La bussola d'oro, Una squadra - Il film o Rocky IV? Ecco i migliori film in programma stasera.
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1976, dicembre: la finale della Coppa Davis è prevista a Santiago del Cile, tra i padroni di casa e l'Italia. Ma la squadra azzurra, capitanata da Nicola Pietrangeli, è oggetto in patria di un acceso dibattito pubblico e politico, che coinvolge, oltre alle piazze, membri del parlamento come personaggi dello spettacolo: partecipare alla competizione per tentare di vincere un trofeo ambito e mai conquistato o boicottare l'evento in segno di protesta rispetto alle violenze della dittatura militare, instaurata col colpo di Stato tre anni prima? I protagonisti di quella finale (più alcuni esperti), intervistati oggi, tornano su quell'evento sportivo, ognuno con la propria verità, dentro e fuori dal campo.
Rufetto e Nello non ne combinano una giusta: a 50 anni non hanno né un lavoro né una casa, anche perché sono appena usciti di prigione dopo aver scontato quattro anni per una rapina andata a male, tanto per cambiare. Ma la lezione non sembra essere servita poiché Rufino cerca di organizzare un nuovo colpo, e non uno normale, uno che consenta ai due amici di svoltare e compiere finalmente "il grande salto". Sua moglie Anna e suo figlio Luca invece vorrebbero solo fare una vita normale e poter lasciare la casa dei genitori di lei, che detestano Rufino considerandolo un fannullone portatore di guai. Del resto sembra che siano i guai a cercare Rufino e Nello, tant'è che quest'ultimo si convince che il loro karma sia particolarmente infausto. E vista la quantità di sventure che i due si tirano addosso c'è quasi da dargli ragione.
Distrutto il regime che li opprimeva Tris e Quattro si trovano a dover affrontare un nuovo ordine, non meno inumano del precedente, che li spinge ad andare al di là delle barriere. Il mondo che trovano, ancora una volta non è dei migliori. Scoprono infatti di aver vissuto in una bolla, un esperimento, costantemente tenuto d'occhio. Il loro era il tentativo di riportare la razza umana all'originaria purezza, dopo troppi anni di ingegneria genetica che hanno contaminato le persone e avvelenato il pianeta con guerre spietate. Ora la Terra è un luogo proibitivo, solo alcuni grandi centri tecnologicamente avanzati rimangono vivibili. Lì l'elitè cerca di ritornare alla normalità.
Chester Square, oggi. L'ottantenne Margaret Thatcher, ex Primo Ministro britannico, affetta da una crescente demenza senile, parla con il marito Denis, morto da anni, mentre resiste alla necessità di liberarsi del guardaroba dell'uomo e insieme combatte strenuamente la perdita del suo immenso potere e l'inesorabile passare del tempo. Nota per la sua politica ultraconservatrice e per le scelte controverse in campo nazionale e internazionale, la Thatcher - racconta il film - è stata una donna che all'ambizione politica ha immolato se stessa e la sua vita privata.
Se si può solo restare ammirati da un talento che non scema e anzi probabilmente cresce, come quello di Meryl Streep, qui nella performance che ne farà un'icona elevata alla seconda, il resto del film controbilancia tanto entusiasmo e si dispiega su un binario pianamente biografico: pianeggianti sono, infatti, la regia di Phyllida Loyd e la scrittura di Abi Morgan, forse più felice in sede televisiva che cinematografica.
Remake di Guardato a vista di Claude Miller, film francese del 1981, con Lino Ventura, Michel Serrault e Romy Schneider. Nel remake l'azione si sposta dalla Normandia ai tropici, nell'isola di San Juan a Portorico. Un vecchio capitano di polizia (Morgan Freeman), convoca al commissariato il ricco ed influente avvocato Henry Hearst (Gene Hackman), il personaggio più in vista dell'intera isola. Il colloquio tra due vecchi amici, grazie anche alla presenza di un giovane ispettore, si trasforma in breve in un drammatico confronto. Hearst ha ritrovato il giorno prima il cadavere di una ragazzina tra la boscaglia: il secondo delitto in pochi giorni, entrambe le piccole vittime sono state stuprate prima di essere uccise.
Un gruppo di donne, fatte prigionieri dai giapponesi sull'isola di Sumatra durante la seconda guerra mondiale, usano la musica per migliorare la loro misera quotidianità.
È la storia di una caccia: McCauley (De Niro), professionista del crimine, è la preda; Hanna (Pacino), professionista nella lotta contro il crimine, è il cacciatore. Per entrambi la professione è una vocazione, quasi un'ossessione. McCauley decide di fare un'ultima, clamorosa rapina a un furgone blindato. La prima parte - dove prevale la descrizione dei personaggi e del loro ambiente familiare - è notevole, nella seconda l'azione prende il sopravvento ma si complica, s'ingarbuglia, si ripete.
Apollo Creed, ex rivale e grande amico di Rocky, sfida il gigantesco pugile sovietico Ivan Drago e muore sotto i terribili colpi dell'avversario. Rocky decide allora di onorare la memoria dell'amico recandosi a Mosca e combattendo a sua volta contro il terribile Drago. I due si allenano in segreto: Drago secondo i più moderni ritrovati della bio-ingegneria, Rocky spaccando legna e correndo nella neve.
In un mondo parallelo l'anima delle persone si manifesta in forma di piccoli animali, mentre degli orsi parlanti combattono in guerra e i bambini scompaiono misteriosamente.
Al centro della storia c'è una dodicenne, Lyra, che è impegnata a trovare e salvare il suo miglior amico, Roger.
Lyra finirà per affrontare uno straordinario viaggio per salvare non solo il suo mondo, ma anche il nostro.