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Fabio Testi

Fabio Testi è un attore italiano, è nato il 2 agosto 1941 a Peschiera del Garda (Italia). Fabio Testi ha oggi 83 anni ed è del segno zodiacale Leone.

Il ragazzo con la pistola

A cura di Fabio Secchi Frau

Revolver o carabina? Arma da sparo o arma bianca? A Fabio Testi è toccato il compito di interpretare l'uomo violento del cinema italiano. Il ragazzo con la pistola. Ha passato più tempo lui con un'arma (anche impropria) in mano, che Edwige Fenech sotto la doccia! Sigaretta alla HumpHrey Bogart, appena appena attaccata alle labbra, sopracciglia sempre corrucciate in un momento di concentrazione, sguardo intenso, ma pur sempre intimidatorio. Pirata, dongiovanni, pistolero, marinaio, pilota di formula uno e soldato. Ruoli da macho, ruoli che difficilmente esistono ancora nel cinema italiano ma che, nei b-movie anni Settanta lo vedevano protagonista. Cattivo o buono, non importa. L'importante è sparare.
Dopo un'infanzia tranquilla, giovanissimo, si avvicina al mondo della recitazione quasi per gioco, cominciando a lavorare come figurante, acrobata e controfigura (Il buono, il brutto e il cattivo, 1966). Scelto per apparire in una serie di caroselli televisivi per la Coca-Cola, entrerà poi nell'Accademia di Arte Drammatica dove affinerà sempre di più la sua recitazione.
Il suo nome, fin dal principio, è legato al genere degli western spaghetti che in quegli anni cominciavano a spopolare fra i giovani. Grazie alla figura del regista Demofilo Fidani, debutta in titoli minacciosi come Straniero... fatti il segno della croce! (1967) e Ed ora... raccomanda l'anima a Dio! (1968), poi fa una brevissima apparizione nel capolavoro western di Sergio Leone C'era una volta il West (1968). Era stato chiamato per il ruolo di un pistolero bello e elegante nella banda di Henry Fonda, ruolo che però venne tagliato successivamente perché come disse Leone: «Sullo schermo sfondi troppo».
Dopo aver recitato in Zingara (1969) di Mariano Laurenti, Vittorio De Sica lo inserirà nel cast della pellicola premiata con l'Oscar come miglior film straniero Il giardino dei Finzi Contini (1970), trasposizione cinematografica del romanzo di Giorgio Bassani, dove interpreta un giovane borghese della comunità ebraica fortemente innamorato di Micòl, lì interpretata da una sempre eterea Dominique Sanda. Si concede perfino una scena di nudo nel film di Giuseppe Patroni Griffi Addio fratello crudele (1971), accanto a Charlotte Rampling e Angela Luce.
Tre i film con Pasquale Squitieri: Camorra (1972), Viaggia ragazza, viaggia, hai la musica nelle vene (1974) e I guappi (1974). Pellicole che gli permetteranno di lavorare con artisti di fama come Jean Seberg, Enzo Cannavale, Leopoldo Trieste, Claudia Cardinale e Franco Nero. Seguiranno i crime-movie di serie B di Enzo Girolami Castellari come La via della droga (1972) e Il grande racket (1976).
I personaggi interpretati da Fabio Testi sono sempre uomini duri: spalle larghe e ghigno terribile sulla faccia. L'aspetto è quello di un uomo bellissimo, ma che dentro cova malvagità, crudeltà e spietatezza, miste talvolta a un sentimento di vendetta. Un cattivo dalla faccia d'angelo che si mette perfettamente contro un altro mito di allora, il ben più angelico Giuliano Gemma che invece sarà legato a ruoli positivi per il resto della sua carriera. Per questo suo essere minaccioso diventa un mito fra i ragazzini, ma soprattutto fra le donne che, negli anni Settanta, erano poco più che teenagers, e che negli anni Ottanta però avrebbero dato il nome "Fabio" ai loro figli!
Esportatosi anche in Francia, partecipa al film del maestro del giallo d'oltralpe Claude Chabrol in Sterminate "Gruppo Zero" (1974) e al drammatico L'importante è amare (1975) di Andrzej Zulawski, per poi ritornare ai western spaghetti di Lucio Fulci ne I quattro dell'Apocalisse (1975), accanto a Tomas Milian, e di Joe D'Amato Giubbe rosse (1975); poi Bolognini lo affiancherà ancora una volta alla Sanda per L'eredità Ferramonti (1976).
Dopo delle relazioni sentimentali con Ursula Andress e Charlotte Rampling, nel 1979 sposerà Lola Navarro, madre dei suoi tre figli (fra cui l'attore Fabio Testi jr.) e poi sua ex moglie dal 1996. Amore, piombo e furore (1978), recitata accanto a Sam Peckinpah, è una delle sue pellicole migliori: il ruolo del sicario Clayton che fugge assieme alla moglie di colui che doveva uccidere, sembra essergli stato cucito addosso. Arrivano gli anni Ottanta e Fabio Testi entra nel cast di Scemo di guerra (1985) di Dino Risi e in Io e il duce (1985) di Alberto Negrin. Dopo queste due escursioni sceglie di apparire soprattutto nel tubo catodico. Dalla miniserie Disperatamente Giulia (1989) di Enrico Maria Salerno alle soap opera argentine Manuela (1991), con Grecia Colmenares, e Micaela (1992). Torna al cinema solo per Folco Quilici in Cacciatori di navi (1992) accanto a Paolo Bonacelli, poi riprende a lavorare in televisione in: Piazza di Spagna (1993), Dottoressa Giò (1995), Il ritorno di Sandokan (1996), Tre stelle (1999), Don Matteo (2002).
Le ultime apparizioni per il grande schermo sono solo sotto la regia di Nini Grassia nei mediocri Il burattinaio (1993) e Annaré (1998). Si concederà persino a teatro portando in scena "La strada" di Federico Fellini, accanto a Rita Pavone e nel sucessone "Se devi dire una bugia dilla grossa" di Ray Cooney, partecipando anche al musical spagnolo "Zorba el Musical" di Gustavo Tambascio. Desideroso di riemergere, partecipa a due reality show: l'italiano L'isola dei famosi e lo spagnolo Gran Hermano VIP. Da allora, lavora in Argentina in film d'azione, evidentemente, anche dall'altra parte dell'Oceano hanno capito che con una pistola in mano, da Fabio Testi ci si può aspettare solo il meglio!

Ultimi film

Commedia, (USA - 2010), 105 min.
Thriller, (USA - 2010), 121 min.
Commedia, (Italia - 1998), 105 min.
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