L'uomo senza sonno |
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Un film di Brad Anderson.
Con Christian Bale, Jennifer Jason Leigh, Aitana Sánchez-Gijón, John Sharian, Michael Ironside.
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Titolo originale El maquinista.
Horror,
durata 102 min.
- Spagna 2004.
uscita venerdì 19 novembre 2004.
MYMONETRO
L'uomo senza sonno
valutazione media:
3,57
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Christian, che folle dieta hai fatto?di KataFeedback: 0 |
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mercoledì 24 novembre 2004 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Ho visto il film ieri e devo dire che – nel complesso – mi è piaciuto. Sicuramente manca quell’effetto “sorpresa” che film del genere sono soliti sortire con maestria, frutto di accurato studio dei tempi e dei dettagli. Gli indizi sullo stato di malattia di Trevor sono tantissimi. Troppo grottesco il nemico del protagonista (se stesso) per non accorgersi che è frutto di un’immaginazione malata. Ma - forse – la forza del racconto sta proprio in questo: una spiegazione finale spiazzante e diversa da quella che si va costruendo – scena per scena – avrebbe rovinato il film. Il regista e la fotografia ci aiutano a capire il personaggio e la trama. Il gioco dei colori e degli ambienti è rivelatore. La tensione si trasforma in angoscia, ma mai in terrore. Non esistono scene particolarmente agghiaccianti. Di agghiacciante c’è solo il volto scavato del protagonista al quale lo spettatore non riesce ad abituarsi fino all’ultima inquadratura. (Bravissimo… 30 kg per un film ed un’ottima interpretazione!) Il film offre, inoltre, anche degli spunti di riflessione: fino a che punto si spinge l’immaginazione malata di Trevor? Cosa è realtà e cosa invece non esiste? Cosa succede nel momento in cui si interrompe bruscamente la fase di allucinazione? Quegli spazi aperti in cui non tutto è scontato e banale, lasciati allo spettatore attento. I temi della rimozione, della malattia mentale sono, infine, affrontati lucidamente e altrettanto lucidamente vengono descritti gli stati del personaggio. In sintesi, un film originale. Originale nella sua ovvietà. Nella sua scarsa spettacolarità. E sicuramente meritevole di una e di più visioni.
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