MARTEDÌ E VENERDÌ, ATMOSFERA SOMMESSA E REGIA ASCIUTTA PER IL RITRATTO DI UN UOMO VESSATO DA UN MONDO DEL LAVORO DISUMANO

Alessio De Leonardis e Fabrizio Moro tornano alla regia dopo il successo di Ghiaccio. Con Edoardo Pesce protagonista: un padre che si ritrova a correre contro il tempo, consapevole che la vita "ha un senso solo quando non siamo costretti sempre a correre". Da giovedì 22 febbraio al cinema.

Paola Casella, mercoledì 21 febbraio 2024 - Recensioni

Marino Bruni ha un'officina, una figlia amatissima di nome Claudia e una ex moglie, Simona, che ha appena ottenuto il divorzio da lui. Il tribunale gli ha accordato di passare con la figlia i martedì e i venerdì, e da quel momento il suo tempo è scadenzato da quei due giorni della settimana. Ma una cartella del Fisco da 50mila Euro lo costringe a chiudere l'officina e a cercare lavoro. E il lavoro, in tempi di crisi, non si trova con facilità, tranne quello sporco, che per Maino è incarnato da Cioccolatino, un rapinatore di supermercati che ha bisogno di qualcuno disposto a guidare la moto della fuga. 

Martedì e venerdì è il secondo film da sceneggiatori e registi di Alessio De Leonardis e Fabrizio Moro, quest'ultimo anche autore delle musiche originali, e segue il debutto con Ghiaccio, anch'esso ambientato nelle periferie degradate della Roma periferica. 

Edoardo Pesce presta con la consueta competenza la sua fisicità massiccia e il suo sguardo dolente a questo povero Cristo che si aggira per supermercati di campagna e una suburbia squallida e triste. Il film è il ritratto di un uomo che "non sa dove mettersi le mani" vessato da un mondo del lavoro disumano e spietato.

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