LA GRANDE ABBUFFATA, CIBO, SESSO E MORTE. UN FILM TESTIMONE DI UN'EPOCA E DELL'OPERA DI UN GRANDE REGISTA

Nel 1973 suscitò un grande scandalo. Torna al cinema dall'11 dicembre l'opera di un grande e provocatorio regista: Marco Ferreri. 

Giancarlo Zappoli, mercoledì 6 dicembre 2023 - Recensioni

Quattro amici, un gourmet, un produttore televisivo, un pilota d'aereo e un magistrato decidono di ritirarsi in una villa rifornendosi di prelibatezze di ogni tipo. A loro si unirà un'insegnante che assisterà alla realizzazione del loro progetto: continuare a mangiare fino a morire.

Un film che suscitò un grande scandalo al momento della sua prima proiezione e che oggi resta come testimone di un'epoca e dell'opera di un grande e provocatorio regista.

Si può dire che Ferreri ha ottenuto l'esito atteso. La sua è infatti una critica feroce alla borghesia. Nato probabilmente come prima idea nel corso delle cene organizzate da Ugo Tognazzi, a cui il regista partecipava definendo le portate pantagrueliche come un suicidio, il film si presenta come un ritratto grottesco di esponenti di una classe sociale destinata all'autoeliminazione consapevole.

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