LA PITTURESSA, UN TRIBUTO SINCERO, INDAGATORE, CURIOSO SU ANNA PAPARATTI, UN'ARTISTA ANTICONVENZIONALE

La storia di una delle straordinarie figure che animarono la Roma delle avanguardie artistiche degli anni '60 e '70, raccontata dalla figlia Fabiana Sargentini. Da mercoledì 10 aprile al cinema.

Rossella Farinotti, giovedì 28 marzo 2024 - Recensioni

"Chi arriva qui ricomincia da capo. Se può". Questa frase è scritta in una delle tappe del "gioco dell'oca" di Anna Paparatti (Reggio Calabria, 1936). O, meglio, del gioco de La Pop Oca. Si tratta di uno dei dipinti che l'artista elaborò giovanissima, negli anni sessanta, poco più che ventenne, della serie dei "giochi". Il gioco del si e del no; Il gioco che non esiste; Il gioco del rosa; Il gioco del non-sense...

La seria ironia di questa donna che, dalla sua casa romana, dove l'atmosfera legata a quella cura tipica di un'artista dalla densissima vita, e dai richiami attinti e mescolati da diverse culture - tra cui quella indiana, da sempre indagata, amata, assorbita - si racconta agli occhi della figlia, Fabiana Sargentini.

Un tributo sincero, indagatore, curioso, della figlia che ha intrapreso l'avventura di un film per delineare un percorso umano e artistico con delicatezza. Lo sguardo di una persona di famiglia, la più vicina, che tenta di dare un giudizio a una madre "non normale".

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