Titolo internazionale | Irreversible |
Anno | 2019 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Francia |
Durata | 86 minuti |
Regia di | Gaspar Noé |
Attori | Monica Bellucci, Vincent Cassel, Albert Dupontel, Jo Prestia, Philippe Nahon Stéphane Drouot, Jean-Louis Costes, Mick Gondouin, Mourad Khima, Layde Hellal, Dominique Nato, Michel Fesche, Victoria Jaramillo, Jean-Yves Le Quellec, Isabelle Giami, Fatima Adoum, Janice Foulaux. |
Tag | Da vedere 2019 |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: V.M. 18 |
MYmonetro | Valutazione: 4,00 Stelle, sulla base di 1 recensione. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 7 maggio 2020
La giovane Alex viene violentata e il suo ragazzo cerca a tutti i costi vendetta.
ASSOLUTAMENTE SÌ
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A 17 anni dall'originale, il regista Gaspar Noé inverte la direzione cronologica di Irrevérsible, uno dei suoi film più controversi e al tempo stesso più iconici, in una nuova versione, parallela e contraria, rimontata secondo lo svolgersi degli eventi. Se tutto rimane uguale in termini di materiale utilizzato (al netto di qualche sforbiciata per preservare il ritmo dell'opera e che ammonta a pochi minuti di differenza) le dodici celebri sequenze che compongono il film acquistano un valore diverso una volta allineate alla causalità dell'incubo vissuto da Alex, Marcus e Pierre. Iniziando dalla normalità, con Alex che legge nel parco, con la coppia a letto insieme e felice, con i momenti di leggerezza insieme all'amico (ed ex fidanzato di Alex) Pierre, prima che tutto vada storto durante la festa spingendo Alex ad andar via da sola, si ristabilisce la progressione emotiva che Noé metteva in crisi così apertamente e provocatoriamente nel 2002, mostrando un barbarico impeto di vendetta animalesca prima di mostrare il barbarico crimine che l'aveva scatenata.
Negli anni trascorsi tra l'uscita dell'originale e questa revisione, inizialmente pensata come un mero extra per l'edizione Blu-Ray, si è stabilizzata la lettura critica di Irreversible, opera in cui è difficile scindere la componente di reazione viscerale e sensoriale da quella della complessità filmica.
Il disgusto fisico per quelle due sequenze insopportabili (lo stupro nel tunnel in piano sequenza e il brutale omicidio a colpi di estintore) e le accuse di omofobia e irresponsabilità registica fanno il paio con l'innegabile efficacia del lavoro di Noé con la macchina da presa (con il direttore della fotografia Benoît Debie) e con la poetica dell'osare prima del pensare, che ne ha poi accompagnato i lavori successivi. Dal punto di vista strutturale, la scelta di raccontare la storia dalla fine verso l'inizio non era nulla più che il prodotto dell'onda lunga decostruzionista anni Novanta (Memento era ancora negli occhi di tutti), ma non c'è dubbio che Noé colpì appieno un nervo scoperto, suggerendo riflessioni su femminilità, mascolinità, rapporto tra i generi, istinti umani. Oggi, liberare le vicende descritte nel film da quel giogo consente di apprezzare in modo nuovo l'incipit felice, non più una meditazione su un tempo perduto ma un momento restituito al proprio presente.
In più, l'andrivieni orizzontale di Noé deve anche piegarsi a una temporalità stavolta verticale, contro la quale anche lui può nulla: il tempo trascorso dalla realizzazione del film ci restituisce nel 2019 un oggetto storico, suggestivo nell'analisi delle performance attoriali estreme (Monica Bellucci all'epoca non era ancora presa sul serio come attrice, ma il suo lavoro anche nelle scene più tranquille è un merito che non le è mai stato del tutto riconosciuto), curioso come capsula culturale che riporta ai tempi della relazione dentro e fuori dallo schermo con Vincent Cassel, e intrigante come testimonianza fotografica di una Parigi che si avvia ormai a uscire dalla contemporaneità. Riavvolgendo il nastro del tempo, Irreversible - Inversion Intégrale nega il suo stesso titolo e offre a mo' di terapia collettiva la possibilità di rivivere un trauma, stavolta meno ineluttabile, meno forzato, ma altrettanto devastante.