Anno | 2005 |
Genere | Thriller |
Produzione | USA, Germania |
Durata | 113 minuti |
Regia di | Florent Emilio Siri |
Attori | Bruce Willis, Kevin Pollak, Jonathan Tucker, Ben Foster, Jimmy Bennett, Michelle Horn Marshall Allman, Serena Scott Thomas, Rumer Willis, Kim Coates, Robert Knepper, Tina Lifford, Ransford Doherty, Marjean Holden, Michael D. Roberts. |
Uscita | venerdì 1 aprile 2005 |
MYmonetro | 2,63 su 6 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 3 maggio 2012
Il dramma di uomo di un "negoziatore" della polizia, in fuga dal dolore dopo il terribile fallimento di una missione. Tornerà in gioco quando a essere coinvolta sarà la propria famiglia. In Italia al Box Office Hostage ha incassato nelle prime 2 settimane di programmazione 1,3 milioni di euro e 1,1 milioni di euro nel primo weekend.
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CONSIGLIATO NÌ
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Durante la guerra in Iraq, la parola "ostaggio" ha acquisito un significato particolare. Bruce willis e il regista Florent Emilio Siri in Hostage seguono un filone diverso dai film d'azione che trattano l'argomento. La rabbia di Mel Gibson in Ransom e la vendetta di Denzel Washington in Man on fire sono lontani dai drammi che affliggono Jeff Talley, interpretato da Bruce Willis. C'è qualcosa di nuovo, di insolito. C'è la debolezza di un uomo in crisi che decide di vivere tranquillo, senza più problemi.
Talley è un negoziatore, uno di quelli che parla e tratta con i sequestratori per indurli a rilasciare l'ostaggio. Purtroppo Talley, questa volta fallisce, e diventa autore e vittima di un dramma efferato. Da questo momento, il poliziotto che gestiva missioni impossibili, si ritira a ragione in un piccolo paesino, Bristo Camino, in cui non dovrebbe succedere niente se non la normale amministrazione di poliziotto di provincia. Il rapimento di una ricca famiglia risveglia improvvisamente il dolore del protagonista, che crolla nell'incubo quando vede coinvolta direttamente la propria.
Apparentemente un "action movie" classico, Hostage, grazie a una regia focalizzata sulle emozioni umane e sui dettagli (gli occhi sono un elemento chiave del film), e non privo di elementi spettacolari, mette in scena le difficoltà di un uomo nel superare un fallimento personale. L'interpretazione di Bruce Willis, più espressivo del solito, è incentrata di conseguenza sulle debolezze del protagonista più che sul solito "machismo" .
La prevedibilità della trama, a tratti poco credibile, non consente a Siri di realizzare un film di riferimento di genere, tuttavia evita alcune banalità e regala allo spettatore due ore di intrattenimento e di riflessione sull'importanza della famiglia.
I primi minuti di questo The Hostage mi hanno incuriosito. Nello stile con il quale è stata presentata l'ambientazione, specialmente, ho notato un tentativo di spezzare qualche schema del genere. Quella villa lussuosa incastonata nella roccia, unita alla colonna sonora quasi gotica, mi ha fatto pensare a un castello e all'intrigante possibilità che qualcosa di originale [...] Vai alla recensione »
Un film vramente bello e commuovente che ti lascia col fiato sospeso . Gli attori sono stati bravissimi, soprattutto il grande Bruce Wills e di Ben Foster ( che è riuscito alla grande a fare la parte del folle). Non un film fatto solo di azione, ma pieno di suspence e che fa riflettere tantissimo sulla famiglia. Da vedere.
Sicuramente un buon film,ben supportato dagli attori,Bruce Willis qui davvero ottimo,e Ben Foster su tutti ma,con una bravissima ma sotto utilizzata Michelle Horn.Il film ha comunque dei peccatucci che,ne abbassano credibilità e lasciano l'amaro in bocca,davvero stucchevole il personaggio del bimbetto sveglio,già visto in troppi film e davvero poco credibile e a volte irritante,e [...] Vai alla recensione »
Willis corre in salvamento di due ragazzi e il loro padre tenuti in ostaggio da tre balordi, ma non basta, deve salvare anche la sua famiglia nel frattempo presa in ostaggio a sua volta, in attesa di rivedere willis in un bel film come: "il sesto senso" ci accontentiamo di vederlo in azione in situazioni estreme, dove la credibilità delle situazioni vacilla enormemente, "hostage" [...] Vai alla recensione »
Davvero un buon thriller , ricco di sentimenti con un ottimo Bruce Willis. Talley è un negoziatore, uno di quelli che parla e tratta con i sequestratori per indurli a rilasciare l'ostaggio. Purtroppo Talley, questa volta fallisce, e diventa autore e vittima di un dramma efferato. Da questo momento, il poliziotto che gestiva missioni impossibili, si ritira a ragione in un piccolo paesino, [...] Vai alla recensione »
Ha un'estrazione cinefila, si è nutrito di noir americano anni '40 e di Nouvelle Vague e tra gli autori che lo hanno influenzato ci sono Hawks, Carpenter e Leone. Il giovane regista francese Florent Emilio Siri con il suo secondo lungometraggio «Nido di vespe» ha conquistato pubblico e critica e ora ha realizzato quel sogno hollywoodiano coltivato da tanti colleghi.
Un salvataggio mancato, finito nel modo più tragico, con la morte di una madre e del suo bambino. Non è facile, per il poliziotto-negoziatore Jeff Talley (Bruce Willis), abituato a puntare il massimo e a vincere sempre, superare un trauma del genere. L’unica strada è cambiare tutto, tagliare la barba trasandata, lasciare Los Angeles, rifugiarsi con la famiglia nella monotona quiete del paesino californiano [...] Vai alla recensione »
Addio "blue steel" parte seconda. Bruce Willis abbandona di nuovo il suo inconfondibile sguardo sexy con boccuccia che Ben Stiller canzonava in "Zoolander". La prima volta fu per Terry Gilliam e il suo "Esercito delle 12 scimmie". Risultato: la migliore interpretazione di Willis. Il secondo film tutto senza "blue steel" è "Hostage" scatenato e godibilissimo action-thriller barocco del francese Florent [...] Vai alla recensione »
Buone notizie: Bruce Willis, 50 anni, appare dimagrito o almeno asciugato nel film di cui è protagonista e produttore, «Hostage» di Florent Emilio Siri, e fa da padrino alla propria figlia Rumer, che recita una piccola parte. Cattive notizie: in questo thriller d'azione violento, anzichè muoversi, tutti (poliziotti, criminali, persino un bambino di sei anni) parlano perpetuamente al telefonino, con [...] Vai alla recensione »
Piange Jeff (Willis), il “negoziatore” entrato in crisi dopo un sequestro finito male a Los Angeles e ritiratosi nella defilata stazione di polizia di Bristo Camino. Piange Walter (Pollak), il contabile corrotto che apre conti cifrati in banche sicure e passa i dvd con i dati (l’ultima operazione finisce nella custodia de Il paradiso può attendere) ad un’organizzazione potente e misteriosa.