MOTEL DESTINO, SESSO, MORTE E CALDO TORRIDO TRA LE LUCI AL NEON DI UN MOTEL BRASILIANO

Karim Aïnouz spiazza, conquista e riesce a sconfiggere la prevedibilità con l’arroganza stilistica di chi è fermamente convinto della propria estetica. Presentato al Festival di Cannes.

Emanuele Sacchi, giovedì 23 maggio 2024 - Cannes Film Festival

Ceará, Brasile. Heraldo accetta dalla gangster e pittrice Bambina l’incarico di uccidere un uomo. In serata conosce una donna in un locale e i due finiscono al Motel Destino: la mattina dopo lei lo deruba, fugge e lo chiude in camera. Heraldo non si presenterà all’appuntamento da sicario e a farne le spese sarà il fratello. Braccato da gangster e polizia, sceglierà quindi di rimanere nel motel nel ruolo di tuttofare: ma ben presto l’attrazione reciproca tra lui e Dayana, moglie del violento proprietario Elias, scatenerà la gelosia di quest’ultimo.

Regista curioso Karim Aïnouz. In un panorama di autori sempre più intenti a raccontare se stessi e a rivisitare la propria filmografia, il regista di Fortaleza ha il grande merito di cambiare pelle a ogni film, in maniera quasi sfrontata e provocatoria.

Motel Destino spiazza, conquista e riesce, pur nella prevedibilità di genere, a sconfiggere la prevedibilità, grazie all’arroganza stilistica di chi è fermamente convinto della propria estetica.
 

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