BLINK TWICE, UN FILM DIFFICILMENTE CLASSIFICABILE, TRA HORROR E REVENGE FEMMINISTA

La celebre attrice, figlia di Lenny Kravitz e Lisa Bonet, dirige il suo primo film. Al cinema.

Paola Casella, venerdì 23 agosto 2024 - Recensioni

Slater King, un magnate colpevole di un comportamento deplorevole e di un abuso di potere del quale si è scusato pubblicamente si dimette da CEO e fonda un ente di beneficenza che porta il suo nome. Slater ha affrontato un percorso di terapia psicologica atto a rimuovere i traumi del proprio passato e ha comperato un’isola dove trascorrere il suo tempo libero. Ad un incontro della Fondazione King incontra Frida, una donna che lo idolatra, e la invita a fare una vacanza sulla sua isola insieme all’amica Jess: entrambe si uniranno al gruppetto di ospiti vip che ha come unico scopo quello di divertirsi in quell’oasi di bellezza e privilegio. Ma non è tutto oro quello che luccica, e Frida e Jess si renderanno conto che quel luogo incantevole nasconde terribili segreti e ingenera un’inspiegabile inquietudine.

Blink Twice segna il debutto alla regia dell’attrice Zoe Kravitz, figlia del cantante Lenny e dell’attrice Lisa Bonet, ed è una chiara emanazione della sua personalità inquieta e refrattaria alle regole: il suo film è difficilmente classificabile, anche se si muove fra horror e revenge femminista, con tanto splatter e una buona percentuale di humour. Anche la confezione filmica è poco categorizzabile poiché mescola inquadrature ardite, scenari coloratissimi ma inquietanti, e sequenze estreme.

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