John Huston (John Marcellus Huston) è un attore statunitense, regista, scrittore, sceneggiatore, è nato il 5 agosto 1906 a Nevada, Missouri (USA) ed è morto il 28 agosto 1987 all'età di 81 anni a Middletown, Rhode Island (USA).
Nel 1986 ha ricevuto il premio come miglior regia al Golden Globes per il film L'onore dei Prizzi. Dal 1949 al 1986 John Huston ha vinto 5 premi: Festival di Venezia (1985), Golden Globes (1986), Premio Oscar (1949).
Fglio d'arte, pugile, pittore, militare di carriera, giornalista, uomo di teatro, sceneggiatore di talento e documentarista, impresse un tocco personalissimo e inconfondibile ai propri film caratterizzati da un vigoroso senso dell'avventura, dal coraggio della sfida, dalla lotta per ciò in cui si crede e dall'amaro e acre sapore della sconfitta. Nasce nella città di Nevada (Missouri) col nome John Marcellus Huston, dall'attore canadese Walter Huston e da Reah Gore, giornalista. I genitori si separano quando lui ha poco più di tre anni, così rimane a vivere con la madre e con la nonna. John trascorre un'infanzia e un'adolescenza movimentata, tra una città e l'altra degli Stati Uniti, fino a che sua madre si risposa con Howard E. Stevens, importante dirigente di una compagnia ferroviaria. Tutti si stabilirscono nel Minnesota. Tra gli undici e i tredici anni, John è colpito da un disturbo di crescita, la diagnosi, errata, parla di una grave malattia renale. Viene ricoverato in una clinica e sottoposto a una dieta drastica. Solo qualche mese dopo, scoperto che si tratta di un falso allarme, i medici lo rilasciano. Si trasferisce in California con la famiglia e si iscrive a una scuola superiore di Los Angeles. Inizia a dipingere, studia il francese e si avvicina al pugilato, vincendo anche un campionato dilettanti. Quando viene a sapere che suo padre, quarantenne, ha fatto il suo esordio a Broadway, decide di andare a trovarlo. È il primo passo in un mondo più ampio, nel quale conosce diverse personalità di spicco nella cultura dell'epoca: Francis Scott Fitzgerald, Eugene O' Neill, Theodore Dreiser e Sinclair Lewis. Grazie al loro sostegno, incomincia a pubblicare i primi racconti sulla prestigiosa rivista American Mercury. Inizia l'avventura nel mondo del cinema a 23 anni, nel 1929, quando viene convocato da Samuel Goldwyn a Hollywood dove, per una paga di 150 dollari alla settimana, firma il suo primo contratto come sceneggiatore alla Metro. Poi, alla Universal Pictures, lavora alla riscrittura di La sposa della tempesta (A House Divided) (1931), diretto da William Wyler. Dopo un breve e poco felice periodo alla Gaumont-British di Londra, torna a Hollywood dove nel 1938 firma un contratto con la Warner. In quegli anni, la Warner produceva 60 film all'anno, soprattutto pellicole d'azione e d'avventura, per le quali era importante contare su una buona storia e un'ottima sceneggiatura. Alla Metro invece, che puntava sulla celebrità dei divi, si privilegiava il lavoro dei registi. I primi film Warner sui quali Huston lavora sono di origine teatrale: Il sapore del delitto (The Amazing Dr. Clitterhouse), che verrà diretto da Anatole Litvak, e La figlia del vento (Jezebel), un melodramma sudista su misura per Bette Davis, che con questa pellicola desiderava prendersi una rivincita su Via col vento, per il quale non aveva ottenuto la parte di Rossella. Tra i lavori successivi assume un'importanza fondamentale Una pallottola per Roy (High Sierra), che permetterà a Humphrey Bogart il salto di qualità e gli darà la patente di protagonista. Proprio il talento dimostrato con questa sceneggiatura dà a Huston l'opportunità di realizzare il primo film come regista. Il mistero del falco (The Maltese Falcon, 1941), dall'omonimo romanzo di Dashiell Hammett, era già stato portato sullo schermo nel 1931 e nel 1936, ma senza successo. Huston ne prepara una sceneggiatura straordinariamente fedele all'originale e Jack Warner affida a lui stesso la regia, ma gli assegna un budget limitato. Il film viene pertanto realizzato tutto in interni, e senza nessun divo, ma proprio l'oculatezza di Huston nella scelta degli attori (Humphrey Bogart, Mary Astor, Peter Lorre, Sidney Greenstreet, oltre a suo padre Walter Huston) e la sua inaspettata capacità nel dirigerli e nell'ideare le scene, faranno del Mistero del falco un cult movie per almeno tre generazioni di cinefili. Il successo del film sorprende gli stessi dirigenti della casa cinematografica, che si affrettano ad annunciarne un sequel, che però non verrà mai realizzato. La seconda regia che gli viene affidata è un film ad alto costo, In questa nostra vita (In This Our Life) con Bette Davis, Olivia De Havilland e George Brent. Segue Agguato ai Tropici (Across the Pacific), che rivede insieme buona parte del cast del Mistero del falco. Qualche giorno prima del termine delle riprese, gli arriva una convocazione urgente dall'U.S. Army (dal quale si era congedato con il grado di tenente) che lo richiama in servizio. Al seguito delle forze alleate, Huston realizza tre documentari di propaganda bellica, uno dei quali girato nelle Isole Aleutine, uno (The battle of San Pietro) girato in Italia. Questo film è talmente realistico e impressionante, che le autorità militari ne vietano la proiezione. Verrà concessa l'autorizzazione grazie all'interessamento del generale Marshall. Il terzo documentario, girato in un ospedale psichiatrico militare, viene proibito per lo stesso motivo: non verrà mai proiettato e sembra che sia andato irrimediabilmente perduto. Tornato in patria, John gira alcuni film che hanno lasciato il segno nel gusto del pubblico: si dedica alla trasposizione cinematografica de Il tesoro della Sierra Madre (The Treasure of the Sierra Madre), che darà a Bogart l'opportunità di dimostrare nuovamente le proprie capacità di grande attore e, di seguito, L'isola di corallo (Key Largo, 1948), in cui Bogart è affiancato dalla giovanissima moglie Lauren Bacall. È poi la volta di Stanotte sorgerà il sole, del 1949. Nel 1950 è il turno di Giungla d'asfalto (1950), da molti giudicato il suo capolavoro, al quale fa seguito un grande successo: La prova del fuoco (1951). Avversario del maccartismo e amareggiato dalle sue conseguenze sul cinema americano, riversa la sua attenzione su soggetti meno legati all'attualità e alle problematiche del suo Paese: ecco i film di ambientazione africana: La regina d'Africa (1951), Il tesoro dell'Africa (1954). Nel 1953 lavora a Moulin Rouge e poi a Moby Dick la balena bianca (1956). Nel corso degli anni Sessanta inizia a rivalutare le tematiche del suo primo e prolifico periodo, al quale ritorna con la vitalità, il vigore e l'impeto tipici della sua personalità: nel cast de Gli spostati (The Misfits) (1960), riunisce Marilyn Monroe, Clark Gable e Montgomery Clift. Per i primi due, questo film sarà purtroppo l'ultimo della carriera: i due attori andranno subito dopo incontro a una prematura scomparsa. Nel 1962 gira Freud-Passioni segrete e nel 1966 il produttore Dino De Laurentiis gli affida la direzione del film La Bibbia, kolossal girato in Italia e basato sulla Genesi che però, a fronte degli enormi investimenti, si rivela un fallimento sia sul piano commerciale che artistico. Nella Bibbia, Huston si ritaglia la significativa parte del patriarca Noè. Il grande regista non ha, infatti disdegnato ruoli occasionali di attore, in film propri o altrui (vedi Chinatown, 1974, di Roman Polanski). Dopo alcuni film girati in Europa, Huston torna negli Stati Uniti nel 1972 per realizzare un altro film amato dai critici e dai cinefili: si tratta di Città amara (Fat City), un film sul mondo del pugilato che affronta il tema dalla parte dei perdenti. Al costoso progetto tratto da Kipling e intitolato L'uomo che volle farsi re (1975), fa seguito un periodo di inattività dovuto all'impianto di un pacemaker. Ritorna alla sua attività nel 1979 con La saggezza nel sangue, firma nell'81 Fuga per la vittoria, si confrontata con il musical con Annie (1982), e realizza in Messico un film carico di atmosfere e di tensione come Sotto il vulcano (1984), premiato a Cannes con un omaggio speciale. Tra le ultime opere della sua carriera sono da ricordare L'onore dei Prizzi (1985), che farà guadagnare a sua figlia Anjelica un Oscar - nel '48 lo aveva fatto vincere al padre Walter con Il tesoro della Sierra Madre) e The Dead (1987), il toccante omaggio a James Joyce. Qualche notizia in più... L'esordio di John come attore risale all'età di soli tre anni quando, vestito da Zio Sam, esce da una scatola e declama in pubblico la filastrocca Yankee Doodle Dandy. Bisognerà aspettare altri sedici anni per vederlo nuovamente recitare, questa volta come professionista, in un teatro di New York. Nel cinema, accanto ai ruoli di attore che si è spesso ritagliato nei propri film, sono da ricordare le sue partecipazioni a Il cardinale di Otto Preminger e a Chinatown di Roman Polanski. Nel 1941, Huston è nominato all'Oscar per la Miglior sceneggiatura non originale con il film Il mistero del falco (The Maltese Falcon), cupo noir in cui si afferma per uno stile crudo e asciutto, e nuovamente nel 1948 per Il tesoro della Sierra Madre (The Treasure of the Sierra Madre). Alla morte del suo grande amico Humphrey Bogart, a John Huston toccò l'onore di preparare un discorso funebre in suo onore, dopo il rifiuto di Spencer Tracy che temeva di emozionarsi troppo. Huston era anche un discreto pittore: creò nel 1982 la rappresentazione grafica per Château Mouton Rothschild. È sepolto all'Hollywood Forever Cemetery a Hollywood, California.