A ridare veridicità al film ci pensano le ottime interpretazioni degli attori. Fuori Concorso al TFF.
Il punto di rugiada ha un’ambientazione e una data non casuali, e si addentra nel mondo a parte delle case di riposo, “cimiteri degli elefanti” (come le definisce l’ospite più lucido del gruppo) visitati raramente dai famigliari e gestiti come centri ricreativi di lusso (in questo caso: spesso sono anche strutture inadeguate).
La sceneggiatura sembra scritta da chi non conoscere davvero le persone che raccontano, tanto gli anziani quanto i giovani, affidando loro dialoghi artificiosi e svolte narrative implausibili. Il senso generale che se ne ricava è quello di palpabile inautenticità. A recuperare un po’ di verità sono le interpretazioni di alcuni degli interpreti, in particolare il meraviglioso Massimo De Francovich ed Eros Pagni.
È un’opera evidentemente ben intenzionata ma purtroppo è drammaturgicamente poco riuscita. Peccato perché il tema era importante, e coinvolge due generazioni che il cinema tende a sottovalutare, considerandole meno complesse e interessanti di quanto in realtà non siano.