Il lato positivo - Silver Linings Playbook |
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Un film di David O. Russell.
Con Bradley Cooper, Robert De Niro, Jennifer Lawrence, Jacki Weaver, Chris Tucker.
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Titolo originale Silver Linings Playbook.
Commedia,
durata 117 min.
- USA 2012.
- Eagle Pictures
uscita giovedì 7 marzo 2013.
MYMONETRO
Il lato positivo - Silver Linings Playbook
valutazione media:
3,49
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Gente comune fuori di testa nella commedia che fa star bene
di Roberto Nepoti La Repubblica
È raro, se non addirittura inedito, che una piccola commedia sentimentale come Il lato positivo si faccia notare tanto da presentarsi agli Oscar con otto candidature, e tra le principali (fìlm, regia, attori protagonisti e non, sceneggiatura, montaggio), sfidando colossi come Steven Spielberg o Kathryn Bigelow. Il film di David O. Russell lo ha fatto (anche se poi, di statuette ha incassato solo una: quella per la migliore attrice protagonista a Jennifer Lawrence); risarcendo un regista che, prima di The Fighter, aveva prodotto una filmografia scarsa e poco memorabile. Eppure Russell, cmquantaquattrenne di New York, appartenente alla generazione dei ben più noti Quentin Tarantino e David Fincher, ha un suo talento riconoscibile. E qui lo dimostra realizzando una romcom molto più eccentrica di quanto non ci si aspetti: del genere che in America chiamano "feel good movie", film per far stare bene, ma dove il benessere dello spettatore non rima affatto con la banalità consolatoria.
Tratta dal romanzo di Matthew Quick L'orlo argenteo delle nuvole, la storia è ambientata in quei quartieri suburbani bianchi che dovrebbero cantare le lodi dell"american way of life": matrimoni perfetti, bambini, lavoro e felicità garantita. Invece tutto è disfunzionale in questo microcosmo di gente comune dove ciascuno - a modo suo - è fuori di testa. A cominciare da Pat, bamboccione bipolare sulla trentina uscito dall'ospedale psichiatrico deciso a riconquistare la moglie fedifraga (come racconta in fiashback allo psichiatra, l'ha sorpresa sotto la doccia con un altro uomo) e a osservare la vita sotto un profilo spudoratamente ottimistico. E poi i suoi genitori: mamma Dolores e papà Patrizio, fanatico del football americano e della squadra dei Philadelphia Eagles, nonché superstizioso scommettitore. E ancora Tiffany. giovanissima vedova che, dopo la morte del marito, ha cercato di usare la ninfomania come cura contro la depressione facendosi tutti i colleghi dell'ufficio (e finendo licenziata). E poi Danny, l'amico fuggito dall'ospedale; oltre, più o meno, a tutti gli altri. È in questo contesto che i protagonisti s'incontrano. Pat è attratto subito da Tiffany, ma si considera ancora sposato; lei continua a sentirsi in gramaglie. Però è disposta ad aiutare l'uomo nella riconquista della moglie, se lui le farà da partner in una gara di danza (tipo di competizione che, al cinema, rima sempre più spesso con speranza di riscatto). Poi occorre il tempo del film per rivelare loro ciò che lo spettatore sa già: ciascuno troverà quel che cerca nell'altro. All'epilogo si potrebbe anche rimproverare un eccesso conciliativo, una morale della favola che ricompone i conflitti nella riabilitazione sociale di Pat e Tiffany, aprendo scenari di maniera. Ciò non toglie che, fino ad allora, il film abbia messo in scena famiglie schizzate; che il protagonista sia un trentenne in crisi identitaria; che l'incontro tra persone variamente disturbate (vedi la sequenza della rissa allo stadio) abbia dato luogo a divertenti situazioni d'isterismo collettivo. Ciò che il regista riesce a fare molto bene, così da travalicare l'interesse della solita commedia sentimentale, è osservare i suoi personaggi con una sincera benevolenza- che non significa condiscendenza - mostrando che le loro ferite profonde non sono roba da eccentrici, ma cose universali che riguardano tutti noi, e mantenendo un felice equilibrio tra commedia e dramma. Il modo di rappresentare la confusione mentale dei suoi character ce li rende vicini e ci fa simpatizzare con loro. Non solo Pat e Tiffany, ma tutto quel piccolo mondo di supporter che li attornia; a cominciare da papà Solitano, un Robert De Niro che negli ultimi tempi avevamo visto svogliato e che qui è invece molto compreso nella parte (all'apparenza potrebbe ricordare il genitore della serie Ti presento i miei, invece ne è l'antitesi). Nel panni di Pat Solitano, bipolare ottimista a tutti i costi ma sempre sull'orlo di una crisi di nervi, Bradley Cooper dimostra una capacità di sfumature finora insospettata; mentre Jennifer Lawrence (Oscar a soli ventidue anni dopo la nomination per Un gelido inverno) non ha ceduto la statuetta a competitrici temibili e, in fondo, se l'è meritata.
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