Anno | 2019 |
Genere | Documentario |
Produzione | USA |
Durata | 92 minuti |
Regia di | Damon Gameau |
Attori | Damon Gameau, Eva Lazzaro, Zoë Gameau, Davini Malcolm, Paul Hawken Helena Norberg-Hodge, Tony Seba, Esmadewi Irving, Brian Von Herzen. |
MYmonetro | 3,07 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 13 aprile 2023
Un "sogno realistico" per mostrare alla figlia un futuro migliore porta il regista australiano Damon Gameau alla scoperta delle possibili soluzioni al cambiamento climatico.
CONSIGLIATO SÌ
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Il regista australiano Damon Gameau ha una bellissima bambina di quattro anni di nome Velvet. La piccola passa il suo tempo in una bolla felice, creata dai genitori: le sue preoccupazioni sono i numeri, il gioco del toc-toc e l'arte delle acrobazie nel sonno. Molto presto, però, Velvet dovrà uscire dal sicuro mondo infantile e affrontare il degrado ambientale. Nonostante la necessità di trovare una soluzione al problema faccia talvolta sentire Gameau sopraffatto, la convinzione che possa esistere un futuro migliore per le nuove generazioni lo spinge ad affrontare un viaggio per il mondo alla ricerca delle possibili soluzioni al cambiamento climatico: potrà così mostrare a Velvet come sarebbe il pianeta nel 2040 se fin da subito si mettessero in atto comportamenti virtuosi.
Il docufilm è una lettera visiva indirizzata alla figlia e agli spettatori di tutto il mondo per metterli in guardia circa i rischi dell'inquinamento ambientale e per mostrare che un futuro migliore è in realtà possibile.
Puntando sull'emotività, il regista confeziona un documentario dai toni - talvolta eccessivamente - positivi, che tenta di attirare l'attenzione dello spettatore attraverso effetti visivi d'impatto, ma non sempre riusciti. Quello che Damon Gameau intende mettere in pratica è un «sogno realistico», capace di prospettare un 2040 più equo e sostenibile grazie all'utilizzo di soluzioni già disponibili nel 2019. Zaino in spalla, Gameau si mette così in viaggio alla ricerca delle tracce di un futuro migliore sparse in tutto il mondo. Per prima cosa decide di chiedere ai più piccoli, coetanei della figlia, cosa ne pensino del cambiamento climatico. Da qui, il documentario sarà spesso intervallato dalle parole di bambini provenienti dalle più diverse regioni del globo, che danno voce alle loro paure, ai loro desideri e ai loro progetti per l'avvenire. Una soluzione capace di toccare le corde dell'emotività, aiutata anche dall'utilizzo del primo piano: impossibile non accennare almeno un sorriso alla vista dei volti dolci e imbarazzati dei tanti bambini intenti a offrire le proprie soluzioni per il futuro, spesso vivaci e creative. Già da questo espediente è possibile cogliere il tono generale del film: pieno di speranza, 2040 - Salviamo il pianeta! cerca di informare rivolgendosi a tutta la famiglia, offrendo al pubblico un prodotto che faccia riflettere, lasciando però delle sensazioni piacevoli e positive. Il linguaggio utilizzato è quindi semplice e immediato, così che possa essere comprensibile da tutti e smuovere l'animo di grandi e piccini. Proprio per questo, 2040 - Salviamo il pianeta! può risultare a tratti banale e semplicistico - talvolta anche eccessivamente retorico - ma se ne può facilmente cogliere il motivo: il film vuole infatti arrivare a un pubblico più ampio possibile e lo fa anche grazie all'impiego di espedienti volti a coinvolgere in maniera immediata l'emotività di chi guarda.
Luminoso e colorato, il documentario utilizza vari strumenti per stimolare l'attenzione dello spettatore: ricco di effetti visivi - alcune volte efficaci e funzionali, altre meno - mette infatti in scena simulazioni virtuali di una realtà possibile migliore di quella presente, contrapposta alle vere immagini delle conseguenze devastanti del cambiamento climatico. Inondazioni, terremoti, siccità e animali stipati negli allevamenti intensivi fanno da contraltare ai continui flash forward del mondo nel 2040: un mondo più sostenibile, dove l'utilizzo dell'energia rinnovabile sarà all'ordine del giorno, le auto elettriche autoguidate e condivise saranno usate dappertutto e l'agricoltura rigenerativa avrà efficacemente bilanciato le emissioni di carbonio. La vita dei fondali degli oceani sarà inoltre al sicuro grazie all'uso della permacultura marina, che attraverso le alghe avrà ormai migliorato i livelli di qualità dell'acqua. Quella del 2040 sarà anche una società più egualitaria: la parità di genere avrà fatto enormi passi in avanti e tutti i bambini del pianeta avranno accesso all'istruzione. Una visione forse troppo utopistica quella di Gameau, racchiusa in un documentario ad alto tasso glicemico, che tuttavia va dritto al punto e non lascia indifferenti.
Il docufilm è una lettera visiva indirizzata alla figlia del regista e agli spettatori di tutto il mondo per metterli in guardia circa i rischi dell’inquinamento ambientale e per mostrare che un futuro migliore è in realtà possibile. Quello che Damon Gameau intende mettere in pratica è un «sogno realistico», capace di prospettare un 2040 più equo e sostenibile grazie all’utilizzo di soluzioni già disponibili nel 2019.
Pieno di speranza, 2040 – Salviamo il pianeta! cerca di informare rivolgendosi a tutta la famiglia, offrendo al pubblico un prodotto che faccia riflettere, lasciando però delle sensazioni piacevoli e positive. Il linguaggio utilizzato è quindi semplice e immediato, così che possa essere comprensibile da tutti e smuovere l’animo di grandi e piccini. Proprio per questo, 2040 – Salviamo il pianeta! può risultare a tratti banale e semplicistico - talvolta anche eccessivamente retorico - ma se ne può facilmente cogliere il motivo: il film vuole infatti arrivare a un pubblico più ampio possibile e lo fa anche grazie all’impiego di espedienti volti a coinvolgere in maniera immediata l’emotività di chi guarda.