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Jeff Bridges

Jeff Bridges (Jeffrey Leon Bridges) è un attore statunitense, produttore, produttore esecutivo, è nato il 4 dicembre 1949 a Los Angeles, California (USA).
Nel 2010 ha ricevuto il premio come miglior attore in un film drammatico al Golden Globes per il film Crazy Heart. Jeff Bridges ha oggi 75 anni ed è del segno zodiacale Sagittario.

Jeff Bridges a colori

A cura di Fabio Secchi Frau

«Quando inizi a impegnarti nei tuoi processi creativi, scuoti tutti i tuoi impulsi». Così, Jeff Bridges commenta la sua recitazione. Non c'è bianco o nero con Jeff Bridges, ma solo e unicamente diversi colori che vanno dall'ocra dell'armatura da vichinga di Julianne Moore che riflette sul suo abito bianco de Il grande Lebowski al verde smeraldo della sua giacca in Otto milioni di modi per morire, dal blu cobalto dello splendido cielo di Tucker - Un uomo e il suo sogno che sembra rubato nei suoi occhi azzurri al giallo oro degli ambienti di Fearless. Una gamma di sfumature di grigi che sembrano contaminare lo spettatore nell'anima. Questo è il segreto di Bridges, uno degli attori indimenticabili della storia del cinema, nonché uno degli interpreti più grandi della sua generazione. Eppure, nonostante questo riconoscimento da parte della critica, è anche uno dei più sottovalutati. Perché? Perché è in parte fuori dallo Star System, con il quale ha da sempre un rapporto misto di misteriosa repulsione e attrazione. Perché si è messo al servizio di registi (per larga parte) indipendenti al fine di presentare, a noi pubblico, povere anime disilluse, antieroi, uomini rovinati dal destino, individui appesantiti dalla vita che scardinano a loro spese convenzioni sociali, pregiudizi e ipocrisie, esplorando il razzismo dell'anima, quello che sentiamo dentro di noi, ma che nessuno ora dire.

Attore bebè
Figlio d'arte (i suoi genitori sono i grandi attori cinematografici e televisivi Lloyd Bridges e Dorothy Dean Bridges) e fratello dell'interprete Beau Bridges - ma anche zio degli attori Jamey Geston ed Emily, Dylan, Jordan Bridges, nonché dell'operatore di camera Casey Bridges - Jeff aveva solo quatto mesi quando esordì al cinema nella pellicola N.N. Vigilata speciale (1951) con John Cromwell, in una scena in cui era tenuto in braccio dall'attrice Jane Greer (che poi ritrovò nel 1984 in Due vite in gioco).

Un ottima reputazione d'attore
Cresciuto nell'ambiente hollywoodiano, frequentava ancora la Palisades High School quando debuttò accanto a suo padre in tre episodi del telefilm The Lloyd Bridges Show (1962-1963). Una volta diplomato, si iscrive alla University High School di Los Angeles e, uscito da lì, entra a far parte della guardia costiera americana. Ma non è il mare il suo destino e lui se ne accorge subito. Con umiltà e senza sfrafottenza appare nella pellicola The Yin and the Yang od Mr. Go (1970) accanto a James Mason, poi diventa uno dei giovani attori prediletti dei registi Paul Bogart e Robert Benton che contribuiranno a far conoscere Bridges nell'ambiente cinematografico, non tanto come il figlio del grande Lloyd, ma per la sua generosità e affidabilità professionale che contraddistingueranno la sua ottima reputazione, nonostante i problemi con LSD e marijuana.

La prima nomination all'Oscar
È il 1972 quando riceve la sua prima nomination all'Oscar come miglior attore non protagonista nel film di Peter Bodganovich L'ultimo spettacolo (1971). Un ottimo trampolino di lancio per questo volto fresco che si ritroverà improvvisamente a essere diretto dal grande John Huston in Città amara - Fat City(1972) e accanto al premio Oscar Rod Steiger ne La terra si tinse di rosso (1973). Altra candidatura lo aspetta per il bellissimo ruolo di scudiero metropolitano nel poliziesco di Michael Cimino Una calibro 20 per lo specialista (1974) accanto a Clint Eastwood. Ma la statuetta come miglior attore non protagonista va nelle mani di Robert De Niro per Il padrino - Parte II, lasciando Bridges a mani vuote.

Susan Geston: l'amore della sua vita
Dopo aver girato il film con Arnold Schwarzenegger Un autentico campione - Il gigante della strada (1976), ma soprattutto dopo le varie relazioni e flirt con attrici come Cybill Shepherd, Candy Clark e Valerie Perrine, si sposa con la fotografa Susan Geston il 5 giugno 1977. La Geston, incontrata sul set del film Rancho Delux (1975), sarà il più grande amore della sua vita e la sua attaccatissima compagna per quasi quarantanni, dandogli la bellezza di 3 figlie: Isabelle (1981), Jessica (1983) e Hayley (1987).

Il primo riconoscimento della sua carriera
Al discreto successo di Rebus per un assassinio (1979) con Anthony Perkins, Toshiro Mifune e John Huston (questa volta in veste di attore), segue il flop del maledetto I cancelli del cielo (1980) di Cimino, con Kris Kristofferson e Christopher Walken. Da doppiatore (accanto a Christopher Lee) del cartone animato The Last Unicorn (1982), diventa finalmente vincitore di un premio (il Saturn Award come migliore attore, una sorta di Oscar del cinema dai temi fantasy, horror e fantascientifici) per il suo ruolo nella pellicola di John Carpenter Starman (1984). Riconoscimento che immediatamente sarà seguito dalla candidatura all'Oscar come miglior attore protagonista.

Con il "Drugo" conquista tutti
Accanto a Glenn Close in Doppio taglio (1985), passa a Jane Fonda nel giallo Il mattino dopo (1986) e a Francis Ford Coppola che lo dirige nel simpatico Tucker - Un uomo e il suo sogno (1988), ma Bridges ama molto di più lavorare accanto a Michelle Pfeiffer e a suo fratello Beau ne I favolosi Baker (1989). Particolarmente apprezzato da Terry Gilliam, verrà diretto dall'autore nell'atipico La leggenda del Re Pescatore (1991) con Robin Williams, ma anche nel fiabesco Tideland - Il mondo capovolto (2005). Passa poi a Peter Weir (Fearless - Senza paura, 1993), Ridley Scott (L'albatross - Oltre la tempesta, 1995) e Barbra Streisand (L'amore ha due facce, 1996), fino ad approdare al ruolo migliore di tutta la sua carriera: Jeff "Drugo" Lebowski, barbuto protagonista de Il grande Lebowski (1997) di Joel Coen, che con calzoncini e l'aria da vecchio ragazzo degli Anni Settanta, si immischia in una sorta di giallo concettuale spacciato per commedia. È semplicemente fantastico.

In ruoli poco convincenti
Disgraziatamente, dopo questo grande ruolo, scivolerà in personaggi meno affascinanti dentro pellicole mediocri come La dea del successo (1999) con Sharon Stone (che ritroverà anche ne Inganni pericolosi, 1999, con Nick Nolte) o K-Pax - Da un altro mondo (2001) con Kevin Spacey, oppure del tutto invisibili o (ancora peggio) di secondo piano come in Iron Man (2007) con Gwyneth Paltrow e Samuel L. Jackson. Rimangono certo perle rare la sua interpretazione del cittadino medio nel thriller Arlington Road - L'inganno (1999) con Tim Robbins e quello del Presidente degli Stati Uniti in The Contender (2000) per il quale è stato nominato all'Oscar come miglior attore non protagonista.

Ruoli recenti e Oscar per Crazy Heart
Di recente lo abbiamo visto nelle vesti del direttore di una rivista in Star System - Se non ci sei non esisti (2008) e subito dopo in quelli di un marine nella commedia L'uomo che fissa le capre (2009) con George Clooney. Convince appieno la critica americana nel film Crazy Heart (2009) dove interpreta il ruolo di un cantante country alcolizzato e caduto in disgrazia, tanto da vincere sia il Golden Globe che l'Oscar come Miglior Attore. Nel 2010 è un padre disperso che approda nell'universo cinebertico in Tron Legacy e nel 2011 è lo sceriffo Rooster Cogburn ne Il Grinta di fratelli Joel e Ethan Coen.
Affiancherà poi Meryl Streep in The Giver - Il mondo di Jonas e Julianne Moore in Il settimo figlio, senza farsi mancare il doppiaggio, dando la voce all'aviatore del film d'animazione Il piccolo principe. Grazie al thriller di David MacKenzie Hell or High Water (2016) ottiene candidature ai Golden Globe e agli Oscar come miglior attore non protagonista.

Il più bravo interprete americano
Membro della The End Hunger Network, organizzazione no-profit fondata nel 1983 con lo scopo di assistere le popolazioni che soffrono la fame, è anche appassionato di pittura, fotografia e musica, infatti, come cantante ha pubblicato l'album "Be Here Soon" su etichetta Ramp, fondata con l'ex-Doobie Brothers Michael McDonald.
Essere figlio d'arte non è una garanzia di successo. Eppure Jeff Bridges è diventato per sua (e nostra) fortuna uno dei più capaci interpreti americani. È uno che prende di petto ogni film, così come i suoi personaggi (dal terrorizzato Michael Faraday di Arlington Road allo sfortunato capitano di Albatross - Oltre la tempesta, ma tornando indietro persino all'alieno di Starman) prendono di petto gli ostacoli che si trovano indubbiamente a contrastare.

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