MARIA, L'INTENSO RITRATTO DELLA VULNERABILITÀ DI MARIA SCHNEIDER

Un racconto sentito e viscerale di un'attrice traumatizzata e resa fragile. Una grande performance della protagonista Anamaria Vartolomei. Fuori Concorso al Festival di Cannes.

Claudia Catalli, mercoledì 22 maggio 2024 - Cannes Film Festival

Maria Schneider è una ragazza curiosa e innamorata del cinema. Diventa di colpo un'attrice famosa grazie a Ultimo Tango a Parigi di Bertolucci con Marlon Brando, ma sarà un'esperienza traumatica che la metterà a dura prova e che le condizionerà l'esistenza.

Un film autoriale, forte, con il preciso intento di raccontare la vita emotiva dell’attrice. Quello che firma Jessica Palud non è il solito biopic, è piuttosto il racconto sentito e viscerale delle emozioni vissute dall'attrice negli attimi clou della sua vita, privata e professionale. Il suo Maria è il ritratto sofferto di un'anima traumatizzata, non creduta e resa fragile da un sistema che avrebbe invece dovuto tutelarla.

La vulnerabilità esposta è la cifra vincente del film e della performance intensa di Vartolomei, attrice che conferma il suo spessore dopo la complessa risposta del film La scelta di Anne, e che sa catturare lo spettatore con la forza struggente dei suoi primi piani.

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