Anno | 1981 |
Genere | Avventura |
Produzione | Germania |
Durata | 158 minuti |
Regia di | Werner Herzog |
Attori | Klaus Kinski, Claudia Cardinale, José Lewgoy, Peter Berling, Salvador Godínez, Miguelangel Fuentes Paul Hittscher, Huerequeque Enrique Bohorquez, Grande Otelo, David Perez Espinosa, Milton Nascimento, Ruy Polanah, Dieter Milz, William Rose, Leoncio Bueno, Campas del Rio Tambo, Machiguengas del Rio Camisea. |
Tag | Da vedere 1981 |
MYmonetro | 3,91 su 3 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento sabato 12 settembre 2020
Brian Sweene Fitzgerald, detto Fitzcarraldo, è un curioso personaggio che ha le sembianze allucinate di Klaus Kinski. Il film è stato premiato al Festival di Cannes, ha ottenuto 1 candidatura a Golden Globes, In Italia al Box Office Fitzcarraldo ha incassato 4,5 mila euro .
ASSOLUTAMENTE SÌ
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Brian Sweene Fitzgerald, detto Fitzcarraldo, è un curioso personaggio che ha le sembianze allucinate di Klaus Kinski: vive nella foresta amazzonica, dove sogna di costruire il più grande teatro d'opera del mondo e di farlo inaugurare addirittura da Caruso. Dopo essere stato scambiato per un Dio dagli indios della foresta, il nostro folle eroe riuscirà a realizzare almeno in parte il suo sogno, portando in Amazzonia un gruppo di musicisti e di cantanti d'opera. Werner Herzog è capace di compiere azioni inaudite in nome di una sua concezione titanica e assoluta del cinema. Fra le sue imprese più incredibili c'è proprio Fitzcarraldo la cui vicenda è emblematica del cinema di questo autore. Fitzcarraldo è un film caotico e poco compatto, un film in cui ci sono ingenuità clamorose e cadute di tono seccanti. Ma è un film che riesce ad allargare i confini del visibile, una specie di viaggio lungo i confini del cinema. Un film d'amore e di follia. Un film assurdo che ha un metodo e una logica rigorosa. Quando, dopo avere tanto sofferto con Kinski e con Herzog, vediamo entrare in porto la nave di Brian Sweeny Fitzgerald, con le note di Bellini sparate a tutto volume da un grammofono, perdente di fronte alla tirannia del capitale, vincitore nell'ottica degli uomini e del destino, ogni resistenza cade e gli occhi si riempiono di gratitudine.
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L’impresario Brian Sweeny Fitzgerald (Kinski), detto Fitzcarraldo, ha un sogno: costruire il più grande Teatro dell’Opera del mondo nel mezzo della foresta amazzonica, a Iquitos, e farlo inaugurare dal suo tenore preferito, Caruso, che ha visto una sola esibirsi a Manaus. Non ha tuttavia il denaro necessario per effettuare un’opera del genere e decide perciò di [...] Vai alla recensione »
Brian Sweeney Fitzgerald, barone irlandese che gestisce la produzione di caucciù, vuole costruire nel cuore dell'Amazzonia peruviana, il più grande teatro d'opera di tutti i tempi dove si terrebbero le opere del suo lirico preferito: Enrico Caruso. Troverà negli indigeni della zona un insperato aiuto, sebbene alquanto ambiguo e sempre sospetto.
In una intervista rilasciata una ventina d'anni dopo l'uscita del film, Herzog non nasconde che Fitzcarraldo è la rappresentazione di sé stesso, tanto che ha trasformato il sogno del protagonista nel proprio sogno e confessa che se Kinski avesse rifiutato la parte, piuttosto che rinunciare al film avrebbe interpretato lui stesso quel ruolo.
Si tratta di uno dei più arditi prodotti cinematografici e uno dei migliori film d’avventura in assoluto. Malgrado il suo esotismo è di pura marca tedesca, confermando la fantasia di un popolo ingiustamente considerato asettico e freddo. Tutto, in Fitzcarraldo, combacia con la cultura nazionale, quella Germania titanica e romantica che all’epoca costituiva anche il cuore della [...] Vai alla recensione »
Il termine "metafora" è spesso abusato nel commentare un film, anche il più banale. Nel caso di Fitzcarraldo si può invece parlare di metafora dell'impossibile, la rappresentazione di un sogno visionario che diventa realtà contro ogni aspettativa. La parte nella giungla è la migliore, non ci sono forzature spettacolistiche, la natura viene [...] Vai alla recensione »
Dopo l'ingiusto insuccesso di woyzek,Herzog(aguirre,cuore di vetro,nosferatu)dirige forse la sua pellicola piu' impegnativa e complessa :FITZCARRALDO.Un uomo che si fa' chiamare fitzcarraldo,vive in sudamerica ed adora l'opera ,in particolar modo Caruso.Spinto dal suo folle sogno di creare un teatro dell'opera in mezzo alla giungla ,non esita di partire per una spedizione alla ricerca [...] Vai alla recensione »
In the summer of 1979, the director Werner Herzog found himself in the Peruvian river-port city of Iquitos preparing for “Fitzcarraldo,” a period epic starring Jason Robards and Mick Jagger that he planned to shoot in the rain forest. Two and a half years later, he was still there, struggling to finish. Robards and Jagger had long since quit, rendering their footage unusable.
C'era un irlandese pazzo in Amazzonia nei primi anni del secolo. Non è sicuro, ma si presume. Aveva un nome impronunciabile da quelle parti, Brian Sweeney Fitzgerald, si faceva chiamare Fitzcarraldo, sognava di costruire un grande teatro d'opera a Iquitos e di portarvi Enrico Caruso. Sognava anche altre cose: una ferrovia transamazzonica, una grande impresa per commerciare il caucciù.