Anno | 2025 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Italia, Belgio, Svizzera |
Durata | 123 minuti |
Al cinema | 335 sale cinematografiche |
Regia di | Silvio Soldini |
Attori | Elisa Schlott, Max Riemelt, Alma Hasun, Nicolo Pasetti, Marco Boriero Nikolai Selikovsky, Peter Schorn. |
Uscita | giovedì 27 marzo 2025 |
Tag | Da vedere 2025 |
Distribuzione | Vision Distribution |
MYmonetro | 3,60 su 26 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
|
Ultimo aggiornamento martedì 25 marzo 2025
Dal romanzo di Rosella Postorino un film che propone uno sguardo inedito sul nazismo. Le assaggiatrici è 2° in classifica al Box Office, ieri ha incassato € 79.046,00 e registrato 140.537 presenze.
CONSIGLIATO SÌ
|
Rosa Sauer, insieme ad altre sei donne, viene costretta per anni a sedere a tavola per assaggiare il cibo destinato ad Adolf Hitler con lo scopo di verificare che non sia avvelenato. Tra le sette donne, che ogni giorno potrebbero perdere la vita, si intrecciano rapporti che implicano sia la solidarietà che il possibile tradimento.
Silvio Soldini, al suo primo film collocato in un contesto non contemporaneo, si conferma in grado di tentare nuove strade conservando il tratto dell'autore.
Il film si ispira al romanzo omonimo di Rosella Postorino vincitore del Premio Campiello nel 2018. La scrittrice era rimasta colpita dalla vicenda reale di Margot Wölk, una segretaria tedesca costretta dal 1942 ad assaggiare il cibo destinato ad Hitler quando risedeva nella "Tana del lupo". Lo scopo era, ovviamente, quello di evitare un avvelenamento. La donna tenne queste segreto per sé sino quasi alla morte quando decise di parlarne. Postorino non ebbe modo di incontrarla ma, sulla base della sua narrazione, costruì la protagonista del romanzo. Il cinema di Silvio Soldini ha da sempre prestato una grande e profonda attenzione all'universo femminile, avvicinandolo con curiosità e rispetto per scrutarne le sfumature, anche le meno visibili. In un'intervista di diversi decenni fa ha dichiarato: "A dispetto dei tempi, credo in un cinema che sia ancora capace di uno sguardo particolare e preciso sul mondo". La sua filmografia mostra e dimostra la conservazione di una mai cedevole coerenza con questo assunto. È interessante riflettere sul fatto che, ad esempio, il suo ultimo lavoro, prima de Le assaggiatrici, sia stato il documentario Un altro domani in cui si occupava della violenza domestica sulle donne. Compiendo per la prima volta un balzo indietro nel passato, realizzando quindi il suo primo film 'in costume', Soldini continua la riflessione sul corpo delle donne violato.
In questo caso le protagoniste sono costrette a mettere a repentaglio quotidianamente la propria vita mentre le si considera quasi delle privilegiate. Si nutrono di ciò che mangia il Führer mentre intorno a loro, con il passare del tempo, si fa sempre più fatica a trovare del cibo. Soldini ci mostra il progressivo crearsi di legami e di rivalità all'interno del gruppo. Rosa è berlinese rifugiatasi in campagna presso la famiglia del neomarito chiamato al fronte. È, per alcune, l'estranea, la cittadina, quella che viene da fuori. Tutte però sono state scelte in quanto tedesche ed è questo particolare punto di vista che offre ulteriore originalità alla riflessione. Qui non si tratta di una persecuzione nei confronti di ebrei, comunisti, omosessuali e comunque 'diversi'. Qui la diversità, che però diviene necessaria alla sopravvivenza del Capo, è data dall'essere donne. Non ci sono assaggiatori ma solo assaggiatrici. Gli uomini sono presenti ma si collocano intorno al tavolo. Sono le guardie e il cuoco. Chi deve mettere a repentaglio giorno dopo giorno la propria esistenza però sono loro: le donne. Soldini le accompagna con una camera che le affianca sia nei momenti collettivi che in quelli in cui possono emergere i sentimenti più intimi e magari, come nel caso di Rosa, più contraddittori. Lo fa con una partecipazione che è simile, volendo fare un parallelo, a quella che Margarethe von Trotta aveva avuto per le mogli di Rosenstrasse. Anche in quel caso si trattava di donne ariane che si opponevano a un sopruso. Scegliendo però, a differenza di quel film, la cifra non della rievocazione da parte di un personaggio, ma l'immersione diretta in una situazione in cui nessuna opposizione era consentita perché il Potere aveva buon gioco su un gruppo ristretto una cui appartenente, in aggiunta, era una fanatica nazista. Ne nasce un film che merita la visione dimostrando che un vero autore può rimanere se stesso anche tentando nuove strade ed affrontando storie che sembrano lontane nel tempo ma che possono purtroppo ripresentarsi, mutando magari forme, nella storia di quella che chiamiamo umanità.
Un fatto storico che forse sarebbe rimasto nell'oblio se nel 2012, l'ormai novantacinquenne Margot Wolk, in un'intervista rivdelò la sua storia, di essere stata selezionata nel 1942 assieme a una decina di altre donne tedesche, per assaggiare il cibo di Adolf Hitler prima che gli fosse somministrato, perchè si era sparsa la voce che gli inglesi volevano avvelenarlo. Vai alla recensione »
Soldini confeziona un gran bel film, per intensità e interpretazioni, non cadendo in trappole troppo sentimentali o troppo trucide ma mantenendo l'equilibrio sino alla fine. Tratto da una storia vera è un film che farà strada.
Finalmente un film in cui i cattivi sono cattivi, ma .. iniziamo dall'inizio. Tutto vero quello che si è scritto, le donne oggetto e gli uomini soggetto in una relazione più unica che rara, la particolare condizione delle assaggiatrici per il fuhrer. Non ci torno sopra. Quindi nessuna implicazione sentimentale o sessuale, nella mente dei carnefici un "normale" e asettico [...] Vai alla recensione »
Finalmente un film in cui i cattivi sono cattivi, ma .. iniziamo dall'inizio. Tutto vero quello che si è scritto, le donne oggetto e gli uomini soggetto in una relazione più unica che rara, la particolare condizione delle assaggiatrici per il fuhrer. Non ci torno sopra. Quindi nessuna implicazione sentimentale o sessuale, nella mente dei carnefici un "normale" e asettico [...] Vai alla recensione »
Soldini non supera se stesso. Il film è abbastanza noioso. Non l'ho visto tutto per mia scelta ma sono sicuro che gran parte del pubblico si sia un po' annoiato.
Dimenticate il Soldini delle atmosfere sospese di Un'anima divisa in due. Non siamo neppure dalle parti delle gustose e travolgenti commedie (Pane e tulipani, Agata e la tempesta), tanto amate da pubblico, nè delle pellicole introspettive e delicate (Il comandante e la cicogna, Il colore nascosto delle cose, 3/19....) Con Le assaggiatrici, Soldini spiazza i suoi fan, e dirige una pellicola ambientata [...] Vai alla recensione »
Nella Germania del 1943, ancora convinta di vincere la guerra ma già impoverita e affamata, la giovane Rosa Sauer lascia Berlino dopo la morte della madre. Con il marito sul fronte russo, ella raggiunge i suoceri nella Prussia orientale, non lontano dal quartier generale di Hitler, la Tana del Lupo. Il tempo d'arrivare, e un commando militare la preleva, con altre donne del posto: dovranno testare [...] Vai alla recensione »
Nel cinema di Silvio Soldini c'è una radice asciutta (anche nelle commedie) che gli permette di affrontare temi delicati con l'onestà e il rispetto che lo rendono un regista speciale. Ne Le assaggiatrici Soldini parte da una storia unica, pericolosamente innestata su un tema abusato sul grande schermo come il nazismo, e ne esce con una stella in più.
L'accoppiata non era tanto giudiziosa. Quando fu annunciato che Silvio Soldini avrebbe diretto il film tratto dal romanzo di Rosella Postorino "Le assaggiatrici". Una storia di fame e dittatura, di cibo abbondante ma forse avvelenato, molto lontana da "Pane e tulipani" o da "Il colore nascosto delle cose" (per completare la biografia con un tocco di gossip, il regista, cittadino svizzero, è considerato [...] Vai alla recensione »
L'ho visto ma non l'ho sentito. Le assaggiatrici di Silvio Soldini sarà ricordato come il film dove per un'analisi critica utilizzare il concetto di "autore", comunque la pensiate, non serve granché. Già, perché Le assaggiatrici si può vagamente, pardon, gustare solo se si esce dal paradigma esclusivo che ha investito la critica cinematografica dai Cahiers in avanti.
Ambientato durante la Seconda Guerra Mondiale, come la storia vera raccontata dal romanzo omonimo di Rosella Postorino (ispirata al racconto della superstite Margot Wölk), arriva al cinema dal 27 marzo - grazie a Vision Distribution - il nuovo film di Silvio Soldini. Che lo ha girato tra il Belgio e l'Alto Adige, nella zona di Silandro e nel Social Activation Hub del BASIS Vinschgau Venosta situato [...] Vai alla recensione »
Per una volta si potrebbe partire da dove nasce tutto, ovvero dalla casa di produzione. L'ormai famosa A24 ha già da qualche tempo segnalato la propria presenza sul mercato cinematografico, portando una ventata d'aria nuova (indipendente) in un mondo di pertinenza dei grandi studios. Tutto perfetto, compresa una certa propensione al rischio con materiali narrativi spesso estremi o comunque fuori dall'ordina [...] Vai alla recensione »
Autunno 1943. Il Führer non si fida quasi più di nessuno e passa le sue giornate racchiuso nella «Tana del Lupo» per seguire da vicino l'invasione dell'Unione sovietica. Dopo una serie infinita di attentati alla sua vita, Hitler ora teme che il veleno per ucciderlo possa passare dal cibo che consuma. Per questo, assolda - o, forse, sarebbe meglio dire rapisce e tiene segregate - sette giovani ragazze [...] Vai alla recensione »
Evoca subito l'oscurità. "Le assaggiatrici" comincia con lo schermo buio, e il contrappunto di una musica lugubre; poi, dissolvenze al nero segmenteranno la narrazione. Nel 1943, sette donne tedesche sono costrette ogni giorno ad assaggiare il cibo destinato a Hitler; si teme possa essere avvelenato. Tra loro spicca Rosa Sauer (una convincente Elisa Schlott), il cui marito è sul fronte russo.
Mentre l'Europa soffre la fame, un gruppo di giovani tedesche ha il "privilegio" di cibarsi di prelibatezze quotidiane. Il conto del menu è semplice e angosciante: sfidare il destino rischiando la vita. Questo facevano le assaggiatrici di Hitler, tanto ossessionato di essere avvelenato da assoldare donne a testare i suoi pasti. La vicenda pressoché nascosta ha ispirato il magnifico romanzo Le assaggiatrici [...] Vai alla recensione »
A quanto sembra, sarebbe dovuta essere Cristina Comencini, il cui nome è restato nel novero di quanti firmano la sceneggiatura, a dirigere questo Le assaggiatrici, scelto ad aprire il Festival di Bari 2025 sotto la nuova direzione di Oscar Iarussi, film tratto dall'omonimo bestseller di Rosella Postorino (Feltrinelli, 2018), tradotto in molte lingue e basato su una storia vera, quella di Margot Wölk [...] Vai alla recensione »
Morire di fame o rischiare di morire mangiando. A un tavolo da pranzo si gioca la vita di un gruppo di donne costrette ad assaggiare il cibo del Fuhrer che teme di essere avvelenato. Divise tra terrore, patti segreti e sorellanza, le assaggiatrici vivono l'orrore della guerra, tra violenza, sopraffazione e desiderio di fermare la morte che incombe. Soldini si amcla al romanzo di Rossella Pastorino, [...] Vai alla recensione »
Con tutto il rispetto per il premiato romanzo da cui è tratto (ma si sa, le vie dei bestseller letterari sono più agevoli di quelle dei film), non è che l'impresa del regista Silvio Soldini suscitasse sulla carta attese spasmodiche. Benché, in effetti, sia notevole la vicenda reale ripresa da "Le assaggiatrici", i fatti narrati non prevedono picchi spettacolari, la descrizione dei personaggi s'esaurisce [...] Vai alla recensione »
È sempre stato un cinema da battitore libero, quello di Silvio Soldini: si, era impossibile non scorgere I'impronta antonioniana in quella combinazione di incomunicabilità e di alienazione urbana che connotava i suoi esordi. E forse aveva ragione chi, dopo averlo scoperto con "Pane e tulipanit', aveva ravvisato nei suoi successivi lungometraggi quel carattere dolceamaro, sospeso perfettamente a metà [...] Vai alla recensione »
Nel 2012 poco prima di morire Margot Wölk, una donna tedesca di 95 anni, ha rivelato di essere una delle giovani tedesche costrette ad assaggiare i pasti di Hitler. Del suo gruppo è stata l'unica a sopravvivere. Questa vicenda ha poi ispirato il romanzo omonimo di Rosella Postorino (vincitore del Campiello nel 2018) da cui è tratto il nuovo film di Silvio Soldini.
Nel 2018 Rosella Postorino vinse il premio Campiello con "Le assaggiatrici" ispirato alla vera storia di Margot Wölk, una tedesca che, a 95 anni, svelò di aver fatto parte di un gruppo di dieci donne che avevano il compito di assaggiare il cibo destinato alla tavola di Adolf Hitler, quando si ritirava nella Tana del Lupo, il suo rifugio tra i boschi della Prussia orientale, prima dell'avanzata sovietica. O [...] Vai alla recensione »
Dall'omonimo romanzo della Postorino, ricostruisce il gruppo di donne costrette a rischiare la vita due volte al giorno per proteggere Hitler. Con un personaggio grande «come» la vita (memorabile la Schlott), conta su un raro equilibrio tra l'apprezzata e premiata economia narrativa di Soldini, uno stile cresciuto nel tempo, e l'esigenza di una verità storica dell'immagine aperta al coinvolgimento [...] Vai alla recensione »
Premesso che non esistono film "necessari", Le assaggiatrici è un film importante che merita di essere visto. Tratto da un romanzo di Rosella Postorino del 2018, segna il ritorno di Silvio Soldini alla regia quattro anni dopo 3/19 e non somiglia molto ai suoi precedenti lavori. L'ambientazione è storica, tutto si svolge nell'arco della Seconda guerra mondiale nel paesino di Gross-Partsch, nella Prussia [...] Vai alla recensione »
«Alle undici del mattino eravamo già affamate. Non dipendeva dall'aria di campagna, dal viaggio in pulmino. Quel buco nello stomaco era paura. Da anni avevamo fame e paura». Fame e paura, il cibo che sazia la fame ma può condannarti a morte: l'ellissi alla base di Le assaggiatrici, il bestseller di Rosella Postorino Premio Campiello 2018 (Feltrinelli), è potente e paradossale.
Germania, autunno 1943. La berlinese Rosa è appena arrivata a Rastenburg, in quella che è ancora Prussia orientale, e non sa che sta per diventare vedova. Intorno a lei nessuno sembra consapevole che la Germania ha già iniziato a perdere la guerra. Quello che tutti sanno molto bene è che l'ampio tratto di foresta che è stato disboscato a due passi dalla cittadina ospita la cosiddetta Tana del Lupo, [...] Vai alla recensione »
Un film delicato e profondo, che scruta l'animo di una donna in balia degli orrori della storia con tocco sensibile, ma che non ha paura di andare a fondo nel dramma e nelle contraddizioni umane. Le Assaggiatrici è il nuovo film di Silvio Soldini, in arrivo in sala da giovedì 27 marzo con Vision Distribution. Tratto dal romanzo Premio Campiello di Rosanna Postorino, Le Assaggiatrici è il primo film [...] Vai alla recensione »
Tratto dall'omonimo romanzo di Rosella Postorino (Feltrinelli, 2018, Premio Campiello), Le Assaggiatrici è ispirato alla vera storia di Margot Wölk, che solo alla fine della sua vita, a 96 anni, ha raccontato di essere l'unica "assaggiatrice" di Hitler ancora in vita: aveva fatto parte di un gruppo di giovani donne costrette per più di due anni ad assaggiare il cibo per Hitler, quando era nascosto [...] Vai alla recensione »
Ignare del loro compito ingrato, alcune donne - di fatto sequestrate dalla gerarchia nazista nei pressi del confine orientale tedesco, dove Hitler si era rifugiato nell'autunno del 1943 - sono chiamate ad assaggiare i piatti preparati dal cuoco personale del führer prima che questi vengano serviti alla sua tavola. Una volta scoperta la propria condizione di cavie, le donne cercano di ribellarsi, consapevoli [...] Vai alla recensione »
Morire di fame, rischiare di morire mangiando. Nessuno, fino al 2012, era a conoscenza della vera storia di Margot Wölk: cinque anni prima di morire, centenaria, nel 2017, la donna rivelò che durante la Seconda Guerra Mondiale, insieme ad altre 14 giovani donne tedesche, era stata reclutata dalle SS per assaggiare ogni giorno il cibo destinato a Hitler e scongiurare così che sulla tavola del Führer [...] Vai alla recensione »
Chi si reca al cinema per vedere Le assaggiatrici diretto da Silvio Soldini molto probabilmente lo fa o perché si è appassionato al romanzo di Rossella Pastorino (edito da Feltrinelli, vincitore del Campiello) o quantomeno ne ha sentito parlare per cui è conscio del periodo in cui è ambientato. L'incipit musicale (su nero) è solenne, con gli archi che introducono la giovane Rosa (un'intensa e credibile [...] Vai alla recensione »