Questa nona edizione ha come tema gli Estremi: le sfide e le crisi globali che caratterizzano il nostro tempo.
L’edizione 2024, con cui il Festival Cinema e Ambiente Avezzano festeggia i suoi 9 anni, partirà lunedì 17 giugno, in coincidenza con la Giornata Mondiale per la lotta alla desertificazione e si concluderà domenica 23 giugno. Il tema individuato quest’anno è quello degli Estremi, che affronta le sfide e le crisi globali, sia ambientali che sociali, che caratterizzano il nostro tempo. Attraverso il cinema e le arti visive, il Festival esplorerà le cause, le conseguenze e le soluzioni legate a fenomeni estremi come crisi climatica, disuguaglianze sociali e crisi sistemiche, invitando alla riflessione e all'azione per costruire un presente e un futuro più equi.
35 opere in gara tra corti e lungometraggi. Oltre 40 registi coinvolti; 8 anteprime italiane, 2 anteprime internazionali e 1 première mondiale; 12 Paesi rappresentati in quattro sezioni e un Concorso per sceneggiature a tematica ambientale. Il concorso spazierà tra il genere fiction, il documentario, la videoarte e l’animazione.
Le proiezioni pomeridiane si terranno nel Salotto di città Nicola Irti - Sala conferenze Montessori, mentre la sera l’appuntamento cinematografico si sposterà nella suggestiva Arena Mazzini, per godere del cinema sotto le stelle.
Molteplici e variegati i focus che il festival dedica ogni anno all’ambiente, attraverso 4 diverse sezioni: NESSUN PIANETA B. C’è solo un pianeta in grado di ospitarci, ed è quello che stiamo rischiando di perdere. La sezione sintetizza perfettamente l’urgenza di invertire radicalmente la rotta rispetto allo sfruttamento delle risorse naturali e all’inquinamento ambientale con una ricca selezione di cortometraggi e lungometraggi sul tema.
IL RESPIRO DELLA TERRA. Ascoltare il respiro della Terra significa immergersi nei suoi tempi, accoglierne il ritmo e interpretarne i mutamenti. Nella sezione sono presenti le opere che condividono un racconto intimo e simbiotico con il pianeta; storie di persone, che attraverso il loro sguardo riescono a regalarci una nuova prospettiva nel rapporto con le forme di vita che popolano l’ambiente.
MONDI LONTANI. La ricchezza della diversità si misura in colori, sfumature e paesaggi nuovi e inesplorati. “Mondi lontani” sono i mondi inaccessibili e incontaminati, ma anche le storie di comunità che devono confrontarsi con le sfide poste dalla crisi climatica.
ZANNE E SANGUE. Una sezione tematica tutta dedicata alla fauna, altra vittima delle azioni nefaste dell’uomo, e alla tematica del rewilding, una risposta forte agli stessi danni arrecati dall’essere umano agli animali selvaggi.
Il Festival si aprirà con ENERGIE IN MOVIMENTO: Gagliano Aterno paese futuro, un documentario di Beatrice Corti, che racconta la storia della comunità di Gagliano Aterno, un piccolo comune italiano con 250 abitanti, situato nella provincia dell’Aquila, in Abruzzo, e facente parte della comunità montana Sirentina. Gagliano Aterno è stato uno dei pionieri nell’avviare un processo di costruzione di una Comunità Energetica, abbracciando così la transizione ecologica ed energetica.
La chiusura sarà adata ad un film di Cristiano Bendinelli, Amanda, che tratta di una giovane donna indigena Mapuche Huilliche che vive con la sua famiglia su una piccola isola nel sud della Patagonia cilena. Il suo lavoro è pescare con lo zio dall’alba fino all’ora di pranzo, ma il pesce è sempre meno: lo sfruttamento intensivo dell’arcipelago causato dalle multinazionali del salmone ha reso la pesca dicile e improduttiva.
Tra i titoli più attesi figura la terza opera del regista Francesco De Augustinis, Until The End Of The World. Il documentario, frutto di un lavoro di ricerca giornalistica durato tre anni, realizzato grazie al sostegno di Journalismfund.eu e dell'Internews' Earth Journalism Network, racconta le varie tappe di un viaggio sulle orme dell'industria dell'acquacoltura, per indagare se davvero questo modello produttivo contribuisca a rendere più sostenibile il sistema alimentare, come promette, a fronte di una popolazione mondiale che potrebbe raggiungere 9,7 miliardi di persone nel 2050.
Un altro documentario in concorso, già selezionato al Fipadoc di Biarritz, con menzione speciale al Festival dei Popoli di Firenze, è Toxicily (Francia-Italia, 2023). Diretto dal regista francese Francois Xavier Destors e scritto insieme al geografo e fotografo palermitano Alfonso Pinto, il film dà voce a chi vive nelle coste del polo petrolchimico siracusano. Nella costa orientale della Sicilia, tra uliveti e agrumeti, litorali con acque trasparenti e siti archeologici, sorge uno dei più grandi poli petrolchimici d’Europa che dal 1949 avvelena l’ambiente e le persone: quale coesistenza può esserci tra le promesse del mondo industrializzato in cui siamo tutti immersi e la salute di noi umani?
Nella sezione Zanne e Sangue, figura il regista Giacomo Agnetti, che presenterà in anteprima italiana il suo The image hunter, realizzato insieme all’artista romano Hitnes. Per oltre tre mesi Hitnes, famoso per i suoi murales che ritraggono animali fantastici, viaggia lungo il percorso tracciato da John James Audubon (1785-1851) nel 1830, scoprendo i cambiamenti e la condizione attuale delle specie a distanza di quasi 200 anni.
In programma anche Materia Viva, il docufilm prodotto dal consorzio no profit ERION WEEE, che vede impegnate grandi star nazionali ed internazionali nel processo di sensibilizzazione sui temi dell’economia circolare e la corretta gestione dei RAEE (Rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche).
Un programma cinematografico ricco di appuntamenti, con ospiti nazionali e internazionali che contribuiscono a creare una sensibilità ecologica nel pubblico.
Il cinema esprime da tempo un’attenzione crescente verso i temi dell’ambiente e della sostenibilità, anche sociale ed economica. Il Festival Cinema e Ambiente Avezzano intende documentare tale realtà attraverso una scelta di opere di qualità e momenti di approfondimento e riflessione con esperti di cinema e di ambiente che si confronteranno sul mondo in cui viviamo e che vorremmo.