Anno | 2013 |
Genere | Teatro |
Produzione | Italia |
Durata | 130 minuti |
Regia di | Alfonso Lambo |
Attori | Manuel Frattini . |
MYmonetro |
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Ultimo aggiornamento venerdì 15 maggio 2020
Uno show con cui Manuel Frattini, in modo ironico, ripercorre il proprio cammino artistico attraverso i più famosi brani del musical italiano e internazionale.
CONSIGLIATO N.D.
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Dopo aver affrontato con Toc Toc - a Time for Musical il tema degli artisti che a inizio carriera vivono nella continua ricerca di una scrittura Manuel, dopo anni di brillante carriera, porta in scena la sua "dipendenza" dal mondo del musical.
Grande performer e protagonista di acclamati spettacoli come Pinocchio, Sette spose per sette fratelli, Aladin e Peter Pan, Frattini si mette a nudo con autoironia interpretando se stesso e sottoponendosi all'analisi di una psicologa per cercare di guarire dalla sua ossessione per il musical; ovviamente non solo non guarirà, ma la "sindrome" finirà per contagiare l'algida dottoressa che verrà trascinata dall'energia dello show!
Il testo, sarcastico e pungente, scritto da Lena Biolcati, diventa il collante per mettere in scena una successione di canzoni e coreografie originali tratte da grandi spettacoli italiani e internazionali come: Grease, Pinocchio, Chicago, Sette spose per Sette fratelli, Cabaret, La piccola bottega degli orrori, Chorus Line, Cantando sotto la pioggia e molti altri; il tutto fra ricordi e flashback interpretati da un ottimo cast di performer: Andrea Verzicco, Angelo di Figlia, Andrea Casati, Lucia Blanco, Nadia Scherani e Eleonora Lombardo.
La scenografia minimalista si compone di alcune pedane sovrapposte ispirandosi agli allestimenti dei concerti perché protagonista è soprattutto la musica. Sullo sfondo un videowall che rimanda citazioni e scene tratte dai musical più importanti ma anche video con i contributi di artisti che irrompono nello spettacolo e dialogano con Manuel come frutto della sua immaginazione e ossessione.
La regia è di Alfonso Lambo, giovane autore, regista teatrale e insegnante di recitazione e canto in diverse scuole sul territorio; Alfonso ha dato forma con grande gusto e equilibrio al testo narrativo. Il regista definisce Sindrome come una sorta di reality-musical poiché Manuel e l'intero cast non rappresentano dei personaggi inventati ma portano davvero se stessi e le proprie caratteristiche nella storia.
Non si tratta di un one man show ma di uno spettacolo corale e una dichiarazione d'amore per un genere che ha davvero contagiato tutti negli ultimi decenni.