NEVE, IL PUNTO DI SVOLTA DI UN GIOVANE UOMO E LA FUNZIONE TERAPEUTICA DEL TEATRO. CON UN CAST FUNZIONALE ALLA NARRAZIONE

Simone Riccioni passa alla regia mettendo le sue doti di attore al servizio di una storia drammatica. Ma c'è qualche disattenzione. Da giovedì 7 marzo al cinema.

Giancarlo Zappoli, lunedì 26 febbraio 2024 - Recensioni

Neve è una bambina che ha un ottimo rapporto con la madre. A scuola viene bullizzata a causa del lavoro materno (pulizia di un vivaio di pesci) e si chiude nel mutismo. Trova però comprensione in Leo, un attore che conduce un corso di recitazione che ben presto si dovrà occupare di lei.

Un ritratto di un giovane uomo che si trova a trasformare la propria vita in seguito all'incontro con una bambina. Simone Riccioni ha deciso di passare alla regia mettendo le sue doti di attore al servizio di una storia da lui stesso ideata e scritta, insieme ad altri. Ha potuto collocarla, sapendo anche come metterli in luce, negli splendidi scenari, naturali e non, che le Marche, suo set preferito da tempo, gli hanno offerto.

Nel complesso tutto il cast è funzionale alla narrazione e ad un attore come Simone Montedoro viene assegnato il ruolo di un sacerdote capace di stare vicino alle persone senza pre-giudizi essendo in grado di comprendere qual è il meglio per ognuna di loro e di aiutarle a raggiungerlo.

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