Un artista che ha il coraggio di crederci sempre, nonostante tutto e tutti. E un film per capire cosa significhi il concetto in senso lato di indie, e se ancora significhi qualcosa. Su MUBI.
Ha inizio durante un concerto che pare un rave Antipop di Jacopo Farina, mentre il monologo in voce off del protagonista del documentario, Cosmo, prova a trasmettere le sensazioni di un momento e di una vita che, seguendo un percorso tortuoso e non lineare, lo ha condotto sin lì. Una carriera difficile, come può esserlo in un'Italia che, da sempre, guarda al desiderio di un musicista di vivere del suo lavoro come se si trattasse di un'anomalia. Difficile come può esserlo provenire dalla profonda provincia di Ivrea con le sue rosse torri: dove ha luogo un carnevale più violento e folle di ogni Halloween immaginabile, che incombe sul racconto autobiografico di Marco Jacopo Bianchi, in arte Cosmo.
Gli inizi indie rock di Cosmo e delle sue band, Mélange e Drink to Me, sembrano una conseguenza inevitabile di quel luogo e di quegli umori, l'espressione di un desiderio di fuga e di ammazzare la noia.
Non c'è niente di banale nella storia di Cosmo, anche quando sembra già sentita. Perché a guidarla sono la semplicità e l'amore per l'aneddoto. Per capire cosa significhi il concetto in senso lato di indie, e se ancora significhi qualcosa, occorre passare di qua, almeno per un giro di perlustrazione.