Mario Gromo
La Stampa
All'ultima Mostra veneziana il premio più ambito fu assegnato a L'uomo di Aran, e con tale unanime fervore da rendere commosso chi fosse pensoso dell'arte. Pochi mesi dopo l'Accademia di New York per la prima volta assegnava il suo massimo premio a un film non americano, a L'uomo di Aran, e i giudizi della critica furono dovunque di un tale caldo consenso da rasentare la monotonia. Ecco quindi un film che all'importatore si presentava con un corredo più unico che raro di premi e di riconoscimenti, e avrebbe dovuto rendere quell'importatore assai cauto e diligente nell'approntare l'edizione italiana. [...]
di Mario Gromo, articolo completo (8798 caratteri spazi inclusi) su La Stampa 1957