Anno | 2005 |
Genere | Avventura |
Produzione | USA |
Durata | 126 minuti |
Regia di | Robert Rodriguez, Frank Miller (III), Quentin Tarantino |
Attori | Bruce Willis, Mickey Rourke, Jessica Alba, Clive Owen, Nick Stahl, Powers Boothe Rutger Hauer, Elijah Wood, Rosario Dawson, Benicio Del Toro, Jaime King, Devon Aoki, Brittany Murphy, Michael Clarke Duncan, Carla Gugino, Alexis Bledel, Michael Madsen, Tommy Flanagan, Rick Gomez, Christina Frankenfield, Cara D. Briggs, Jude Ciccolella, Jeffrey J. Dashnaw, Jesse De Luna, Jason Douglas, Frank Miller (III), Randal Reeder, Nick Offerman, Josh Hartnett, Marley Shelton, Arie Verveen. |
Uscita | mercoledì 1 giugno 2005 |
Tag | Da vedere 2005 |
MYmonetro | 3,69 su 25 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 18 maggio 2018
Dall'osannato fumetto di Frank Miller, arriva la versione cinematografica di Sin City, diretta da lui stesso con l'aiuto di Rodriguez e il "patrocinio" di Tarantino. Il film ha ottenuto 1 candidatura a Critics Choice Award, In Italia al Box Office Sin City ha incassato nelle prime 12 settimane di programmazione 4,1 milioni di euro e 1,6 milioni di euro nel primo weekend.
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CONSIGLIATO SÌ
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Sin City è una città nera, dove la notte non tramonta mai, abitata da una schiera di personaggi più cupi della notte stessa. Tutti cattivi, ognuno a modo suo: Marv, tenero bestione con un talento creativo per la sofferenza altrui; Kevin, ragazzo emotivo che ritrova la serenità divenendo uno spietato divoratore di esseri umani; la sua abietta guida spirituale il cardinale Roark, padrone della città; Dwight, fascinoso criminale che asseconda il suo destino e dispensa morte a piene mani; Gail, sua amata e regina delle prostitute che governano la città vecchia, donne che danno grande piacere, se si paga bene e si sta alle regole, o grande dolore, se si va oltre il seminato; un bastardo giallo, che violenta e mangia bambine impunito, coperto dal mostro suo padre che è anche Senatore della città, e contrastato solo da Hartigan, uno sbirro sul viale del tramonto disposto ad una carneficina per fermarlo e salvare Nancy, timida ballerina di lap dance.
Esseri che hanno poco di umano, anime nere che anneriscono il già nero skyline della città del peccato. E in mezzo a tutto questo nero, ogni gesto fuori dal piano regolatore che la morte stessa sembra attuare, brilla di un vivido accecante: il grande cuore rosso di Goldie, il sangue scarlatto versato in olocausto e quello giallo per la catarsi di Hartigan, occhi verdi, azzurri e d’oro che sono l’unica traccia di un’anima dietro le armi.
Dopo alcuni mezzi e mal riusciti adattamenti da lui supervisionati, Frank Miller si decide finalmente a mettere il suo nome a corredo di una sua storia trasposta dal fumetto alla pellicola. Per chi conosce Miller, questa è la fine di un’attesa durata vent’anni; per chi non sa chi sia, perché magari pensa che i fumetti siano roba da bambini, basti dire che Frank Miller è, semplicemente, indiscutibilmente, il re del noir degli ultimi venti anni, a prescindere da ogni disciplina artistica, artigianale o d’intrattenimento che si voglia considerare. Se questo film fosse uscito nel 1991, quando cioè è nato, con stile molto cinematografico, sulle pagine della Dark Horse Comics, oggi il linguaggio cinematografico sarebbe diverso da come lo conosciamo: per esempio, non sarebbe affatto doveroso fare una citazione dietro l’altra, ma si racconterebbero storie che iniziano coi titoli di testa e finiscono coi titoli di coda.
Oggi Miller, che da qualche anno non sforna più capolavori di carta, si è fatto dei compagni di merende: Tarantino e Rodriguez, due tipi in gamba che sanno benissimo quanto grande sia il debito che hanno col maestro. Dal primo si è fatto spiegare un po’ di marketing, dal secondo come si accende la macchina da presa, ha ripescato uno dei tanti suoi soggetti eccelsi del passato e ne ha fatto un film magnifico. Se la prossima volta il signor Miller avrà il coraggio di fare tutto da solo, e avrà premura di scrivere come sa fare, potremmo davvero trovarci di fronte ad un nuovo Anno Zero del cinema d’azione. Altro che Pulp Fiction...
L'impatto con Sin City è devastante. E dev'esserlo per forza, visto che la prima sequenza, è quella che Robert Rogriguez girò in modo autonomo per mostrala in seguito a Frank Miller e convincerlo a fare il film. Sin City è lì, nei primi dieci minuti, sfolgoranti ed indimenticabili. E, fortunatamente, anche nei centosedici che seguono...
La sedicente e atipica coppia al timone di questa nave fintamente alla deriva, utilizza il film come discarica: dentro ci si può trovare davvero di tutto, il male viene declinato in ogni modo possibile e la messa in scena cruda e diretta mescola carne e sangue, sesso e violenza, bianconero e macchie impazzite di colore, dialoghi hardboiled, sbirri corrotti, puttane dal cuore poco tenero, un universo di eroi improbabili, che permettono al duo di vincere (quasi) del tutto una scommessa che in molti avrebbero data per persa in partenza.
Il fascino che promana dalla pellicola è travolgente: impossibile non farsi coinvolgere dalle tre storie viscerali e trascinanti, mixate da Rodriguez ma graziate dall'impronta di Miller al 100%, che narrano le gesta di Marv, Dwight, Hartigan, e del machiavellico intreccio di amore e morte, sullo sfondo di Basin City, città dolente, crepuscolo di sogni e speranze di un manipolo di antieroi e personaggi in cerca d'autore.
Sin City (il film) E' Sin City (il fumetto): in ogni dettaglio, in ogni sfumatura. Traduzione, non adattamento. Copia pedissequa, non "ispirata a".
Il rischio che l'estetica, settata al diapason, della pellicola, finisca per annientare il senso critico dello spettatore, è quasi inevitabile. Epatèr le bourgeois sempre e comunque, dettando lezioni di stile e utilizzando la tecnologia bluescreen in maniera finalmente diversa dal solito: ecco l'obiettivo centrato da Rodriguez che, indossati nuovamente i panni dell'innovatore, propone una nuova idea di cinema, un linguaggio fresco e spontaneo, unendo i pregi della produzione "indipendente", ai vantaggi del blockbuster d'autore.
Il cast, ottimo ed abbondante, tracima dal film come un fiume in piena dagli argini (non per niente, per la prima volta, al capo del casting è lasciata la seconda posizione nell'ordine dei titoli di testa): difficile e inutile sforzarsi a trovare un attore o un attrice migliore degli altri.
Il livello medio è altissimo tanto da permettere ad eterne incompiute come Carla Gugino (unico nudo, e che nudo, in tutto il film) di inserire la propria performance nel taccuino delle esperienze da ricordare. La coesione del gruppo e la sua splendida coralità segna una tacca importante a favore di Rogriguez che, come l'amico/complice Tarantino, sa plasmare a suo piacimento materiale grezzo (Murphy, Dawson, Alba), ed altro, già segnato dal tempo e dall'esperienza (Rourke, Willis, Hauer). Molto valide, anche perché decisamente "altre" rispetto ai canoni loro consueti, le performance dei due "bastards" Stahl e Wood.
Rodriguez costruisce un mondo in-credibile, popolato dai villain affascinanti e storie ad alto tasso di emotività, ma soprattuto riesce a mantenere in vita tutti quegli elementi che normalmente, avrebbero fatto gettare la spugna a molti altri registi: il particolare tipo di dialoghi, i tagli veloci da immagine a immagine, iperrealisti e prossimi ad un sogno febbrile. Nel film confluisce la grande tradizione della cultura pop americana del racconto pulp e si unice con il mito del giallo a tinte fosche ed il noir degli anni '40 e '50. Donne voluttuose e dall'animo di ferro e uomini indistruttibili ma al tempo stesso fragili e pieni di incertezze: siamo all'anti-Hollywood.
Infine, detto fuori dai denti, Sin City è divertentissimo, dall'alto della sua grottesca esagerazione e rappresentazione dell'ultraviolenza, talmente assurda e fuori parametro da risultare catartica e liberatoria.
Film perfetto quindi? No, un paio di difetti ce li ha anche Sin City...
Rodriguez, artista tuttofare, rinnega quasi totalmente la sua idea di cinema, fatta di azione pura e ritmo frenetico, indiavolato, selvaggio che aveva contraddistinto opere come Dal Tramonto all'alba per sposare, senza accordo prematrimoniale, la fedeltà assoluta al fumetto di Miller, scelta che, pur rappresentando il non plus ultra per gli appassionati della china e della pagina frusciante, potrebbe risultare più ostica ai cultori dell'immagine in movimento. Lo iato, enorme, esistente tra i due mondi, appare in Sin City in tutta la sua evidenza: fumetto e cinema possono convivere felici, ma il matrimonio rischia di diventare turbolento.
Preoccupato di fornire ai personaggi baloons e spazi in quantità, il regista satura ogni spazio libero della pellicola con descrizioni, battute, monologhi che raccontano Sin City ed i personaggi che vi vivono in maniera quasi più dettagliata di quanto non riesca a fare l'obiettivo della telecamera.
Il problema è che, causa una voce fuori campo perennemente presente e fin troppo loquace, il ritmo, in certi frangenti, subisce un drastico calo che comporta una maggiore fatica nella visione e non tutte le due ore del film scorrono lisce come avrebbero potuto.
Sublime, davvero sublime, finalmente, il doppiaggio e l'adattamento in italiano, elemento cruciale in un film in cui si finisce storditi dal fiume di parole sparate a raffica dai protagonisti: dopo tante prove opache, le nostre voci tornano a livelli decorosi.
Sin City, è ormai chiaro, non è un film come gli altri e in quanto tale, non può essere valutato o criticato con piena cognizione di causa. Non va visto, ma vissuto. E' un nuovo incipit (speranza?), una prima pietra miliare di un percorso che si annuncia tortuoso e irto di ostacoli, il primo vagito di un cinema appena nato e già scalciante che, se produttori e registi avranno il coraggio di supportare, potrebbe dare altre enormi soddisfazioni nel prossimo futuro.
Del resto, anche il più lungo dei viaggi, comincia sempre con un passo. E questo è quello giusto.
Sin City trova ragione d'essere in se stesso, in se stesso vive e in se stesso si esaurisce. Abbandonate tutte le aspettative costruite sul "già detto". Durante la visione lo spettatore è come una tavola da surf "opportunamente trattata" e poi gettata in un mare che stordisce, disorienta, stanca per la sola violenza delle sue onde. Poi, all'improvviso, dopo 2 ore e 3 minuti di burrasca, arriva il sole: i titoli di coda. Il film finisce e con lui l'incubo di questa città fumetto frutto di tre menti inquietantemente visionarie (Miller, Rodriguez, Tarantino). Con il sole, si vede tutto più chiaramente, il ricordo di Sin City è sempre più lontano, così lontano da sembrare un miraggio. Sin City è un luogo oscuro, perennemente in corsa verso la salvezza. E' il regno della violenza, del crimine e del peccato, un luogo popolato da prostitute che fanno capitolare gli uomini a colpi di armi e di bronci. Le donne qui sono creature della notte che camminano nell'infinito etere avvolte da un velo di peccaminosa essenza. Gli uomini sono supereroi, incrollabili, invincibili ma intimamente vulnerabili. Il loro tallone di Achille? L'amore. Vissuto, consumato, assorbito da ogni fibra profonda. E' lui, l'amore, l'unica salvezza, la redenzione, la giusta conclusione di una vita, il motivo per cui un vecchio uomo muore (ma) una giovane donna vive (grazie al suo sacrificio).
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Diretto e Violento. Nulla a che fare con quella spazzatura di the spirit. Grande film con grandi interpretazioni di un ottimo cast perfetto e interprete di personaggi depravati e schizzati. Ottimo Willis, grandissimo Rourke, efficacissimi Owen e del Toro, Wood da paura e brave anche tutte le ragazze tra tutte Dawson. Unico film che mi piace di Robert Rodriguez, raddrizzatosi quanto basta grazie all'appoggio [...] Vai alla recensione »
Sin City trasposizone cinematografica dall'omonimo fumetto degli anni 90 di Franck Muller. L'incoraggiamente a farne un film viene da Robert Rodriguez. Il risultato è speciale riuscendo como fa a restarea sospeso fra opera cinematrografica e ed il fumetto noir cho lo ispira. Tutto è violento , esagerato ,gottesco,nero ,oscuro,sporco, [...] Vai alla recensione »
La Grafica è meravigliosa e cattura lo spettatore dalla prima inquadratura ,sarà pure tutta roba fatta al computer ma è fatta dannatamente bene, Bella anche l'idea di sottolineare i dettagli più importanti aggiundo semplicemente delle colorazioni in un ambiente in bianco e nero. Il Cast è stellare ed è comprensivo di una serie di femminone [...] Vai alla recensione »
Se pensate che "Sin City" sia un semplice fumetto come tanti altri, vi sbagliate di grosso. La stessa cosa vale per il film, trasportato concretamente dal creatore del fumetto, Frank Miller con la collaborazione della sottile ironia di Robert Rodriguez e la cruenta violenza di Quentin Tarantino. Unendo il loro genio, i tre danno così vita ad un film tra l'azione e il noir senza [...] Vai alla recensione »
Killer, malati mentali, sadici, cannibali, politici corrotti e prostitute senza troppi scrupoli. Sono questi gli affascinanti protagonisti di Sin City, film ispirato dall'omonimo fumetto noir di Frank Miller e diretto da lui stesso affiancato da Robert Rodriguez. Mentre è giorno, si muovono per la città le normalissime persone di tutti i giorni ma , quando le tenebre calano sulla [...] Vai alla recensione »
Sin City, utima . trasposizone cinematografica dall'omonimo fumetto degli anni 90 di Franck Muller. L'incoraggiamente a farne un film viene da Robert Rodriguez. Il risultato è speciale riuscendo come fa a restare sospeso fra opera cinematrografica e ed il fumetto noir che lo ispira. Tutto è violento , esagerato ,gottesco,nero ,oscuro,sporco, [...] Vai alla recensione »
un film dalle atmosfere losche, parla di sin city, una città, paese, in cui corruzone e briganteria sembrano essere un vizio non indifferente, direi per qualche paravento futile cercare il solito imputato per attribuirlo a qualche ignaro cittadino..., neanche volendo raschiare il fondo del barile, però a sin city pensano di non dare mai un occhio allo specchio, brutti individui [...] Vai alla recensione »
Nella malfamata, sporca, scura e violenta Basin City si intrecciano tre storie: 1) Quel bastardo giallo; l’ispettore Hartigan (Willis) è sulle tracce di un pedofilo (Stahl) che ha rapito una bambina (da adulta Alba). 2) Un duro addio; Marv (Rourke), un malvivente, si mette sulle tracce dell’uomo che ha ucciso Goldie (King), una prostituta che aveva condiviso con lui una notte [...] Vai alla recensione »
“Chi è senza peccati scagli la prima pietra.” disse Gesù per salvare una donna dalla lapidazione. “Essi, udito ciò, e accusati dalla loro coscienza, uscirono a uno a uno, cominciando dai più vecchi fino agliultimi” (Giovanni 8:7-11). Si può definire “peccato” un atto in contrasto con la coscienza (chi ce l’ha) o con i principi [...] Vai alla recensione »
Un bellissimo bianco e nero a colori! Il film è di base in bianco e nero ma appaiono i colori adattissimi su personaggi, abiti, ecc. Bella la morale dello sbirro Hartigan, che si suicida per salvare la ragazza che amava! Il resto cattiveria, sesso, violenza, pedofilia, prostituzione a tutto andare, cannibalismo! Tremenda la scena di quella ragazza priogioniera in una stanza dove c'erano [...] Vai alla recensione »
Gli incontri di cinema e fumetto hanno sempre dato risvolti positivi, e nel caso della trasposizione cinematografica di Sin City, ce ne sono moltissimi. Innanzitutto, la fedeltà con la versione cartacea è impressionante. Ed è per questo che la produzione ha fatto la scelta migliore nel mettere all'interno della cabina di regia lo stesso creatore Frank Miller, che meglio [...] Vai alla recensione »
"Sin City" è sicuramente un noir (letteralmente, essendo quasi tutto in bianco e nero), costruito intorno ad una città nera, la città del peccato del titolo. Il vero nome di questa città immaginaria è Basin City, dove vivono personaggi, in un modo o nell'altro, tutti malvagi, o, appunto, peccatori, in cui l'unico personaggio con un po' di cuore [...] Vai alla recensione »
Il migliore di Rodriguez? Sì. Perché? Rodriguez è un regista che fa film pomposi mettendo molto sugo e poco arrosto, ovvero un sacco di violenza fine a sè stessa il cui scopo, più che impressionare, è di intrattenere, spesso di divertire, mettendo un sacco di fronzoli che sono in realtà tributi ai film trash anni '70/'80, ma questo lo fa quando [...] Vai alla recensione »
La città cupa di Sin City fa da sfondo a tre diverse storie che, per un motivo o per un altro, vanno ogni tanto a coincidere. La storia di Hartigan, poliziotto in via di pensionamento, Marv, un bruto dal cuore d'oro che vuole vendicare la donna che gli diede i piaceri che tutte le altre gli negarono, e Dwight, innamorato perso di una delle giustiziere della Sin City vecchia che cerca di [...] Vai alla recensione »
E' un capolavoro. Per una serie di motivi: Al primo posto c'è il cast. Semplicemente ottimo con un attore in particolare inaspettato ovvero Elijah Wood. Ha un ruolo talmente malato quanto geniale che mette una paura mostruosa. Tutti i vari attori riescono a regalare ai vari personaggi malati, fuori di testa, folli e vendicatrici, le emozioni e i sentimenti in modo tale da rendere i [...] Vai alla recensione »
TRAMA: Nella corrotta città SIN CITY si intrecciano tra loro diverse storie di violenza,crudeltà e sadismo...COMMENTO:Il solitamente mediocre regista Robert Rodriguez trasporta sul grande schermo il fumetto violento di Frank Miller(il quale appare in un rapido cameo nei panni del prete che viene accoppato da Marv(Mickey Rourke))e spiattella indecentemente due [...] Vai alla recensione »
Di film ne ho visti e rivisti, ma credetemi Sin city è stato l'unico ad infatuarmi. La violenza in bianco e nero by Rodriguez, Miller e Tarantino non ha limiti, ma è accompagnata da sentimenti e morale inseriti nel contesto di una città lurida, i cui equilibri sono subordinati alla corruzione che regna sovrana. In questa location noir si intrecciano tre storie che vedono [...] Vai alla recensione »
Sicuramente è uno dei migliori film tratto da un fumetto. Mi ha colpito la grafica in bianco e nero e il genere noir. Un film che ha scene violente. VANTAGGI : - Ottima recitazione da parte degli attori - Grafica unica grazie alla trasposizione dal fumetto di Frank Miller - Buona narrazione della storia , anche la regia e la sceneggiatura. SVANTAGGI : - Non è un film che piace a tutti perchè [...] Vai alla recensione »
TUTTI QUESTI COMMENTI NEGATIVI PROPRIO NON LI CAPISCO.SARò SCEMO MA è IL MIO FLM PREFERITO IN ASSOLUTO.VABBè ANDATE VEDE I CINEPANETTONI A QUESTO PUNTO
fino ad ora non si è mai visto nulla del genere un intreccio ben amalgamto tra pop art ,pulp movie,fumetto stiloso da una fotografia ed estetica impossibile da dimenticare.Il cast è di primo ordine per un progetto sperimentale già diventato icona e pioniere di una lunga saga originale e di scopiazzatori ghe difficilmente riusciranno a ricreare un film dalle atmosfere esageratamente dense .
Trasposizione cinematografica dell'omonimo fumetto di Frank Miller, diretto da Robert Rodriguez con la supervisione dello stesso Miller, il film si divide in 5 episodi, ed ha come sfondo una città cupa dove piove spesso e c'è sempre notte. I protagonisti sono personaggi ai margini della società: bulli violenti, anime perse, cameriere a basso stipendio, prostitute, e le [...] Vai alla recensione »
sin city, un capolavorO, dal genio tipografico di miller, a quello scenografico di rodriguez, un trasporto dal fumetto al grande schermo per la prima volta impeccabile.un film epico che passerà alla storia per uno trai più grandi giovani registo del mondo.ROBERT RODRIGUEZ
Personalmente? E' stato un film decisamente rivoluzionario. I colori gestiti in questo modo particolare, personaggi al limite della realtà, l'intreccio di più storie, una sorta di collegamento costante coi protagonisti(in quanto c'è la narrazione dei pensieri) fanno di questo film uno dei più particolari mai visti. Difficile quindi trovare chi dà voti a metà; o piace o fa schifo, c'è poco da fare. Vai alla recensione »
"Sin city" è un graphic novel, un "romanzo grafico", proprio come "300". Questo tipo di pubblicazione, a differenza del fumetto che per comodità definisco "normale", punta tutto sugli "effetti speciali": una qualità di disegno ed impaginazione curatissima, corredata da una grande libertà creativa, anche a livello di sceneggiatura. Ecco, il film "Sin city" ha tutti i pregi di un romanzo grafico, ma [...] Vai alla recensione »
riuscito esperimento di trasposizione cinematografica del fumetto horror.reminescenze nella sceneggiatura dal vecchio marlowe.violenza non gratuita ma coeva del periodo grafico di cui si tratta.un occhio a roy lichtstein e ai suoi capolavori anni 60.miscellanea di rosso,giallo, nero.finalmente una novita' nella filmografia attuale,stanca di effettacci falsi e ripetitivi.
un bel film supportato da uno stile visivo splendido e da un grande cast.....
valido dal punto di vista estetico e dell'intrattenimento. parecchi personaggi odiosi, insopportabili, ridicoli. e troppe assurdità logiche di cui (questo è grave) non credo si siano resi conto nemmeno gli autori e la critica, oltre che la maggior parte del pubblico (eccessivamente entusiasta). uno per tutti? un tizio combatte con un vampiro: il vampiro è così veloce [...] Vai alla recensione »
Come da titolo. Probabilmente sarà che alla regia c'è anche l'autore dell'omonima graphic novel, oltre al buon Robert Rodriguez. Perchè quel che ne viene fuori è un film che oltre a essere fedele al fumetto sia per le scene che per la storia, lo è addirittura per il colore. Un bianco e nero alternato da alcuni particolari resi a colori (soprattutto per [...] Vai alla recensione »
tratto dagli omonimi fumetti di Frank Miller,qui anche regista,aiutato dalle mani sapienti e capaci dai papa' del pulp, rodriguez e tarantino.un bellissimo film, un opera che è romantica e perversa, tra il noir e l'horror,il trhiller e il poliziesco in una sin city piovosa, dark , gotica ,una fotografia spettrale su quella che è la metropoli corrotta,sporca e [...] Vai alla recensione »
Non è affatto facile portare sullo schermo una graphic novel come questa. Occorre grande maestria alla regia, visionarietà e capacità tecnica non da poco. Il premio è quello di far vivere sullo schermo personaggi, i luoghi e le storie del fumetto senza snaturarlo. La scelta del bianco e nero insieme al trucco e agli effetti speciali contribuiscono in modo determinante [...] Vai alla recensione »
Devo rivederlo non me lo ricordo, quando succede questo sicuramente non ho apprezzato molto, ma non voto rischierei di dare un giudizio sbagliato.
tratto dagli omonimi fumetti di Frank Miller,qui anche regista,aiutato dalle mani sapienti e capaci dai papa' del pulp, rodriguez e tarantino.un bellissimo film, un opera che è romantica e perversa, tra il noir e l'horror,il trhiller e il poliziesco in una sin city piovosa, dark , gotica ,una fotografia spettrale su quella che è la metropoli corrotta,sporca e sanguinosa,con [...] Vai alla recensione »
tratto dagli omonimi fumetti di Frank Miller,qui anche regista,aiutato dalle mani sapienti e capaci dai papa' del pulp, rodriguez e tarantino.un bellissimo film, un opera che è romantica e perversa, tra il noir e l'horror,il trhiller e il poliziesco in una sin city piovosa, dark , gotica ,una fotografia spettrale su quella che è la metropoli corrotta,sporca e [...] Vai alla recensione »
All'indomani dell'uscita di "The Spirit", diretto "solo" da Frank Miller, vorrei proprio risentire l'opinione del recensore riguardo alla sua ultima frase. "Altro che Pulp Fiction".. sisi, certo, come no! xD ahahahahahaha
20 minuti e poi non ce l'ho fatta piu' .Se ho voglia di vedermi un cartone animato ,vado a vedermi un film di animazione e ce ne sono di veramenbte belli adesso .T utta questa trasposizione dal reale al fumettistico a me proprio non piace sopratutto anche perche' ,nonostante un cast stellare,sprecato per me ,dopo venti minuti ti chiedi che cavolo stai guardando e qual'e' il suo [...] Vai alla recensione »
Un incubo che ti affascina. L'atmosfera che pervade tutto il film, riuscitissima trasposizione da fumetto di cui conserva qualcosa nel ritmo didascalico, ti affascina dall'inizio alla fine. I protagonisti sono "buoni" pur nella loro violenza senza limiti. Lo scontro tra "buoni" e "cattivi" è universale, c'è persino a sin city, la città dove il peccato regna sovrano e qui il "buono" non può far altro [...] Vai alla recensione »
Spettacolare esperimento di Rodriguez e Miller, che traspongono su pellicola il graphic novel di quest'ultimo. Dal punto di vista estetico nulla da eccepire: le immagini sono stupende e hanno un fascino diverso da ogni altro film girato prima; per quanto riguarda le storie, invece, il montaggio mi ha un po' deluso: l'ho trovato a tratti confuso e forzato, altre volte gli episodi vengono inutilmente [...] Vai alla recensione »
Film interessante per alcuni aspetti,tipo lo stile visivo e l'ottimo cast ma per colpa dei dialoghi ultra pomposi il film scade immediatamente sul ridicolo,un vano tentativo di ripredendere lo stile noir...pessima idea. Il cast anche se grandioso nn fà una grande figura,a eccezione di Micky Rourke,ovviamente per colpa della regia e infine la voce fuori campo può funzionare bene nei fumetti ma nei [...] Vai alla recensione »
Film cosi' brutti ne ho visti pochi meno male che la sera che sono andato a vederlo dopo circa un ora si è rotta la pellicola ed è uscita fuori dal cinema , mi sono fatto rimborsare il biglietto, ogni impedimento è giovamento
Quella sera mia moglie aveva un turno di lavoro fino a mezzanotte,io sono andato a vedere questo film da solo pensando di vedere il mio attore preferito Bruce,appena entrato nella sala mi rendevo conto che il film non era affatto di mio gradimento (un film di pupazzi l' avrei intitolato),mai visto un film cosi' brutto pensavo. Dopo circa mezzora di film lo stesso si e' interrotto i quattro gatti (me [...] Vai alla recensione »
questo film lo avevo visto dopo the spirit e mi aspettavo qualcosa di piu del film appena citato invece mi sono trovato davanti un film noioso e solo per i fan, a questo punto direi che e meglio the spirit
Violento, grottesco, sessista, privo di morale, eccessivo, anche un po’ cafone, con una serie di personaggi fuori di testa, killer mostruosi, biondine pericolose, puttane armate fino ai denti, tirapiedi troppo colti, cannibali, vescovi corrotti, troppe teste separate dai corpi, troppi arti smembrati, teste che parlano anche da morte. Possiamo dire quello che vogliamo.
Roba d'altri tempi: si rischia, finalmente, la rissa tra gli opposti schieramenti festivalieri. Tra i reiterati «ferocissimi» attacchi all'America (poco meno che giaculatorie intonate dagli autori ridotti al lumicino dello stile e della fantasia) e gli immancabili detriti vetero-avanguardistici (una gragnuola di oscure e penitenziali parabole cinéfile) è esploso come una molotov «Sin City», l'outsider [...] Vai alla recensione »
«Sin City, la città del peccato»: il film che porta sullo schermo il fumetto di Frank Miller è da poco uscito nelle sale americane e non si tratta della solita trasposizione cinematografica, ma qualcosa di più. È come leggere su grande schermo le strisce di uno dei più originali autori americani, strisce che raccontano di una città dannata e dei suoi abitanti, delinquenti, donnacce, poliziotti corrotti, [...] Vai alla recensione »
Leggendo nei titoli di coda la dedica con cui Frank Miller, autore delle graphic novel che compongono il ciclo di Sin City, ha pagato pegno a una dozzina di colleghi che gli hanno acceso l’immaginario (da Milton Caniff a Will Eisner, da Jack Kirby a Wallace Wood), non si può non ricordare l’esperienza di Hugo Pratt, anche lui citato. Per una quindicina d’anni i produttori gli hanno chiesto di poter [...] Vai alla recensione »
E' la città del peccato, sporca di sangue e di violenza, dove si sublima il male che appartiene a tutte le metropoli del mondo, dove i fantasmi vagano in cerca di sesso e vendetta. Tutto l'universo dell'immaginario pulp. Ecco Sin City, quella che il regista Robert Rodriguez prende di peso dall'omonima graphic novel creata tredici anni fa da Frank Miller (co-regista del film) e porta sul grande schermo [...] Vai alla recensione »
Sin City, la città del peccato dove tutto è notte. una graphic novel di Frank Miller che ha dato un nuovo significato al termine fumetto. Miller ci ha abituato al meglio, basti pensare alla sua Electra, che forse un po’ rivive in questa anticamera dell’inferno che chiamano città nei panni di Miho (Devon Aoki nel film). Ma Sin City è un’altra cosa. A partire dallo stile, che si riappropria dell’espressionis [...] Vai alla recensione »
È un posto dove «vale la pena di morire», perché «vale la pena di uccidere». Sin City, la città del peccato, era finora un fumetto di culto; in primavera diventerà anche un film di culto (uscita negli Usa il 10 aprile), già etichettato come il nuovo Pulp fiction. Ma questo non è che l’inizio, perché l’obiettivo di Sin City va oltre: vuole rivoluzionare la maniera in cui il cinema affronta i comics. «Nessun [...] Vai alla recensione »
Che divertimento. Non tanto (non solo) per il film, ma per l'aspra guerriglia tra gli opposti schieramenti: a Cannes è andata così, adesso tocca al pubblico pagante. Geniale fumetto noir ritagliato sulle avventure grafiche di Frank Miller con la massima fedeltà ovvero noioso e fragoroso show di cinica macelleria? Anche senza aderire al partito di Ponzio Pilato, sarebbe il caso di rispondere sì ad entrambi [...] Vai alla recensione »
I poeti in carcere ispirano il cinema. In Eloge de l'amour Jean-Luc Godard fa recitare «Il testamento di un condannato» di Robert Brasillach; ora David Ballerini si ispira a Bobby Sands per Il silenzio dell'allodola. Sands (Ivan Franek) morì di fame, per protesta, il 6 maggio 1981. Ma neanche i suicidi seguenti scossero Londra. Ora un film enfatico e mal recitato, sebbene girato con una certa tecnica [...] Vai alla recensione »
Sin City è la macchina del «vizio e del peccato» di Robert Rodriguez, Frank Miller e Quentin Tarantino (partecipazione straordinaria alla regia) che hanno messo in scena sullo «schermo verde» - lo sfondo che permette di ritagliare gli attori per poi collocarli in paesaggi virtuali - il più obsoleto apparato simbolico del noir. Qui a Sin City, le femmine sono ipertrofiche Vampirelle e i maschi Ercole [...] Vai alla recensione »
A sorpresa in Concorso al Festival di Cannes, Sin City di Robert Rodriguez e Frank Miller ha già vinto una scommessa. Ha avuto successo negli Stati Uniti e così si sta pensando al sequel. Le storie dei romanzi a fumetti di Miller sono ancora parecchie, quindi perché no? Capolavoro dell’arte in sequenza, Sin City si è ammantato negli anni di un’aura di culto particolare.
Truccata e leccata in un bianco e nero lustro di pioggia, Sin City è "la città del vizio e del peccato"; la popolano uomini gonfi di muscoli e donne tutte curve e voluttà, che cercano di sopravvivere a un'altra notte. Un universo nero ed estremo il cui sfranto romanticismo, programmatico se mai ce n'è stato uno, ha origine sulle pagine di una graphic-novel di culto: un fumetto per adulti, in altre [...] Vai alla recensione »
Diciamolo subito perché sia chiaro: il fumetto Sin City pardon, la “graphic novel” del riverito maestro Frank Miller è molto divertente, un capolavoro di grafica e di ironia che vira in chiave “pulp” mezzo secolo di letteratura hard boiled . Il film Sin City è di una noia lancinante, un concentrato di cattivo gusto e di prosopopea appena rischiarato da qualche guizzo di humour macabro.
Gli sbudellamenti a catena, il sangue giallo brillante che inonda le sofisticate immagini in bianco e nero, la violenza compulsiva di Sin City , degna di un videogame estremo, piombano sul festival e producono reazioni sconcertate. Lo strombazzatissimo film-evento di Miller e Rodriguez, ultimo prodotto del sodalizio Disney-Miramax, è stato evidentemente pensato per un pubblico di ragazzini, ormai [...] Vai alla recensione »
Il sole non splende mai, a Sin City. Anzi, non si leva nemmeno. Immersa nella china nera di una notte perenne, interrotta solo dai tratti bianchi angoluti e drammatici che caratterizzano il segno di Frank Miller, e da rari sprazzi di rosso sangue, la città hard-boiled del nuovo film di Robert Rodriguez è un covo di poliziotti corrotti, sacerdoti depravati, giganti sadici, ricchi pedofili e prostitute [...] Vai alla recensione »
Sin City (la traduzione suona: «La città del peccato») è probabilmente il primo film-fumetto della storia del cinema. Anzi, di più: la monumentalizzazione di una fase tecnica, il passaggio da un linguaggio iconico (il fumetto a stampa) a un altro sistema di segni (il cinema). Nella "traduzione" altri prodotti ispirati ai personaggi dei comics americani (Batman, Spider Man e via elencando) ubbidivano, [...] Vai alla recensione »
Il trio dello splatter-movie è sceso alla Croisette con la sua macchina del «vizio e del peccato» Sin City, in concorso, mentre in gara è stato rifiutato un altro congegno ad alta tecnologia, Star Wars III. Perché? Forse perché George Lucas ha giocato con il digitale mentre Robert Rodriguez, Frank Miller e Quentin Tarantino (partecipazione straordinaria alla regia) si son fatti giocare e hanno messo [...] Vai alla recensione »
Le società si chiamano Wild Bunch (Mucchio selvaggio), Troublemaker. Due guardano dalla terrazza nella notte la città in bianco e nero, infiammata dal rosso dell'abito da sera di lei. Lui è in smoking. Si tengono vicini,una coppia elegante sempre più sensualmente accostata. «Siete la donna ideale», dice lui. «Sono stanca di essere sola», dice lei. Lui la stringe e la uccide colpendola alle spalle: [...] Vai alla recensione »
Era uno degli eventi del Festival di Cannes Sin City («La città del peccato ») di Robert Rodriguez e Frank Miller, più Quentin Tarantino, citato come regista col nome bello grosso per aver girato una-scena-una! Ma la sua presenza non è un’operazione di richiamo per il grosso pubblico, come quella andata mesi fa a vantaggio di un magnifico film di Zhang Yimou.
Sesso e violenza in dosi alcoliche, sostanza poca, morale nessuna, divertimento garantito. Più che un fumetto adattato al cinema, un film in forma di fumetto. Responsabile del folle incesto tra i due terribili fratellini della cultura pop è il «Mariachi» Robert Rodriguez, l’uomo con la macchina da presa nella fondina della pistola, l’unico figlio naturale riconosciuto dal Re del Pulp cinematografico [...] Vai alla recensione »
L’occasione e la compagnia sembravano perfetti: Robert Rodriguez sperimentatore, sotto le menti-te spoglie di regista di genere, l’imprinting di Quentin Tarantino (che firma un’intera sequenza come guest director), il fumetto noir originale di Frank Miller, anche coregista. E invece l’attenzione scema già al prologo, con l’elefantiaco Mickey Rourke, star risorta da un personale inferno e qui ulteriormente [...] Vai alla recensione »
Io, invece, Sin City non lo amo affatto e proprio perché il cinema, soprattutto il Noir (non evochiamo, a sproposito, un genere supremo che ha fatto di ambiguità mistero e ombre del passato il proprio cuore espressivo!) prevede l’avanzare di una storia o, perlomeno, una forte intuizione innovativa. Tutto quello che funziona sulla carta, con inchiostro e fumetto, e cioè l’iperbole e il luogo comune, [...] Vai alla recensione »