Shohreh Aghdashloo è una delle più note attrici iraniane che abbiano lavorato in America. Dopo una lunga carriera di interprete teatrale e cinematografica in patria, si è trasferita in Inghilterra durante la rivoluzione iraniana del 1979, chiedendo successivamente la cittadinanza americana.
Impostasi per la sua bellezza, dopo un buon numero di ruoli come attrice di secondo piano, riesce a emergere, estrema e disperata, nella pellicola La casa di sabbia e nebbia (2003) che le regala la sua prima candidatura all'Oscar come miglior attrice non protagonista. Da quel momento in poi dimostrerà che il suo unico vero amore è la recitazione, all'interno della quale, genialmente anomala, riesce a meravigliare con struggenti donne all'interno delle più classiche tragedie, ma anche come stilizzata spalla comica piena di libera creatività, tanto da meritarsi un Emmy Award per il ruolo della signora Saddam in Casa Saddam (2008).

La vita in Iran
Nata a Tehran, in Iran, Shohreh Pari Vaziri-Tabar (il cognome Ashdashloo è quello del marito, il pittore iraniano Aydin Aghdashloo, per l'appunto), cresce in una famiglia mussulmana e comincia a recitare dall'età di diciotto anni.

Il debutto cinematografico
Inizialmente, lavora come attrice teatrale, poi viene spinta da Mohammad Reza Aslani a recitare in un film. È il 1976 e lei è una delle attrici protagoniste di Shatranje bad, cui seguirà il film di Abbas Kiarostami Gozaresh (1977). Entrambi i film vengono censurati, ma nel 1978, riesce finalmente a vedere una pellicola nella quale recita uscire nelle sale cinematografiche arabe, si tratta di Sooteh Delan di Ali Hatami.

La fuga in Inghilterra e poi in America
Durante la rivoluzione del 1979, Aghdashloo lascia l'Iran per Windermere, nel Regno Unito e nel 1978, completa la sua educazione, conseguendo una laurea in relazioni internazionali. Nella sua terra natia, lascia la sua villa che ancora possiede e frequenta in estate. Continua comunque a lavorare come attrice, ma per avere maggiori introiti si trasferisce a Los Angeles negli anni Ottanta, dove trova un nuovo amore e nuovi ruoli a teatro (le due cose sono collegate perché il secondo marito è un autore teatrale che scrive le sue opere perché lei possa poi portarle sui palchi internazionali e nazionali). Accetta, di tanto in tanto, di fare qualche apparizione in serial tv (Matlock, 24, Will & Grace, E.R. - Medici in prima linea, Grey's Anatomy).

Il ritorno al cinema
Dopo sette anni di assenza dal grande schermo (il suo ultimo film fu Un pezzo da 20 del 1993), torna con Surviving Paradise (2000) il primo film in lingua inglese, iraniana-americana uscito negli Stati Uniti, scritto e diretto da Kamshad Kooshan.

Nominata all'Oscar come miglior attrice non protagonista
Dopo America So Beautiful (2001), Maryam (2002) e Possessed (2003), arriva La casa di sabbia e nebbia con Ben Kingsley e Jennifer Connelly che ottiene la sua prima candidatura all'Oscar come miglior attrice non protagonista (premio che poi andrà a Renée Zellweger per Ritorno a Cold Mountain). Poi aggiunge alla sua filmografia: The Exorcism of Emily Rose (2005) dove recita il ruolo della Dott.ssa Adani; la commedia satirica American Dreamz (2006); il ruolo di Elisabetta, cugina della Vergine Maria, nel biblico Nativity (2006); e altri due ruoli da medico, quello di Anna Klyczynski, amica e collega di Sandra Bullock in La casa sul lago del tempo (2006) e quello della Dott.ssa Kavita Rao in X-Men - Conflitto finale (2006) di Brett Ratner con Patrick Stewart, Hugh Jackman e Halle Berry. Nel 2008 è invece la protagonista di The Stoning of Soraya M. e nel 2011 è nel cast del film di fantascienza I guardiani del destino, con Matt Damon e Terence Stamp.

L'Emmy per Casa Saddam
Nel 2009 vince l'Emmy Award come miglior attrice non protagonista per la miniserie della HBO Casa Saddam, ma partecipa anche a FlashForward (2009) e Dr. House - Medical Division (2011).

Vita privata Ex moglie del pittore iraniano Aydin Aghdashloo, sposa poi l'attore e drammaturgo Touzie Houshang, dal quale ha una figlia nel 1989.