Zack Snyder è nato a Green Bay nel Wisconsin il 1° marzo del 1966. La sua carriera è iniziata come regista di video musicali (celebri i suoi videoclip dei singoli estratti dagli album di Morrisey) e di spot pubblicitari (è stato il regista di spot che hanno visto protagonisti atleti del calibro di Michael Jordan, Lance Armstrong, Martina Navratilova e il celebre quarterback Troy Aikman, nonché di uno spettacolare trailer per la PGA, l'associazione dei golfisti professionisti). La qualità dei suoi lavori gli ha permesso di crearsi una notevole reputazione all'interno della cerchia dei produttori pubblicitari e di aggiudicarsi diversi premi, tra cui ben tre Clio Awards, i premi che celebrano l'eccellenza creativa in ambito di design e pubblicità e un Gold Lion Award al Festival di Cannes.
Gli Zombi di Snyder
Si sa poco relativamente alla sua vita; fatto sta che la sua carriera come regista cinematografico inizia nel 2004 col remake di Zombi, uno dei capolavori di George Romero, dove i sopravvissuti a un'epidemia di peste che produce zombie affamati di carne si rifugiano in un enorme centro commerciale. L'alba dei morti viventi è una pellicola a tratti geniali, soprattutto per come all'inizio rilegge il film originale e per come ha il coraggio di chiuderlo, dimostrando il talento di Snyder per le situazioni e le sequenze forti. Perde la riflessione politica e la critica sociale che erano palesi nel film di Romero, ma guadagna in azione e in ritmo, anche per via dei nuovi zombi, rapidi e rapaci, totalmente agli antipodi rispetto a quelli originali. La parte centrale è decisamente debole e dimostra come Snyder debba ancora migliorare dal punto di vista della gestione della storia.
Abituato a brevi videoclip o a spot pubblicitari che, nella migliore delle ipotesi, durano sei minuti al massimo, il talento del regista fatica a esprimersi in durate più dilatate e soprattutto la sua perizia visiva fa ancora fatica ad armonizzarsi con i vari momenti della narrazione. Nonostante le pecche, il film è stato accolto positivamente dal pubblico e soprattutto è stato apprezzato dai fan dell'originale.
Dall'anno successivo ha iniziato a lavorare alla riduzione di 300, opera del maestro indiscusso dei romanzi grafici Frank Miller. La storia è la leggendaria e ferocissima battaglia delle Termopili del 480 a.C. dove il re Leonida e i suoi 300 soldati spartani combatterono fino alla morte contro il re persiano Serse e il suo imponente esercito composto da più di un milione di uomini.
Un misto di mitologia, azione e fantasy che unisce la spettacolarità dello stile di Snyder alla forza sensuale del tratto di Miller. Una produzione resa particolare dall'uso massiccio della fotografia digitale, dagli effetti speciali e dalle ricostruzioni immaginarie di luoghi e personaggi storico/leggendari, ripresi quasi totalmente dal fumetto di Miller. Nel film si fa largo uso della slow motion, una tecnica che permette al regista di enfatizzare i momenti cruciali della narrazione in cui i protagonisti vivono qualcosa di molto speciale che segna il viaggio delle loro vite.
Dal punto di vista ideologico risultano illuminanti le stesse parole di Snyder: "Nel film non c'è una parte riconducibile a qualche schieramento di oggi. Serse non è George Bush, anche se, fisico a parte, potrebbe sembrarlo.
300 è un film sulla libertà: il sacrificio di quei trecento uomini ha salvato l'Occidente chissà da che cosa. La storia sarebbe stata molto differente senza di loro, anche se gli spartani non erano comunque dei campioni di democrazia. Non faccio film in difesa della guerra, ma delle realtà. Credo che gli spartani non fossero molto lontani dall'essere dei cattivi. Erano dei buoni un po' al limite. Forse potrei fare come Clint Eastwood con Flags of our fathers e un domani fare un film tratto dalla stessa storia vista attraverso gli occhi dei persiani".
Per un cinema di fumetti
Parallelamente alla fine del lavoro di post-produzione di 300 Snyder aveva già iniziato a lavorare sul progetto seguente, curiosamente sempre tratto da un'altra opera a fumetti: questa volta l'adattamento è tratto da Watchmen, scritta nel 1986 dall'autore britannico Alan Moore e disegnata dal suo connazionale Dave Gibbons. Un'opera i cui protagonisti sono eroi molto particolari: squilibrati da manicomio, secchioni troppo cresciuti, criminali e stupratori, omosessuali non dichiarati, poeti visionari, oche senza cervello. Ce n'è quanto basta perché il talento visivo di Snyder possa sbizzarrirsi in piena libertà.
Nel 2010 torna sul grande schermo con il film d'animazione Il Regno di Ga' Hoole - La leggenda dei guardiani, in 3D, che si basa sulla saga letteraria fantasy per ragazzi "I guardiani di Ga' Hole" scritta da Kathryn Lasky e illustrata da Richard Cowdry. Mentre il 2011 è l'anno di Sucker Punch, nel quale il regista dirige la storia di una ragazza che vive in un mondo fantastico per fuggire da un'orribile realtà.
Se nel 2013 è dietro la macchina da presa per dirigere Henry Cavill nei panni de L'uomo d'acciaio, versione apocrifa di Superman, nel 2016 torna a dirigere l'attore (al quale affianca Ben Affleck nei panni di Batman) in Batman V Superman: Dawn of Justice.