Massiccio e magistrale attore, sceneggiatore e regista francese che rappresenta, con passione, il cinema francese nel mondo da oltre trent'anni con un successo sempre crescente.
Figlio dell'editore Jérome Lindon (fondatore delle "Èditions de Minuit") e di una giornalista di moda, fratello del presentatore televisivo Sylvain e del produttore Antoine, Vincent Lindon studia musica e nel 1979 si trasferisce a New York per qualche mese come musicista, poi si iscrive alle Università di Boston e di New York.
Nel 1981 torna in Francia e trova lavoro come amministratore delle tournée dell'attore-clown Coliche; proprio spinto da quest'ultimo comincerà nel 1983 la sua carriera d'attore cinematografico debuttando in ruoli secondari in film come il thriller Le Faucon (1983) di Paul Boujenah.
Avrà l'immensa fortuna di lavorare accanto a Laurence Olivier nel film tv inglese The Ebony Tower (1984) di Robert Knights, ma anche quella di essere diretto da subito da grandi registi come Bertrand Blier e Claude Sautet. La sua apparizione sugli schermi italiani, invece, tarda ad arrivare e dobbiamo aspettare il 1985, quando Jose' Pinheiro lo sceglie per un piccolo ruolo in un film drammatico con Alain Delon, 22 vittima... nessun testimone.
Nonostante per il resto degli anni Ottanta sia legato sempre a ruoli di secondo piano, Vincent Lindon guarda in positivo e ammette che senza quei ruoli non avrebbe mai potuto imparare dai grandi nomi del cinema (francesi e non) a raffinare la sua recitazione: parla di Ugo Tognazzi, André Dussollier e Daniel Auteuil. Nel 1989 vince comunque il premio Jean Gabin, per le sue qualità interpretative e questo lo spinge a continuare la carriera scelta.
Finalmente, con l'arrivo degli anni Novanta, anche le parti affidategli aumentano d'importanza: entra nel cast del felliniano Ci sono dei giorni... e delle lune (1990) di Claude Lelouch (del quale diventerà uno degli attori feticcio), che lo rivorrà poi nel film fantasy La belle histoire (1992) e nel divertente L'amante del tuo amante è la mia amante (1993). Sarà protagonista, per Coline Serrau, dei film La Crisi (1992) e Il Pianeta Verde (1995), e per il nostro Ricky Tognazzi (Vite strozzate, 1996) e Mathieu Kassovitz (L'odio, 1996).
Dopo una relazione con la principessa Carolina di Monaco, nel 1994, sul set di L'irrésolu di Jean-Pierre Ronssin incontra la sua futura moglie, l'attrice Sandrine Kiberlain dalla quale ha una figlia, Suzanne (i due poi divorzieranno), mentre da un punto di vista professionale, di molto peso per la sua carriera, sarà la collaborazione con il regista Pierre Jolivet che lo imporrà in Fred (1997) e La truffa degli onesti (1999), Filles uniques (2003) e Irrésistible (2007).
Nel 2001 torna ad essere diretto da Coline Serrau nel suo capolavoro Chaos, mentre nel 2002 Claire Denis lo chiama per Vendredi Soir, ma è con l'opera prima dello sceneggiatore Emmanuel Carrère, L'amore sospetto (2006) che Lindon torna a sedurre l'Italia. Dopo Quello che gli uomini non dicono di Nicole Garcia, si lega al regista Philippe Lioret prima nel commovente film del 2009 Welcome e poi nel film che affronta l'attuale crisi economica Tutti i nostri desideri. Nel 2015 regala una splendida interpretazione, che gli permette di vincere la Palma come miglior attore al Festival di Cannes, nel film di Stéphan Brizé La loi du marché. Brizé lo rivorrà anche nei successivi In guerra e Un altro mondo, mentre Julia Ducournau lo vorrà in Titane. Nel 2022 reciterà accanto a Juliette Binoche nel film di Claire Denis Incroci sentimentali e nel 2024 lo vedremo in Le deuxième acte di Quentin Dupieux.
Lo stesso anno è protagonista del film Jouer avec le feu, che gli vale la Coppa Volpi per la miglior interpretazione maschile all'81. Mostra del Cinema di Venezia.
Viso mobilissimo e nervoso, un fisico che vibra ad ogni battuta recitata, una voce che è capace di assumere tutte le tonalità degli stati d'animo dalla tenerezza al dolore, fanno di Vincent Lindon uno dei riferimenti del cinema francese contemporaneo.
È la terza volta che Vincent Lindon fa coppia con il regista Stéphane Brizé per raccontare il mondo di oggi nelle sue contraddizioni e nella sua ferocia. Dopo aver vinto la Palma d'Oro a Cannes per la sua interpretazione del cinquantenne messo a guardia di un supermercato ne La legge del mercato, in In guerra Lindon è un sindacalista che deve cercare di evitare la chiusura di una fabbrica francese ed è pronto a qualsiasi cosa pur di non perdere il lavoro insieme ai suoi colleghi