Anno | 1971 |
Genere | Commedia |
Produzione | Italia |
Durata | 111 minuti |
Regia di | Pier Paolo Pasolini |
Attori | Franco Citti, Ninetto Davoli, Angela Luce, Silvana Mangano, Pier Paolo Pasolini Gianni Rizzo, Guido Alberti, Lino Crispo, Vittorio Fanfoni, Guido Mannari, Vincenzo Amato (II), Giani Esposito, Giacomo Rizzo, Enzo Spitaleri. |
Tag | Da vedere 1971 |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,67 su 3 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 4 marzo 2022
Dalla famosa raccolta di novelle di Giovanni Boccaccio: Pasolini ne sceglie nove (due verranno tagliate in sede di montaggio) e le trasporta nel mondo cinematografico. Il film è stato premiato al Festival di Berlino, In Italia al Box Office Il Decameron ha incassato 10,9 mila euro .
CONSIGLIATO SÌ
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Dalla famosa raccolta di novelle di Giovanni Boccaccio: Pasolini ne sceglie nove (due verranno tagliate in sede di montaggio) e le trasporta dal mondo borghese della Firenze del Trecento a quello plebeo di Napoli. Il tema centrale è naturalmente l'amore, visto nei suoi aspetti più carnali e beffardi (Peronella convince lo sciocco marito a nascondersi in una giara e poi riceve tranquillamente il suo amante; Masetto si finge sordomuto e così riesce a sedurre un intero convento di suore), ma anche in quelli più sentimentali (Lisabetta nasconde sotto una pianta di basilico la testa del suo innamorato, mozzata dai fratelli, in modo da poterla tenere sempre vicino a sé). Come dice Tingoccio a Meuccio, riapparendogli dall'aldilà, fare l'amore non è comunque mai peccato. Ci sono anche due novelle di cornice: quella dell'usuraio Cepparello che con un ben organizzato inganno diventa il santo Ciappelletto, venerato sugli altari, e quella del pittore che affresca la chiesa (lo impersona lo stesso Pasolini) e osserva la variopinta e vivace folla partenopea. Pasolini usa Boccaccio per cantare liricamente la vitalità istintiva di questi sottoproletari del passato, la loro sana e libera sensualità di buoni selvaggi. Farà lo stesso nei due successivi film della trilogia: I racconti di Canterbury e Il fiore delle mille e una notte. Sulla sua scia, con risultati deteriori e intenzioni di pura cassetta, nascerà un ricchissimo filone boccaccesco prima, canterburiano e orientale poi.
Il film è un esempio lampante di come un regista possa sperperare il proprio talento in un progetto totalmente insipido e inguardabile. Questa pellicola si presenta come un adattamento delle novelle del celebre "Decameron" di Giovanni Boccaccio, ma è piuttosto un insulto alla genialità dell'autore medievale e al buon gusto del pubblico contemporaneo.
Dialoghi in napoletano strettissimo e incomprensibile, almeno nei primi 30 minuti, quelli che sono riuscito a vedere senza capirci niente. Poi mi sono arreso.
Dal "Decameron" di Boccaccio, Pasolini estrae nove novelle, cambiando l'ambientazione, trasferendola a Napoli, raccontando usi e costumi del XIV secolo,il tutto incentrato sul sesso, perno principale della novella, nelle sue mille sfaccettature e nelle sue mille conseguenze. Nel cast spiccano Ninetto Davoli, Franco CItti e Angela Luce.
Un Perro Andaluz ...+... El Decameron..quando los sueños devienen realidad En este escrito se quieren comparar la película de Dalí y Buñuel “Un Perro Andaluz” con una película del poeta, escritor, dibujante y director Pier Paolo Pasolini. Estudiar estos autores en conjunto significa comparar dos formas de criticar la sociedad moderna y sus pilares, como la Burguesía, la Iglesia, y las convenciones [...] Vai alla recensione »
(...sigue) También la intención de Pasolini es hacer pensar y estimular la capacitad crítica de la audiencia, y por este fin muestra una nueva cara de la burguesía descrita por el escritor Italiano Boccaccio en el famoso“Il Decamerone”. El director consigue lograr una interpretación popular del célebre libro testigo de la revolución burguesa de la Italia del siglo XIV y para conseguirlo elabora una [...] Vai alla recensione »
En El Decameron la temática de la fe y de la Iglesia es recurrente. En casi todas las historias hay uno o más curas (o monjas) implicados. Pasolini nos muestra sobre todo la corruptibilidad de la Iglesia ( por ejemplo en el cuento de Andreuccio el mismo sacristán va a la Iglesia para robar las pertenencias del arzobispo de Nápoles) y sus valores absurdos (el normal deseo de las jóvenes monjas que quieren [...] Vai alla recensione »
En ambas películas las identificaciones primarias no se rompen por procedimientos metafilmicos, pero, en realidad sí lo hace porque hay muchos sucesos que nos recuerdan que lo que vemos es una ficción, un cuento, unos sueños. Por ejemplo, en las dos películas está presente un personaje que lee un libro. En Un Perro Andaluz es la protagonista femenina, que en la primera escena, después del prólogo, [...] Vai alla recensione »
Personaje emblemático es aquel de el pintor, que también si habla muy poco nos comunica muchísimo: es el mismo director que devén personaje para representar la metáfora de la creación humana que nunca se puede compartir y comprender completamente. Esta concepción de la obra de arte como expresión, exteriorización del representación sueño es presente en ambas las películas.
Esto es funcional a la representación de su idea de Italia perdida y de genocidio cultural operado por las clases dominantes en el curso de los siglo. Idea que puede ser exprimida solo da la simplicidad y espontaneidad de gestos y cadencias auténticamente populares, transmitidas inconscientemente de generación en generación. En ambos los film es muy importante el rol de la columna sonora, claramente [...] Vai alla recensione »
Francamente non capisco il successo di questo film ( forse dovuto alle scene di nudo?), secondo me l'opera di Boccaccio é stata snaturata perché ambientare tutte le novelle a Napoli? Perché precludere la comprensione dei dialoghi alla maggior parte degli italiani? Perché Andreuccio arriva da Roma e non da Perugia? Non sarà mica per fargli esclamare la super battuta mortacci tua? Sicuramente il film [...] Vai alla recensione »