Dal regista di La scomparsa di Eleanor Rigby. Su Disney+
La vita di Harriet è stata stravolta dalla morte del suo fidanzato Max in un incidente d’auto avvenuto due anni prima e anche lei è rimasta in coma per una settimana. Dal 2020 la sua vita si è fermata e neanche l’amicizia e i tentativi di aiuto dell’amico DJ Morris riescono a risollevarla. Ha inoltre scoperto che alcune canzoni condivise con Max hanno il potere di trascinarla indietro nel tempo e le offrono la possibilità di poter cambiare il suo destino. Ormai legata al suo passato attraverso la musica e chiusa sempre più in sé stessa, torna alla realtà quando un giorno conosce David, anche lui segnato da un lutto familiare. I due si cominciano a frequentare e scoprono di essere reciprocamente attratti. Ora, per Harriet, ha ancora senso modificare il suo passato?
Ned Benson porta sullo schermo un’altra crisi personale dopo il gran bel debutto alla regia con trilogia di La scomparsa di Eleanor Rigby raccontata dal punto di vista di entrambi i personaggi.
Da un certo punto di vista, in un film più piccolo nelle dimensioni ma ugualmente intelligente e toccante, ripete parte di quello schema attraverso le storie di Harriet e David che prima sono separate e poi s’incrociano.
Ci sono le atmosfere del cinema di Silberling, tra City of Angels e Moonlight Mile ma anche tracce di quell’entusiasmo di Alta fedeltà di Frears dove le canzoni della nostra vita non sono soltanto la nostra colonna sonora ma entrano a far parte dei propri ricordi.