in DVD o BluRay |
DVD |
BLU-RAY |
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Circa 25 anni fa, la storia di quattro ragazzine bullizzate che invocavano un po' di magia nera per vendicarsi dei compagni di scuola si guadagnò a sorpresa lo status di film di culto. Era sicuramente imperfetto, ma aveva una cifra gotica-grunge piuttosto spigolosa. Purtroppo il remake del 2020 sembra una bibita annacquata. The craft era un casino, ma aveva un lascito che il film di Zoe Lister-Jones [...] Vai alla recensione »
Tremate, tremate, le (giovani) streghe son tornate! In tutti i sensi, perché del teen horror anni 90 - passato carsicamente lungo la decade per conquistarsi lo status di cult - Il rito delle streghe vuol essere sia reboot (sempre di fattucchiere teen si tratta) sia sequel (il cameo di Fairuza Balk, che s'affretta a cucire i fili tra i due titoli). Previo aggiornamento in stile Blumhouse ai temi caldi [...] Vai alla recensione »