L'ARTE DELLA GIOIA, UN ARAZZO DALLA CONFEZIONE INFINITAMENTE ACCATTIVANTE, DOVE L'IRONIA È IL GESTO DI SUPREMA RIVENDICAZIONE FEMMINILE

Valeria Golino presenta una fiaba iniziatica con piccoli passi nel delirio. Eccezionale il cast, su cui spicca Tecla Insolia, una figurina determinata e inscalfibile, che lo spettatore non è mai stanco di guardare. Presentata a Cannes e dal 30 maggio al cinema.

Paola Casella, mercoledì 22 maggio 2024 - Cannes Film Festival
Tecla Insolia (Tecla Marianna Insolia) (20 anni) 13 gennaio 2004, Varese (Italia) - Capricorno. Interpreta Modesta nel film di Valeria Golino, Nicolangelo Gelormini L'arte della gioia.

Modesta cresce nella campagna siciliana insieme alla madre. Quando suo padre, da tempo assente, ricompare è per abusare di lei e del suo immenso bisogno di affetto. E Modesta si vendica. Nel convento per figlie dell'aristocrazia siciliana dove viene accolta diventa la favorita della madre superiora Eleonora, di cui si innamora. Ma l'idillio non durerà a lungo e Modesta, ormai una giovane donna, si ritrova nella casa di una principessa del Nord Italia capricciosa ed esigente, e si innamora di nuovo: di una sua coetanea, di un autista, di un "gabellotto". Ognuno di questi incontri è un passo avanti nel suo percorso di autoconsapevolezza e determinazione.

Trasformare un romanzo fluviale e debordante come "L'arte della gioia" di Goliarda Sapienza in una miniserie è stato un azzardo e un atto di amore da parte di Valeria Golino. La confezione della serie è impeccabile e infinitamente accattivante, ha un afflato pittorico e una grande attenzione al dettaglio d'epoca.

La regista estrae dal magma narrativo del romanzo di Sapienza una figurina determinata e inscalfibile, un agente del caos (per gli altri) cui dà corpo e soprattutto sguardo (reso metallico dai costanti riflessi di luce all'interno delle iridi brune) l'ottima Tecla Insolia, onnipresente senza stancare lo spettatore.

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