La banalità del male nella quotidianità del Capo delle SS. Un doc disturbante e irrinunciabile mentre è al cinema La zona d’interesse. GUARDA ORA IL FILM I SCOPRI MYMOVIES ONE.
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“Dalla nostra casa, dal nostro castello resteranno fuori tutte le sventure”
- Heinrich Himmler
La banalità del male. Il termine, ormai entrato nel linguaggio comune, risale al 1963, anno di pubblicazione del saggio di Hannah Arendt "La banalità del male: Eichmann a Gerusalemme". Nel saggio, che racconta il processo al criminale di guerra Adolf Eichmann, l’autrice giunge alla conclusione che il male perpetrato dai tedeschi che si resero corresponsabili dell’Olocausto non fosse dovuto a un’indole maligna, bensì a un’inconsapevolezza delle proprie azioni. "Non era stupido: era semplicemente senza idee, e tale mancanza di idee ne faceva un individuo predisposto a divenire uno dei più grandi criminali di quel periodo".
Mentre è al cinema La zona d’interesse, film candidato a cinque Oscar che racconta proprio questa normalità del male nella storia della famiglia del comandante delle SS Höß, è da riscoprire su MYmovies ONE L’uomo per bene – Le lettere segrete di Heinrich Himmler.
Il documentario, presentato alla Berlinale, è l’agghiacciante ricostruzione della quotidianità del generale nazista Heinrich Himmler attraverso le lettere ritrovate scritte a moglie e figlia.
Quello che emerge dalle immagini e dalle parole della corrispondenza è il profilo psicologico di un membro della classe media, apparentemente vicino alle abitudini di un borghese qualsiasi, ma capace – fuori campo – di realizzare l’innominabile.
Attraverso un lavoro certosino di sincronizzazione tra audio ricostruito e immagini rivitalizzate (durato otto anni), la regista – con l’aiuto di uno psicologo - indaga l’origine del male nella psiche di Himmler per indagare su quel male oscuro che ha condotto la maggioranza dei tedeschi a scegliere di sostenere la più violenta forma di odio verso il prossimo.
Un documentario disturbante e irrinunciabile.