Roberto Escobar
Il Sole-24 Ore
Seduti su una panchina, Remo ed Evelina non hanno bisogno di parlarsi per dirsi che si amano. In un silenzio eloquente, basta che lui le si accosti un po'. L'occhio della macchina da presa avanza lento e ampio, e solo quanto gli suggerisce una curiosità rispettosa. Così Silvano Agosti mostra la sua propria curiosità e il suo proprio rispetto. Remo ed Evelina sono "matti", e tuttavia sono un uomo e una donna. É questo tuttavia il cuore di La seconda ombra (Italia, 2000): un cuore colmo di speranza, nonostante le mille ragioni che inducono a disperare. [...]
di Roberto Escobar, articolo completo (4596 caratteri spazi inclusi) su Il Sole-24 Ore