Getaway!

Doc Mccoy, abile rapinatore di banche, viene rilasciato su cauzione pagatagli da un boss, Jack Beynon, proprio per compiere un colpo in una banca. Ma qualcosa va storto e così è costretto alla fuga col malloppo insieme alla moglie Carol Mccoy. Tra sparatorie, inseguimenti, litigi tra i due, il film scorre via in modo entusiasmante, sebbene di tanto in tanto palesi di non essere un capolavoro [...] Vai alla recensione »

Doc McCoy (Steve McQueen) è un rapinatore professionista attualmente in prigione; spera di uscire al più presto e cambiare vita, ma il giudice gli nega la grazia nonostante la sua ottima condotta carceraria; così, accetta l’offerta di un capetto locale di nome Beynon (Ben Johnson) che lo fa scarcerare per averlo a sua disposizione per un colpo in banca cui prenderanno parte anche Carol (Ali MacGraw), [...] Vai alla recensione »

"Getaway!"(significativo anche il punto esclamativo apposto)è uno dei grandi film degli anni 1970: lo è per l'accordo pieno(quasi "sinfonico"per dirla musicalmente)tra la regia di Peckinpah e la sceneggiatura di Walter Hill, allora quasi agli esordi, da un romanzo di Jim Thompson; lo è, ancora, per l'uso molto intelligente del montaggio alternato; lo [...] Vai alla recensione »

Un thrillerone così forte e violento era da molto che non lo vedevo. Di quelli che, alla fine, dopo averti tenuto col fiato sospeso per tutta la durata, ti fanno fare un bel respiro ed esclamare compiaciuti:- Ah...un thrillerone così mi ci voleva proprio.  Steve McQueen interpreta un "criminale" potente e spietato, che affronta una marea di peripezie, trovandosi all'interno [...] Vai alla recensione »

Le stelle secondo me dovrebbero essere tre e mezzo, ma resta ancora un gran bel film d'amore!   ;-)

Tra i capolavori di Sam Peckinpah, il cineasta più ribelle e indipendente del West, cresciuto a filo spinato, piombo e whisky. Di solito i suoi film (Sierra Charriba, II mucchio selvaggio, Pat Garrett e Billy the Kid) venivano presi dai produttori, stravolti e rimontati per disinnescarne il potenziale ferocemente anarchico. Con Getaway le cose andarono meglio: carta bianca sul girato e sul montato, [...] Vai alla recensione »

Niente di più lontano, malgrado le apparenze, da Bonnie and Clyde: sul possibile "côté" romantico di una "gangster story" nell'America degli anni '70, P. non si fa illusioni. Come non se ne fa sui miti della "frontiera", liquidata una volta per tutte (con qualche soprassalto effimero successivo) con La ballata di Cable Hogue (1970). Qui praterie divorate da "drugstore" e "drive-in", file di alberi [...] Vai alla recensione »