Anno | 2022 |
Genere | Drammatico |
Produzione | USA |
Durata | 60 minuti |
Regia di | David Frankel, Nzingha Stewart, Tom Verica |
Attori | Julia Garner, Anna Chlumsky, Laverne Cox, Terry Kinney, Anders Holm Alexis Floyd, Katie Lowes, Arian Moayed, Jeff Perry, Anna Deavere Smith, Marika Dominczyk, Tim Guinee, Caitlin Fitzgerald. |
Tag | Da vedere 2022 |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 2,93 su 6 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
|
Ultimo aggiornamento venerdì 11 febbraio 2022
La serie si ispira all'articolo di Jessica Pressler, anche produttrice dello show, "How Anna Delvey Tricked New York's Party People", pubblicato sul New York Magazine. La serie ha ottenuto 1 candidatura a Golden Globes, 1 candidatura a Critics Choice Award, 1 candidatura a SAG Awards, 1 candidatura a Directors Guild, 1 candidatura a Producers Guild,
CONSIGLIATO SÌ
|
Un'ereditiera tedesca appassionata di moda e arte di nome Anna Delvey viene arrestata. Una giornalista incinta è decisa a fare chiarezza e a raccontare per prima la sua storia. Emerge il dubbio: è una vinceda di frodi milionarie o l'ascesa di un'imprenditrice geniale?
C'è l'intuito infallibile di Shonda Rhimes dietro l'ennesima serie destinata a diventare un fenomeno su Netflix, quell'Inventing Anna che svela nel titolo molto di quello che vedremo. Ovvero la costruzione a tavolino di un'identità, la determinazione ad emergere, a spiccare nel mondo dei potenti di New York.
Una sorta di american dream dei giorni nostri, in cui una rampolla benestante (così pare) può permettersi di sfidare con intelligenza e arroganza il potere maschile di Wall Street, delle banche come delle grandi lobby di riccastri americani. Fa ancora più effetto perché la ragazza in questione ha un accento straniero. Dice di essere un'ereditiera tedesca, a breve si scopre che le sue radici affondano in Russia e in una storia che solo le ultime puntate sveleranno.
È una serie decisamente attuale sulla contemporanea sete di potere, che oggi significa principalmente avidità di fama, soldi, abiti e ristoranti di lusso. Rhimes inventa una protagonista detestabile per farle compiere tutto quello che vediamo abitualmente sui social, ragazze e ragazzi felici di ostentare un benessere economico, spesso inesistente, pur di avere notorietà, visibilità, più like possibili ai propri post. Da questo punto di vista, come grande metafora di ciò che siamo diventati - una società in gran parte narcisista e a caccia di like che brama l'opulenza puntando all'apparire, più che all'essere - la serie è oltremodo interessante.
Si sviluppa come una sorta di giallo sul mistero della vera identità della protagonista, attraverso l'indagine condotta principalmente dalla giornalista incinta interpretata da Anna Clumsky, relegata a servizi di serie b per colpa di un errore in passato. Procede poi virando sul "legal-drama", attraverso il processo legale nelle ultime puntate (le più interessanti di tutta la serie), un po' alla Le regole del delitto perfetto, altra serie ideata dalla Rhimes.
C'è tuttavia più di un problema a livello narrativo. In nome del ritmo si sacrificano dettagli utile a rendere credibile la storia (un esempio su tutti, posto che parliamo di una scaltra manipolatrice, resta fino alla fine della serie la domanda sul perché mai i più potenti e competenti di New York le abbiano davvero prestato milioni di dollari) e qua e là serpeggiano lacune di sceneggiatura. Inoltre, per quanto l'attrice Julia Garner si mostri talentuosa nel calarsi nei panni della detestabile Anna, il problema della caratterizzazione del personaggio sta proprio nella sua scrittura.
Non c'è mai un briciolo di ironia o autoironia, né di altre qualità che avrebbero potuto conquistare veramente il cuore dello spettatore. Anna, in altre parole, non ha il talento straordinario di La regina degli scacchi (Anya Taylor Joy), sembra piuttosto la brutta copia della killer di Killing Eve (Jodie Comer), spregiudicata assassina russa che tuttavia riusciva a provare un sentimento di trasporto e umanità per la sua indagatrice (Sandra Oh).
Il rapporto tra le due è goffamente imitato qui dalla relazione che si crea tra Anna e la giornalista Vivian, ma non coinvolge mai altrettanto, mancando dell'ironia ed empatia giuste per coinvolgere fino in fondo. Restano, quello sì, due sognatrici capaci di ergersi contro un sistema dominato dagli uomini (il giornalismo come le banche) e spuntarla a modo loro. Resta anche l'idea, potente, che l'insubordinazione sia l'unica via che resta a una donna per poter emergere e ottenere la carriera o il riconoscimento meritati.
Avvertenza, posta in apertura di ogni puntata: "La storia è completamente vera... tranne le parti totalmente inventate", in effetti ai titoli di coda sono affidati i nomi e i volti veri che hanno vissuto a vario titolo la vicenda raccontata dalla serie. Su tutti, la giornalista che pubblicò il famigerato articolo su Anna: si tratta di Jessica Pressler del New York Magazine.
Anna Delvey (Julia Garner), giovane ereditiera tedesca, è a New York per creare una fondazione artistica a proprio nome e, contestualmente, vivere alla grande frequentando la crème de la crème dell'alta società, vivendo nei migliori hotel di lusso e concedendosi vacanze da sogno nei resort più esclusivi. Ma il suo cognome in realtà è Sorokin: Anna è una truffatrice di origini russe che finirà in carcere [...] Vai alla recensione »
Una delle storie più incredibili degli ultimi anni, portata sullo schermo dalla regina indiscussa della serialità, Shonda Rhimes (Grey's Anatomy, Scandal), con una costruzione che alterna diversi piani narrativi con musiche R&B e hip-hop e location da urlo. Un cocktail di elementi che rende Inventing Anna probabilmente il prodotto uscito da Netflix più discusso di queste settimane.
Una donna diventa un'altra donna, una truffa si trasforma in un'incredibile storia, un articolo sul New York Magazine fa conoscere il caso al mondo: Anna Delvey, vero nome di Anna Sorokin, una delle più grandi truffatrici del mondo, poi arrestata e processata, è la protagonista di Inventing Anna, l'ultima fatica della regina delle sceneggiatrici americane, Shonda Rhimes (Grey's Anatomy, Scandal, Le [...] Vai alla recensione »
Stavolta il diavolo veste Balenciaga. Si chiama Anna Delvey (Julia Garner, star della serie Ozark), è fissata con lo stilista spagnolo, dice di essere un'erede tedesca e nel 2013 truffa, appena ventiduenne, la New York di collezionisti d'arte e ingenui filantropi. Inventing Anna, la serie tv più vista oggi su Netflix, è la versione fiction della vera storia di questa giovane criminale, scritta e prodotta [...] Vai alla recensione »
Sullo sfondo della storia di Anna Delvey compare, un paio di volte, quella del Fyre Festival, colossale truffa (e fonte di gustosa Schadenfreude collettiva) ai danni di giovani ricchi statunitensi, che invece che a un evento esclusivo si son trovati spiaggiati in tende da campo in mezzo alle intemperie tropicali. Le due vicende hanno qualcosa in comune, cioè la determinazione con cui fingono opulenza [...] Vai alla recensione »