Titolo originale | Chin-jeol-han Geum-ja-ssi - Sympathy for Lady Vengeance |
Anno | 2005 |
Genere | Thriller |
Produzione | Corea del sud |
Durata | 112 minuti |
Regia di | Park Chan-wook |
Attori | Lee Yeong-ae, Choi Min-sik, Lee Seung-Shin, Go Su-hee, Kim Byeong-ok, Kim Bu-seon Nam Il-woo, Kim Shi-hoo, Hye-jeong Kang. |
Uscita | giovedì 5 gennaio 2006 |
Tag | Da vedere 2005 |
MYmonetro | 3,72 su 20 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento martedì 28 marzo 2017
Epilogo dopo Old Boy della trilogia della vendetta, cominciata nel 2002 con Sympathy for Mr Vengeance. Come i suoi predecessori Lady Vendetta è un noir a tinte forti, ma venato da un'ironia grottesca molto più vivida In Italia al Box Office Lady Vendetta ha incassato 269 mila euro .
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CONSIGLIATO SÌ
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Sì, vendetta!
Il terzo episodio della trilogia della vendetta di Park Chan-wook mette nelle mani di una donna il compito di chiudere il cerchio, aperto con Mr Vendetta e continuato da Old Boy. Una donna, perchè solo l'umanità femminile può trasformare la violenza in espiazione.
Geum-ja è una ragazza che ha trascorso in prigione tredici anni della propria vita per avere procurato la morte di un bambino di sei anni. Accusata ingiustamente, la protagonista, scontata la pena, si vuole vendicare con il vero autore del misfatto.
Strutturato con repentini flashback che ricostruiscono il passato delle compagne di carcere, e formalmente rigoroso nella scelta delle inquadrature, Lady Vendetta è incisivo fin dai titoli di testa (un bianco accecante fa da "carta" su cui vengono disegnate rose rosse) e cresce in un climax ascendente e drammatico. È l'alternanza di toni a sorprendere. Ironia, grottesco, dramma a tinte forti, violenza si fondono fino ad apparire stridenti a noi occidentali. Ma la violenza di Park Chan-wook non è mai gratuita e qui si mette al servizio dell'espiazione. Geum-ja (Lee Young-ae) è una sorta di angelo che si è perso e che deve ritrovare la retta via. E solamente la consapevolezza di assurgere verso la pace interiore potrebbe riaccendere la luce e restituire il candore, ora coperto da una coltre di dolore.
La sequenza che si svolge nel finale all'interno di una scuola, esprime tutta la visionarietà, anche tecnica del regista che esplora le anime con movimenti di macchina e inquadrature fisse, esprimendo ora un dolore profondissimo, ora un momento di black humour.
La fotografia segue questo "viaggio" e le tonalità più aperte e pastello vengono prima sostituite da colori lividi, per poi tornare ai bianchi.
Sensibilmente meno riuscito dei primi suoi due film della trilogia per qualche sfilacciatura nella sceneggiatura, Lady Vendetta ha il merito di colpire e di lasciare un segno profondo, quasi indelebile, nella mente dello spettatore.
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E' l'odissea di Geum-Ja, giovane donna ingiustamente condannata a tredici anni di detenzione per un crimine commesso da un altro. Una volta uscita di prigione compirà la sua vendetta, ai limiti del sadismo e della crudeltà. Tuttavia, ciò che non otterrà sarà proprio il vero riscatto a tutte le sue pene: l’espiazione.
Park Chan-Wook nel suo ultimo film della "trilogia della vendetta si distacca un pò dall etichetta "thriller". Qui troviamo la vendetta dal punto di vista femminile, con meno sangue e con una rabbia più dolce e raffinata rispetto a gli altri 2 precedenti film. Meno colpi di scena ma qui siamo di fronte a un film visionario ed esteticamente stupendo.
Chan-Wook Park ha girato,nei primi anni del 2000,una trilogia che secondo me potrebbe benissimo essere citata come una delle migliori saghe della storia del cinema,insieme a "il padrino","guerre stellari" e "il signore degli anelli",una saga che ha trovato il suo culmine con "Oldboy",film entrato nella top 10 dei miei film preferiti.
Se il sig. Mattia Nicoletti puo' fare recensioni allora veramente possono farle tutti. Si avventura in un giudizio di merito ("sensibilmente meno riuscito dei suoi primi due film") senza neanche spiegare il perche' se non un generico: "per qualche sfilacciatura nella sceneggiatura". Infine, caro asinello, climax e' femminile (dal greco klímaks, femminile, singolare, «scala»).
L’odissea di Geum-Ja, giovane donna ingiustamente condannata a tredici anni di detenzione per un crimine commesso da un altro. Una volta uscita di prigione compirà la sua vendetta, ai limiti del sadismo e della crudeltà. Tuttavia, ciò che non otterrà sarà proprio il vero riscatto a tutte le sue pene: l’espiazione.
Sicuramente il migliore della trilogia di Chan-Wook Park. "Lady Vendetta" è curatissimo nelle scenografie e nelle musiche, è pieno di pathos e presenta la vendetta come un dovere morale a cui però corrisponde anche un prezzo da pagare (il finale è esplicito in questo senso). Non fosse che la seconda parte perda parecchio ritmo e si dilunghi un po' troppo questo film sarebbe davvero magnifico.
Rispetto ai primi due, questo film mi piaciuto di più. Nonostante la scabrosità dell' argomento il regista riesce a dare un tono dolce e leggero, la sofferenza della protagonista entra dentro, non ti liberi facilmente, ma non ti turba, si prova molta compassione. Ottima la fotografia, eccezionale l' interpretazione. Musiche divine.
Sceneggiatura a tratti zoppicante, ma un ottimo film e la scena del processo risulta indimenticabile.
A mio avviso il meno riuscito della trilogia. Dopo il tosto mr. vendetta e il magnifico Old Boy, Park Chan Wook chiude il cerchio con Lady Vendetta. Film a mio parere stilisticamente valido e con uno humor nero di tutto rispetto, interessante e grottesco ma debole e poco coinvolgente. La trama per me presenta dei buchi di sceneggiatura evidenti e cerca di dare una sorta di lezione morale e accende [...] Vai alla recensione »
Un film che non si dimentica sia per il passato della protagonista e sopratutto per il finale. Una sequenza che sembra infinita.
Un film che non si dimentica sia per il passato della protagonista e sia (sopratutto) per il finale. Una sequenza che sembra infinita.
la storia in effetti sotto un certo aspetto è semplice, e potrebbe essere forse rovinata da una normale sceneggiatura,ma in questo caso il regista si supera nella costruzione del film animandola con tanti flasch back,molte inquadrature dei particolari,e introducendo molti personaggi coinvolti. Alla fine del film rimane sempre il solito interrogativo, è [...] Vai alla recensione »
Un grande film. E' diverso da Old boy perché a tinte più eleganti, scioccante comunque. Il maestro Park Chan-Wook si ripete e presenta la vendetta in termini di espiazione. Non c'è da aggiungere altro a quello che è stato già detto. Forse un neo c'è però. Il personaggio principale ha l'unica debolezza di [...] Vai alla recensione »
Cinema allucinato, sadico, decostruito, ricercato: se v'interessa orientatevi senz'altro sui coreani e in particolare su Park Chan-wook. Con Lady Vendetta (Sympathy for Lady Vengeance), da ieri in pole position per i Leoni, l'autore di uno dei film più fiammeggiante degli ultimi anni (Old Boy) conclude un'ideale trilogia sulla giustizia, un tema che oggi come sempre si può interpretare solo come tragedia [...] Vai alla recensione »
Che Lady Vendetta sia un cult per eccellenza lo si vede già dalle locandine, sparse per le nostre città: un "santino" profano, con lacrime di sangue sul volto bianco della protagonista. A vent'anni, la deliziosa Geum-ja è stata data in pasto all'avidità dei media come responsabile del rapimento e dell'omicidio di un bambino. Nei tredici anni passati in prigione, si è comportata da detenuta modello, [...] Vai alla recensione »
Perché usi l’ombretto rosso?” domanda nel trailer la voce fuori campo. “Per sembrare più cattiva”, risponde la vendicatrice Geum-ja (il manifesto aggiunge lacrime color rubino sul volto di porcellana, e un’aureola da madonnina dei dolori). Geum-ja la dolce: così era chiamata nei tredici anni trascorsi in carcere, accusata ingiustamente di avere rapito e ucciso un bambino.
Cinema coreano, la vendetta. La porta avanti quel Park Chan-wook che, sul tema, ci aveva già dato Mr. Vendetta e, di recente, Old Boy. Oggi conclude la trilogia con Lady vendetta sostituendo però ai due personaggi maschili al centro degli altri film, un personaggio femminile, Geum-ja, che ci presenta all’uscita di una prigione dove l’hanno rinchiusa per infanticidio.
Da Old Boy a Lady Vengeance. Dalla vendetta maschile a quella femminile, più contorta e dilazionata. Dal pulp esibito e fiammeggiante alla discesa agli inferi di un percorso che salda maternità, vendetta e (impossibile) redenzione in un cerchio di morte. Come una madonna del divino rancore, Geum-ja deve vendicarsi dell’uomo che le ha rubato la giovinezza e la libertà facendole scontare 13 anni di prigione [...] Vai alla recensione »
Ospite d’onore, nel giugno scorso, della Mostra di Pesaro, il cinema Coreano è il protagonista del più vistoso boom degli ultimi anni. Basti pensare che nel 2004, con 132 milioni di spettatori, ha quasi raggiunto la Cina (138 milioni) portando al cinema l’equivalente di un quarto dell’intera popolazione. Spartito tra film d’autore (Kim Ki-duk, Hong San-soo) e superproduzioni storiche a imitazione di [...] Vai alla recensione »
Una locandina che sembra un santino. La Lady Vendetta di Park Chan-wook è una strepitosa femme fatale, santa, spietata e maledetta. È un’aureola di morte, incarnata da Lee Young-ae, ex star di una soap orientale (A Jewel in the Palace). Una ragazza ricattata (Young-ae) si accusa di un crimine atroce che non ha commesso. Uscita dal carcere per buona condotta, cerca giustizia personale.
Presentato all’ultima Mostra di Venezia, Lady Vendetta è il terzo film d’una trilogia: segue Mr. Vendetta (2002), in Italia apparso solo in dvd (Lucky Red), e Old Boy, presentato al Festival di Cannes nel 2003. Park Chan-Wook è dunque un regista da festival che ne scuote la routine col sadismo. Fatti suoi. Fatti nostri sono che Lady Vendetta sottoponga i personaggi (dunque lo spettatore) ad atrocità [...] Vai alla recensione »
Se ci pensate te storie di vendetta hanno tutte uno schema simile ed un po’ banalotto. Uno subisce un sopruso, vive di schifo, cova un’incazzatura bestiale, poi si sfoga. A maggior ragione per tirarci fuori un film originate — e lo sanno bene Sergio Leone e Tarantino — bisogna darci dentro. Beh, Park Chan-Wook ci ha fatto una trilogia e non sfigura.
Curiosa la cinefilia occidentale, che per ogni decade ha bisogno di “eleggere” il talento esotico da vezzeggiare, sfoggiare ai festival come si fa con le porcellane e soprattutto, imitare. Tra gli anni ‘80 e i ‘90 il cinese John Woo, poi, incontrastato per qualche tempo, Takeshi Kitano; prima di entrambi Zhang Yimou, del quale si disse addirittura che certi film li facesse solo per noi che non abbiamo [...] Vai alla recensione »
La vendetta ha bisogno del tempo per potersi realizzare e del rito per potersi consumare come espiazione e catarsi. La vendetta, sentimento umano apparentemente negato dalle società civilizzate (invero presente nelle forme autorizzate della pena, e in quelle furbe della guerra) è stata da sempre tema privilegiato del cinema e della letteratura. Per stringere all’oggi, di tempo e di rito hanno avuto [...] Vai alla recensione »
Si chiude “la trilogia della vendetta” del regista coreano Chan-Wook Park. E si chiude con un botto silenzioso, perché rispetto ai precedenti Sympathy For Mr. Vengeance e Oldboy, il terzo capitolo Lady Vendetta alza il piede dalla tavoletta della violenza fisica, proponendo una costruzione narrativa più sofisticata, quasi a voler rispecchiare la vecchia classificazione secondo cui la donna è spietata [...] Vai alla recensione »
Finalmente una vendetta senza complicazioni. Niente serial killer, niente profili psicologici, niente infanzie difficili. Il campione è Park Chan-wook, che già si era esercitato sul tema girando Old Boy. La ragazza ingiustamente incarcerato esce e mette insieme una squadra di giustizieri. Li fornisce di impermeabili paraschizzi. Li porta in pasticceria a cose fatte.
Lady Vendetta è il terzo film d'una trilogia: segue Mr. Vendetta (2002), in Italia apparso solo in dvd (Lucky Red), e Old Boy, presentato al Festival di Cannes nel 2003. Park Chan-Wook è un valido regista, ma incline a rappresentare il sadismo forse per propensione all'eccesso, forse per ambizione all'incasso. Fatti suoi. Fatti nostri sono che Lady Vendetta sottoponga lo spettatore ad atrocità finte, [...] Vai alla recensione »
Un film di abissale violenza, reso sostenibile da un design elegante e dal cromatismo pastello alla moda. Questo è ciò che si intende, al cinema, per pornografia, i caleidoscopici orpelli senza interesse... Eppure se fossi coreano, schiacciato da una segnaletica informativa così suggestiva e allusiva, forse la penserei diversamente... Veniamo alle sequenze chiave del film, quelle finali.
Park Chan-wook, coreano poco più che quarantenne, è una celebrità recente, molto apprezzata dalla critica giovanilistica, anche se lui stesso confessa che se nei cinema asiatici i suoi film sono presi d’assalto nel mondo occidentale il pubblico è molto scarso. Il che non scoraggia i Festival che, come quello di Cannes dell’anno scorso, ha assegnato il gran premio della giuria al suo Old boy, in cui [...] Vai alla recensione »
Non è riuscito Sympathy for Lady Vengeance del bravo regista coreano Park Chan-Wook. In concorso: il suo Old Boy premiato a Cannes era molto più interessante. Terzo film di una serie sulla vendetta, con Lee Young-ae protagonista, riserva diversi eccessi: una che ha ucciso il marito e l'amante di lui e poi se li è mangiati al sugo, una carcerata che si fa abbassare i pantaloni e masturbare con la lingua [...] Vai alla recensione »
Ultimo capitolo della ‘trilogia della vendetta’ (i primi due erano Mr Vendetta e l’acclamato Old Boy vincitore a Cannes 2004 del Gran Premio della Giuria) del regista coreano Park Chan-Wook, Lady Vendetta deve molto nella sua estetica a Kill Bill. La lady del titolo infatti altro non è che una madre che si mette sulle tracce di un pedofilo assassino portandovi altri genitori accomunati da analoga tragica [...] Vai alla recensione »
Park Chan-wook è un bravo regista coreano quarantaduenne, molto premiato e ammirato internazionalmente, autore di bei film estremi e crudeli come «Old Boy», gran premio della giuria al festival di Cannes 2004. Anche in Lady Vendetta le situazioni efferate non mancano: una che ha ucciso il marito e l’amante di lui e poi se li è mangiati cucinati al sugo; un professore che cena con una ragazzina, si [...] Vai alla recensione »