Anno | 2019 |
Genere | Documentario, |
Produzione | Italia |
Durata | 83 minuti |
Regia di | Simone Amendola |
Attori | Antonio Spoletini, Fernando Meirelles, Marcello Fonte, Pupi Avati, Dante Ferretti Giuseppe Lanci, Antonio Avati, Romina Spoletini, Barbara Spoletini, Vera Anzellotti, Pamela Petrarolo, Jonathan Pryce, Silvia Fenocchio, Nataliia Bessarabova, Roberto Cappannelli, Cristiano Cosimi, Gianluca Rocchi, Fortunato Spoletini. |
Uscita | giovedì 5 marzo 2020 |
Tag | Da vedere 2019 |
Distribuzione | Movieday Next |
MYmonetro | 3,56 su 5 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento martedì 12 gennaio 2021
Un film che segue il lavoro di Antonio Spoletini tra i set del cinema italiano. In Italia al Box Office Nessun nome nei titoli di coda ha incassato 1 mila euro .
CONSIGLIATO SÌ
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Antonio Spoletini e i suoi quattro fratelli sono coloro che, a partire dagli anni '50 quando erano ancora dei ragazzini, sono entrarti a far parte del mondo del cinema. Oggi Spoletini, all'età di 82 anni, è il titolare della più famosa agenzia di casting che opera a Cinecittà.
Quelle che un tempo si chiamavano comparse e che oggi Spoletini vuole che si definiscano con il termine figuranti, non avevano e non hanno la speranza di comparire nei titoli di coda dei film a cui hanno preso parte. Amendola ci offre il ritratto di chi invece le conosce tutte e di ognuna sa individuare i pregi e le caratteristiche.
A punteggiare questo ritratto di un uomo che ha saputo trovare le persone giuste per ogni tipo di richiesta delle più diverse produzioni è il ricordo del suo rapporto con Fellini. Lui e i suoi fratelli sono stati presenti nel film Roma e Antonio è alla ricerca di una pellicola (si noti bene non di un dvd o un Blu-ray) del film, per poterlo rivedere nella sua giusta dimensione e lasciarlo come memoria ai nipoti. Perché è grazie a persone come lui che i Maestri del cinema italiano (e non solo, basti pensare a quando Hollywood sembrava essersi trasferita a Cinecittà) hanno trovato quelle persone, spesso dedite a lavori umili quando non disoccupate, che riempivano in modo adeguato le inquadrature.
Lo spettatore attento talvolta si accorge che volti e gesti non 'appartengono' all'epoca in cui il film è ambientato perché troppo 'moderni'. Con Spoletini questo non accade e il documentario ci mostra con quanta cura (e anche senso pratico) lui e i suoi assistenti sappiano selezionare, caso per caso, gli aspiranti figuranti.
A proposito di situazioni definibili come 'felliniane', Federico si sarebbe molto divertito nel vedere l'amico Antonio dirigere come un sergente maggiore il pranzo alla mensa di decine di 'cardinali' (i figuranti del film I due papi). Ognuno dei quali, come almeno per una volta è giusto che sia, ha il proprio nome nei titoli di coda.
Uno sguardo inedito sul mondo invisibile delle comparse, da cui emerge il racconto toccante di un uomo che ha uno stretto legame con il Cinema. Un invisibile che diventa protagonista.Bello! da vedere ..
Ho avuto occasione di vedere il Film alla Festa del Cinema di Roma. Un film interessante, che mette al centro della storia un personaggio invisibile e il suo stretto legame con il Cinema. Appassionante e a tratti commovuente. Da vedere ... lo consiglio
Una commovente pagina della Storia del Cinema scritta durante il percorso di una vita e che resterà per sempre! Grazie infinitamente ad Antonio Spoletini, Simone Amendola, Cristiano Sebastianelli per avercela raccontata. Da non perdere!
Una commovente pagina della Storia del Cinema scritta durante il percorso di una vita e che resterà per sempre! Grazie infinitamente ad Antonio Spoletini, Simone Amendola, Cristiano Sebastianelli per avercela raccontata. Da non perdere!
Una commovente pagina della Storia del Cinema scritta durante il percorso di una vita e che resterà per sempre! Grazie infinitamente ad Antonio Spoletini, Simone Amendola e Cristiano Sebastianelli per avercela raccontata. Da non perdere!
Inizia e finisce tra le "pizze", pellicole di pagine gloriose della storia di cinecittà, il documentario di Simone Amendola. E in tutte quelle pizze, benché mai nei titoli di coda, figura Antonio Spoletini. Storia di una comparsa, anzi di una famiglia di comparse, divenuti poi reclutatori professionali di figuranti, applicando un metodo pacato e infallibile che abbiamo il privilegio di poter osservare. [...] Vai alla recensione »
C'è un uomo che cammina, lentamente e in silenzio, in un magazzino pieno di vecchie "pizze" cinematografiche, quasi un museo del cinema che fu: Giù la testa, Sergio Leone; La classe operaia va in Paradiso, Elio Petri; In nome del popolo sovrano, Luigi Magni; Il Gattopardo, Luchino Visconti; Amarcord, Federico Fellini. Quell'uomo, che pare in cerca di qualcosa, quelle pellicole le ha vissute tutte. [...] Vai alla recensione »
C'è un uomo che cammina, lentamente e in silenzio, in un magazzino pieno di vecchie "pizze" cinematografiche, quasi un museo del cinema che fu: Giù la testa, Sergio Leone; La classe operaia va in Paradiso, Elio Petri; In nome del popolo sovrano, Luigi Magni; Il Gattopardo, Luchino Visconti; Amarcord, Federico Fellini. Quell'uomo, che pare in cerca di qualcosa, quelle pellicole le ha vissute tutte. [...] Vai alla recensione »
Inizia entrando in un magazzino di pizze di cinema, di quelle di una volta, dove le scatole tonde di latta si trovano etichettate con titoli e pose, Giù la testa, La classe operaia va in paradiso, In nome del popolo sovrano, Il gattopardo, Amarcord... Per poi volare su Roma, planando sugli studi di Cinecittà, sopra quei teatri di posa che a seconda delle occasioni si sono trasformati in altrove, e [...] Vai alla recensione »