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Nino Manfredi

Nino Manfredi (Saturnino Manfredi) è un attore italiano, regista, scrittore, sceneggiatore, co-sceneggiatore, musicista, è nato il 22 marzo 1921 a Castro del Volsci (Italia) ed è morto il 4 giugno 2004 all'età di 83 anni a Roma (Italia).
Nel 1990 ha ricevuto il premio speciale alla carriera al David di Donatello. Dal 1966 al 1990 Nino Manfredi ha vinto 16 premi: David di Donatello (1968, 1969, 1970, 1971, 1974, 1976, 1978, 1984, 1990), Festival di Cannes (1971), Nastri d'Argento (1966, 1970, 1972, 1978, 1980).

Attore di grande sensibilità e di immediata simpatia, Nino Manfredi ha debuttato in teatro nel 1947 al Piccolo di Roma, passando in seguito alla compagnia Maltagliati-Gassman, quindi al Piccolo di Milano e di nuovo al Piccolo di Roma, dove è stato diretto da Orazio Costa. Nel 1951 ha iniziato l'attività di doppiatore durata quasi un decennio; nello stesso periodo ha guadagnato una vasta popolarità alla radio partecipando a rubriche di grande ascolto. Nel 1953 è tornato in palcoscenico come attore di rivista nella compagnia di Wanda Osiris. Nel teatro leggero Manfredi ottenne grande successo: il pubblico mostrò ben presto di gradire la sua comunicativa, la sua caratterizzazione comica, la sua inedita vena ironica, il modo nuovo di stare in scena e di dividere lo sketch con dei coevi compagni di lavoro. Dopo aver preso parte nel 1956 allo sceneggiato televisivo L'alfiere, nel 1958 è passato alla commedia musicale a fianco di Delia Scala e Paolo Panelli con i quali, conclusa una onorevole gavetta nella tv delle origini, ha ottenuto un grande successo nella conduzione della trasmissione televisiva Canzonissima (edizione 1959 60) interpretando l'indimenticabile barista di Ceccano dalla tipica battuta" Fusse che fusse la vorta bbona". Da allora, per tutti gli anni '60 e '70, interpretò alcune delle migliori commedie italiane, come Anni ruggenti (1962), Io, io, io... e gli altri (1965), Straziami, ma di baci saziami (1968), Riusciranno i nostri eroi a ritrovare l'amico misteriosamente scomparso in Africa? (1968), Nell'anno del Signore (1969), Pane e cioccolata (1974), C'eravamo tanto amati (1974) e In nome del papa re (1977), vincitore del Nastro d'argento. Nel frattempo, ha debuttato dietro la macchina da presa con "L'avventura di un soldato", episodio del film L'amore difficile (1962), tratto dall'omonima novella di Italo Calvino, cui seguirono Per grazia ricevuta (1971), premiato al Festival di Cannes, e Nudo di donna (1981). In teatro ha riscosso un grandissimo successo come protagonista della commedia musicale Rugantino (1963) di Garinei e Giovannini. In seguito apparve spesso in televisione come ospite d'onore di varietà e talk-show e per 17 anni consecutivi è apparso negli spazi pubblicitari come testimonial di una nota marca di caffè. Nel 1972 ha interpretato in tv, con arguzia ed efficacia, il ruolo di Geppetto ne Le avventure di Pinocchio, diretto Luigi Comencini, e nel 1993 à stato protagonista della serie Un commissario a Roma. Sempre sul piccolo schermo, ha ottenuto un grandissimo successo nella miniserie Linda e il brigadiere, in onda dal 1997 al 1999, nella quale interpretava il brigadiere in pensione Nino Fogliani. Nino è sposato con Erminia, una bellissima indossatrice, dalla quale ha avuto tre figli.
Il grande Nino se n'è andato la mattina del 4 giugno 2004, a ottantatre anni, dopo molti mesi di malattia. Con lui è scomparsa per sempre una enorme branca del cinema italiano, quella che voleva far divertire con arguzia e semplicità

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venerdì 19 novembre 2021
Giovanni Bogani
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